Lavoratori Ex Isochimica: “Abbiamo mangiato pane e amianto”

Il "Comitato Amianti" chiede alle istituzioni giustizia per le morti e i danni causati dalla "fabbrica dei velini" di Pianodardine

ex-isochimica-avellinoAvellino – Alla luce degli eventi che negli ultimi anni hanno caratterizzato la vita e la lotta  dei lavoratori ex Isochimica è SEMPRE PIU’ NECESSARIO RIBADIRE CON FORZA CRESCENTE:

LA NOSTRA STORIA,

LA NOSTRA DOLOROSA REALTA’,

IL NOSTRO AMARO DESTINO

Lo abbiamo detto e ribadito a tutti, in ogni sede e luogo, soprattutto quando “la Palla” doveva passare al livello di valutazione successivo “permetteteci di essere presenti fateci rappresentare le nostre ragioni, la nostra condizione, perché coscienti della grande fatica fatta negli anni per farci comprendere, per far capire che non siamo e non faremo mai parte degli “esposti”.

Noi siamo quelli che hanno mangiato “pane e amianto” nelle carrozze delle Ferrovie dello Stato grazie alla collusione e corruzione dei suoi vertici con Elio Graziano.

Allo stesso hanno consentito e concesso un appalto ad una azienda che esisteva solo sulla carta.

Hanno omesso e raggirato leggi e controlli nonostante che L’isochimica fosse gia dalla sua nascita un azienda inquinante di 1°classe.

Tutto questo è nato da una necessità, imposizione dalle norme comunitarie, economia di scala; per non eliminare l’intero parco nazionale dei rotabili della FF. SS.

Bisognava bonificarle entro tempi ristretti?

Certo  nelle grandi officine FF.SS. (con i tempi e le garanzie dovute per la tutela salute era troppo complicato, lungo), le problematiche evidenziate per l’esecuzione in sicurezza delle operazioni di SCOIBENTAZIONE, le tragiche esperienze maturate con le centinaia di morti tra gli operai, che avevano lavorato a mani nude l’amianto, gli inutili studi(già ampiamente comprovati dalla letteratura scientifica) condotti all’interno delle stesse Ferrovie dello Stato alla fine degli anni 70’ avevano confermato la grande cancerogenità  dell’ amianto (e tra questi il più pericoloso è costituito “dall’AMIANTO BLU”) utilizzato sui rotabili delle FF.SS.

Tutte  queste stancanti  problematiche sono state spazzate via con una idea; portare l’amianto ad Avellino. Ecco come è stata considerata questa provincia come l’immondezzaio di Italia ed in cambio cosa è stato concesso?

30 anni di inquinamento ambientale ; un intera popolazione messa a rischio.Morti sospette e certe tra i residenti del popoloso quartiere  Ferrovia.

 Dei 330 giovani lavoratori, l’85% ha sviluppato patologie e malattie asbesto correlate, 23 lavoratori morti,  padri di famiglia con un età media di 54anni, 330 famiglie e più che vivono l’angoscia giornaliera per il futuro loro ed dei figli,  i primi ad essere stati esposti all’amianto fuori dall’Isochimica (perché gli abiti impregnati di amianto venivano lavati a casa). Ecc…incompatibilità ambientale di questi lavoratori a qualsiasi attività lavorativa.

 E’ per tutto ciò che chiediamo giustizia;

Giustizia per il nostro passato e per il nostro presente: processo penale contro Elio Graziano, le FF.SS. + altri 27 rinviati a giudizio per le morti e le malattie provocate ai lavoratori ex Isochimica

Giustizia per il nostro futuro, perle nostre famiglie e quelle dei nostri compagni MORTI,

Riconoscimento sociale delle grandi sofferenze imposteci e la possibilità di vivere e curarci per rallentare le malattie gravi e ingraviscenti che ci condannano ad una  accorciata aspettativa di vita, con un percorso difficile e doloroso  consentendoci di affrontarlo con la consapevolezza di non dover aggiungere a tutto cio il dolore e la vergogna di non riuscire ad assicurare alla propria famiglia una vita dignitosa.

 

La nostra vicenda unica ed anomala in Italia non ha precedenti non ha riferimenti bisogna creare, costruire, realizzare, se necessario avere il coraggio civico sociale comune e politico di dare risposte concrete a questi lavoratori contaminati.

 

Noi combattiamo la nostra lotta insieme a tutti coloro che sono disponibili ad aiutarci; per nostra natura e condizione siamo e restiamo indipendenti, apolitici, non condividiamo più il pensiero di chi ci ha detto “pazientate “, di tempo non né abbiamo (tra la prima e seconda finanziaria abbiamo seppellito 5 nostri compagni ed per altri la malattia avanza velocemente).

Non riconosciamo a nessuno il diritto di sentirsi offeso perché contraddetto nelle sue affermazioni pubbliche o coloro che si sentono offesi perché si ritengono erroneamente estromessi o coloro che ci accusano di aver fatto scelte politiche.

Noi siamo qui determinati, soli e nel contempo insieme a tutti coloro che sono convinti che non si può più perdere tempo e si deve arrivare fino alla soluzione di questa vergognosa vicenda che da troppo tempo attanaglia questa città.

Noi siamo indignati ed offesi da un decreto che,

-  invece di stabilire criteri e modalità con sistema logico ed interpretativo volto a confermare la volontà del legislatore,

-  realizza   modifiche o duplicazioni di prestazioni già definite dallo stesso nei commi 274 e 275 della stessa legge,

-   espellendo “Gli Ultimi”, i più svantaggiati, anche dall’ultima loro possibilità “Il Fondo”e

- determinando una ulteriore discriminazione tra lavoratori egualmente ammalati che l’intento del legislatore intendeva sanare.

 

Al pari esortiamo tutti i sindacati, le associazioni,  la società civile, l’Amministrazione Comunale, provinciale e Regionale ad essere indignati ed offesi al nostro fianco.

 

Esortiamo tutti i parlamentari che hanno sottoscritto gli emendamenti proposti alla legge di stabilità in favore dei lavoratori contaminati dall’amianto e quindi contribuito alla redazione finale all’articolo 1 dei commi 274,275,276 e 279  ad agire quale uomini e donne indignati ed offesi  dalla miope  interpretazione offerta dal Decreto del 29/04/2016 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

-  Questa grave situazione lede i diritti soggettivi di uomine e donne già gravemente svantaggiati .

Ai predetti  Parlamentari chiediamo che vengano esperiti con urgenza tutte le procedure parlamentari utili affinché si possa arrivare ad un Riesame del Decreto per conferire allo stesso: Aderenza allo spirito e alla Norma.

 

Source: www.irpinia24.it