Biodigestore a Pianodardine? E’ ora di dire basta

Nei prossimi giorni i tecnici regionali dovranno fare un sopralluogo per capire se il sito è lontano dai centri abitati. Il gruppo “Salviamo la Valle del Sabato, Salviamo la nostra vita” annuncia un'imminente mobilitazione

news49633Era il maggio dell’anno scorso quando il governatore De Luca in visita a Mercogliano per la presentazione del progetto di riqualificazione della funicolare di Montevergine, promise davanti a una folla entusiasta la rimozione delle ecoballe dallo Stir di Pianodardine. L’altro giorno la notizia dell’imminente attuazione del Piano di rifiuti regionale, redatto proprio dall’attuale governatore della Campania.

Un Piano a dir poco machiavellico, studiato a tavolino per liberare Pianodardine dalle attuali ecoballe che verranno trasportate in Portogallo, in attesa, però, dell’arrivo di altre tonnellate di rifiuti dal napoletano. L’idea, infatti, è quella di ritrasformante l’impianto irpino in un biodigestore e costruire la quarte vasca nella discarica di Savignano, dove nel 2008 fu teatro di scontri tra i residenti e la Polizia.

Nei prossimi  giorni i tecnici regionali dovranno fare un sopralluogo per capire se il sito è lontano dai centri abitati. Il gruppo “Salviamo la Valle del Sabato, Salviamo la nostra vita”, guidato da Franco Mazza, presidente dell’ISDE (Associazione Medici per I’Ambiente), annuncia un’imminente mobilitazione. 

Ve lo diciamo noi che Pianodardine è un luogo non solo abitato, ma popoloso e ormai saturo, sottolinea Mazza. Diciamo di più che lo sviluppo e l’economia che si sta consolidando è quella delle pompe funebri! Lo volete capire che Pianodardine non è una landa desolata, ma un nucleo industriale atipico dove solo attività non impattanti potrebbero insistere. Questi impianti vanno realizzati in aree isolate, non a ridosso di abitazioni dove vivono tante persone”.

Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – continua –  sostiene che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Vorrei rispondergli che è vero qui c’è una botte piena ma di munnezza, fabbriche inquinanti, una puzza soffocante, fumi, aria irrespirabile in una valle dove vivono circa 30 mila persone, aggiungo anche che non c’è nessuna moglie ubriaca ma tante persone che muoiono di tumore e tante ancora ammalate. Perciò prima di aprire la bocca bisogna conoscere il territorio, specialmente se si ha l’ambizione di operare a difesa dell’ambiente”.

 “Noi aspettiamo di essere convocati dal Prefetto – conclude Mazza - al quale racconteremo il nostro disagio e faremo proposte precise. La valle del Sabato è in fermento! Basta passività! Siamo pronti a iniziative clamorose e senza precedenti”.

Secondo una nuova relazione pubblicata dall’Agenzia europea dell’ambiente, l’inquinamento atmosferico «continua ad essere responsabile di oltre 430mila morti premature in Europa».

Il Sole 24 Ore ha stilato una mappa delle città più a rischio in Europa per inquinamento atmosferico.  Per l’Italia si parla di 59.500 morti premature attribuibili all’esposizione a particolato sottile. Al secondo posto risulta Avellino, scritta in rosso per indicare una situazione al quanto allarmante. E’ ora di dire basta! 

Source: www.irpinia24.it