Il Comune di Avellino ricorda il consigliere Mimmo Bellizzi

All'amministratore e sportivo avellinese è stato intitolato lo spazio antistante il Palazzetto dello sport

cerimonia bellizziAvellino – In una gremitissima sala consiliare, il sindaco Paolo Foti ha ricordato, questo pomeriggio, Mimmo Bellizzi l’amministratore e sportivo avellinese scomparso dodici anni fa prematuramente. Alla cerimonia di commemorazione hanno presenziato i familiari, i colleghi, gli amici e personaggi illustri della società civile come la Presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio, l’ex presidente del Senato Nicola Mancino, il Senatore Enzo De Luca, il consigliere regionale Francesco Todisco, l’ex consigliere comunale Antonio Gengaro e il Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Maurizio Petracca.

E’ il primo cittadino Foti a tracciare un profilo biografico di Bellizzi e a esaltare le qualita’ e le capacità di un grande cittadino di Avellino: ” Il 31/12/2004 è stato un giorno triste per la città. Un male invincibile ha portato via un uomo al servizio degli altri e con un grande amore per la città che si è dedicato da giovanissimo alla pratica sportiva, prima col volley e poi col basket, e poi alla politica. Un atleta legatissimo alla maglia verde e che ha contribuito a tre promozioni consecutive della Scandone. Nel 1999 entra in consiglio comunale da protagonista e s’impone per rigore e coerenza politica. Diventa assessore ai lavori pubblici e dieci giorni dopo la nomina gli viene diagnosticato un male terribile che affronta con enorme coraggio senza trascurare, seppur ricoverato a Pavia, il suo ruolo amministrativo. Sono trascorsi dodici anni ma è ancora nella mente di tante persone che mai dimenticheranno il ragazzo per bene, di valore e di valori che è stato. Resta vivo nei familiari e negli avellinesi per esser stato una bandiera della Scandone, un amministratore attento e un esempio di lealtà”.

A far rivivere la sua attività di giocatore di basket e amministratore un video, realizzato dal fratello Gennaro, che ripercorre le tappe salienti della sua vita e il commento della stampa il giorno del suo addio. Per i giornalisti e i cittadini è stato un assessore coraggioso, un uomo onesto e libero e  l’assessore che piu’ di tutti aveva a cuore la sua città.

Interviene poi il direttore del Mattino di Avellino Generoso Picone che è stato vicesindaco quando Mimmo Bellizzi fu eletto per la prima volta in Consiglio Comunale:

“L’ho conosciuto bene,in anni molto intensi e posso parlare di lui come una persona di famiglia. I nostri padri erano compagni di partito e hanno vissuto insieme l’esperienza socialista per molto tempo. Impegnarsi in politica è stata un’eredita’ naturale per lui. Mimmo si è interessato dei problemi della città con passione, determinazione e un sentimento che va al di la’ della militanza politica. In quegli anni si delineava la voglia di cambiamento. Negli anni 90 comitati, gruppi e associazioni ragionavano della città, sugli strumenti per modernizzarla e in un cambio generazionale della classe dirigente. Al centro c’erano i bisogni dei cittadini, si rispondeva alle loro domande e si proponevano soluzioni in ambito piu’ vasto. Si voleva andare incontro al destino delle persone.

Questa era l’idea anche di Mimmo. In lui si ritrovava quella speranza e la fusione di cultura e politica, quel ragionare di qualcosa in piu’ e scommettere in qualcosa in piu’. In quegli anni si immaginava di rifare Avellino da capo sfidando anche le nostre intelligenze grezze, le nostre competenze pur di misurarci con questa esigenza e questo sogno. La sua grinta proveniva dall’esser stato un uomo agonista e quindi rispettoso anche verso gli avversari. Una lezione che deriva dallo sport e che metteva in pratica insieme alla consapevolezza che ogni partita era sempre aperta pur di raggiungere un determinato obiettivo. All’epoca c’era la voglia di fare di Avellino una città esemplare e farla uscire da quel senso di minorità e da quel modo di fare in maniera superficiale”

Picone entra nel dettaglio e ritorna su una questione particolarmente cara a Bellizzi, il quartiere Q9: ” Era il paradigma della città costruita male. Non aveva niente per renderlo un quartiere vivibile. Non c’erano i marciapiedi e fu il punto di partenza per far capire il suo interesse per la gente, per dare un segnale di svolta e ridisegnare la città nel suo complesso. Mimmo ha stabilito un rapporto di empatia civile coi cittadini pur di contribuire a fare di Avellino una città migliore. Il suo profilo amministrativo è una sorta di esempio. Il vero destino della politica è misurarsi col destino della comunità , con la liberta’ delle proprie idee e con la consapevolezza che siano quelle giuste. Immaginava il meglio in termine di scelte e progetti e solo in questo modo si puo’ essere amministratori con la coscienza pulita”.

Infine il saluto di Gennaro Bellizzi che ha ringraziato i presenti e raccontato alcune vicende familiari che ne esaltano la sensibilita’ e grandezza di suo fratello: ” Mimmo è stato una persona che ha impostato tutta la sua vita per sentirsi orgoglioso della propria città. Un uomo del servizio e che ha lavorato sempre per il prossimo. Ha sempre pensato al bene degli altri e anche per la sua famiglia ha fatto tanto soprattutto nei momenti di difficoltà. Nel ringraziare chi ha voluto questo ricordo auspico che anche gli amministratori di oggi possano spendere la propria esistenza per il bene della comunità poiche’ se non c’è il desiderio dell’amore verso l’altro ogni azione risulta vana”.

Dopo il ricordo a Palazzo di Citta’ il sindaco e una rappresentanza della famiglia hanno inaugurato la targa sul largo antistante il Palazzetto dello Sport, intitolato da oggi a Mimmo Bellizzi sportivo e amministratore.

 Generoso Vella

Source: www.irpinia24.it