Processo Isochimica – la rabbia degli operai

Un ex-dipendente della Fabbrica dei Veleni esprime il suo pensiero sulla drammatica vicenda: " E' ora che lo Stato faccia il suo dovere "

processo-isochimicaAvellino – E’ ancora in corso l’udienza preliminare sul caso Isochimica, fabbrica dei veleni di cui si è tanto parlato ma per la quale si continua a non prendere alcun tipo di provvedimento mentre la gente si ammala e muore.

“ Udienza o non udienza a questo orrore si deve porre la parola fine una volta per tutte. Io ho lavorato tre anni e la mia cartella clinica attesta presenza di amianto blu nei miei polmoni. E come me molti altri hanno lo stesso problema “ – queste le parole di un ex-operaio che aspetta impaziente il responso del giudice su una vicenda tanto importante quanto drammatica -. “ Siamo stanchi e delusi da questo Stato ingrato e indegno – continua – il quale si è solo arricchito sulle nostre spalle, e ora che è venuto fuori tutto il marcio vuol fare orecchie da mercante come se il problema non fosse di sua competenza “.

I riscontri dell’udienza sanciranno, forse, un po’ di giustizia dopo tanto tempo trascorso a interrogarsi se valeva la pena combattere o meno questa battaglia.

“ Dal processo credo che si risolverà poco e nulla – incalza l’ex-dipendente della Fabbrica dei Veleni – ma non sarà un problema, in quanto, siamo tutti equipaggiati con cartelle cliniche che attestano le nostre condizioni di salute precaria … e dinnanzi a tale prova nessuno potrà opporsi, che siano politici o imprenditori. Se sarà necessario, giungeremo fino a Roma per far rispettare i nostri diritti. E’ finito il tempo della quiete … se non saremo ascoltati e tutelati come ogni cittadino merita passeremo all’azione! “

Un’altra pagina incresciosa per l’Irpinia e per l’Italia intera. La rabbia dei dipendenti è lecita e giustificata da documenti ufficiali, e dinnanzi a prove schiaccianti non c’è alibi che regga, perciò, ci auguriamo che la sentenza del tribunale sia positiva per gli ex-dipendenti, in modo che questi ultimi, possano finalmente “ respirare “ aria pura … in tutti i punti di vista!

“ Non vogliamo essere cinici o violenti – conclude l’operaio – vogliamo solo essere ascoltati e risarciti in maniera giusta e legale. Non stiamo chiedendo niente di più di quello che ci spetta e se dovremo continuare a lottare per ottenerlo … beh, vorrà dire che non è ancora arrivato il momento di sotterrare l’ascia di guerra “.

di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it