Festival dell’impegno civile – Ad Atripalda una tavola rotonda su “Il coraggio di restare”

In Piazzetta degli Artisti le storie di coloro che hanno scelto di restare: associazioni e cittadini si incontrano in un momento di ascolto e testimonianza.

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Atripalda – “Partire o restare?”: questo il tema all’ordine del giorno per la manifestazione organizzata da Libera in sinergia con l’associazione Cambia-Menti e il Clan Orizzonti del Gruppo Scout Atripalda l. Nella Piazzetta degli Artisti del comune irpino, in una tavola rotonda di giovani animati dall’entusiasmo di fare e di fare bene per la propria terra, si è discusso stasera dell’importanza di restare per salvaguardare e valorizzare il bene comune.

L’iniziativa rientra nel Festival dell’impegno civile “Le terre di Don Diana”, promosso dal comitato Don Peppe Diana e dal coordinamento provinciale di Libera Caserta. La kermesse, oggi alla IX edizione, è la prima manifestazione italiana ad essere interamente realizzata sui beni confiscati alla criminalità organizzata, perché tra i suoi obiettivi principali c’è appunto la promozione del riutilizzo sociale di tali beni, affinché diventino terre d’incontro in cui creare prospettive di cambiamento. E se è vero che la Piazzetta degli Artisti non è un bene confiscato alla mafia, è vero pure che, in quanto bene comune, deve essere salvato dall’abbandono, restituito alla cittadinanza nel pieno delle sue potenzialità e finalmente vissuto come luogo d’incontro e aggregazione.

Tutto questo per contribuire alla crescita, al rafforzamento e alla condivisione di una coscienza anti-camorra, e  alla diffusione di principi e valori di legalità e di giustizia sociale da tramandare attraverso l’esempio. Ed è qui che s’inserisce la figura di Don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe, che pagò con la vita l’impegno verso la propria terra e verso le giovani generazioni. Fu ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994. Fu ucciso dalla camorra perché, malgrado tutto, era rimasto.

Partire o restare, dunque? Ci rispondono Doriana, Andrea, Antonio, che hanno scelto di costruire il proprio futuro senza abbandonare la propria terra, ma investendo in impegno, coraggio ed entusiasmo per crescere con lei. “La scelta più difficile è restare, – ha affermato il coordinatore di Libera Caserta – ma se il proposito è quello di fare qualcosa di utile, alla lunga sarà la scelta che porterà le maggiori soddisfazioni“.

 

 

 

 

Source: www.irpinia24.it