Parcheggi e sanzioni: Croce senza delizia nel capoluogo avellinese

Da anni si discute in più salse della questione e al di là di alcuni cambiamenti la situazione non trova ancora un equilibrio accettabile per gli avellinesi

parcheggiAvellino – Con la stagione estiva Avellino vive, come di consueto, due fasi fisse: quella dello spopolamento di Luglio, coi vacanzieri che preferiscono questo mese per via del tempo generalmente più stabile, e poi quello del ripopolamento graduale per il Ferragosto che, fra critiche e inciuci, resta un classico irrinunciabile. Se durante il mese di Luglio la sosta su strisce blu non è la solita chimera, ad Agosto ricominciano i mal di testa e trovare uno spazio in cui stazionarsi diventa una vera e propria battuta di caccia. Così il capoluogo, tra l’impazienza di chi non rispetta in maniera ligia le norme stradali, la tenacia di chi non rinuncia all’auto proprio mai e “qualcuno” che forse necessita di fare cassa, si trasforma in un campo minato.

I trasgressori ci sono, non siamo qui a dire che la civiltà regna sovrana e che piove governo ladro! Tuttavia errori/orrori non consumati dal cittadino se ne registrano diversi. Innanzitutto per legge “Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta, su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”.

Detto ciò molti cittadini avellinesi lamentano la carenza di parcheggi liberi in differenti zone della città, anche se la regolamentazione prevede assenza legittima di spazi liberi nei pressi di ZTL, aree pedonali o comunque centri di particolare interesse urbano.

Non secondaria la quaestio delle aree di parcheggio riservate ai residenti e ai titolari di attività commerciali, che ancora non soddisfano le necessità della popolazione nei numeri, ma talvolta anche nel merito della loro individuazione. Non sono mancate proteste in vie principali della città, dove la sosta si concentra prepotente e permangono divieti di sosta in strade senza uscita, che potrebbero, dopo un attento esame del codice della strada e delle possibilità di risoluzione,  essere rimossi proprio per adempiere ai diritti della collettività.

Infine, ma non ultimo, il “problema” dei ticket. Quante volte tra file alla posta o in altri uffici il tempo è scorso superando l’orario di sosta pagato? Quante volte per un limite appena superiore agli indici di tolleranza sui cruscotti delle auto sono apparse sanzioni amministrative?  Ecco, sappiamo ormai, nonostante gli andamenti degli ultimi anni, che i Comuni, come prescritto dal Cds, non possono multare il trasgressore se il ticket è scaduto, ma deve essere applicato un sovrapprezzo che corrisponda alla sosta extra.

All’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino  vige il rispetto di questa norma, tanto che si sono verificati casi in cui il sovrapprezzo è una cifra irrisoria, a seconda del tempo trascorso dalla scadenza al momento del controllo. Un euro, due e così via da corrispondere attraverso bollettino postale. Numeri che fanno sorridere amaramente comunque se si pensa che talvolta la tassa di pagamento è più alta del sovrapprezzo. Nonostante ciò, è un sistema che ha la sua ragion d’essere, perché non si può rintracciare nel possessore di ticket scaduto una volontà di trasgressione.

In Città, invece, nonostante la norma, molti riferiscono ancora del ritrovamento di sanzioni fisse, nonostante l’esposizione del grattino. Sanzioni che troppi pagano, perché chiaramente entro 5 giorni dalla multa è possibile versare una somma ridotta, mentre la contestazione della stessa raggiunge costi che per alcuni non vale la pena coprire.

Chi più ne ha, più ne metta nella città dove i parcheggi sono ancora una croce senza delizia. 

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it