Nuria Schoenberg ricorda il padre e Luigi Nono al Cimarosa

Nuria Schoenberg Nono giunge al Cimarosa per argomentare, o meglio conservare, la memoria di Arnold Schoenberg, defunto padre, passato alla storia come uno dei migliori teorici e compositori, il quale ha rivoluzionato la modalità di fare

13335388_10209041949955601_1423687296_nAvellino – Nuria Schoenberg Nono giunge al Cimarosa per argomentare, o meglio conservare, la memoria di Arnold Schoenberg, defunto padre, passato alla storia come uno dei migliori teorici e compositori, il quale ha rivoluzionato la modalità di fare musica agli inizi del secolo scorso, nonché ideatore del sistema dodecafonico, e Luigi Nono, marito della suddetta, che ha scritto pagine indelebili nel panorama musicale del 900, infatti, questi viene riconosciuto ancora oggi come uno dei migliori compositori.

“ L’affluenza numerosa a questo evento riempie d’orgoglio sia me che tutto il panorama storico-culturale. Ringrazio Nuria che ha accettato di partecipare; una persona come lei alla nostra piazza non può far altro che bene considerando che negli anni 70-80 Avellino è stato teatro dei GRANDI della Musica e forse, oggi, la speranza di una Restaurazione non è più utopia. Dopo il Fascismo, questa città è restata sospesa, e tutt’ora tale condizione non è variata, ma in questo tempo sospeso le idee hanno un valore inestimabile “  - queste le parole di Luca Cirpiano, Presidente del Conservatorio Cimarosa, il quale presenta il dibattito culturale -.

Luigi Nono ha avuto un’eccezionale carriera e, soprattutto, ha avuto contatti con Avellino.  “ Il 15 Luglio 1978 ci fu la conferenza stampa di Luigi Nono al Cimarosa di Avellino, fu il primo dei tre incontri dell’artista nel capoluogo irpino. Egli condivideva i trucchi del mestiere, ritenendo che tali segreti non doveva portarli nella tomba. Il suo stile era privo di dogmi, senza influenze e senza risposte … solo domande, per questo è passato alla storia. Comporre per Luigi Nono non era ordine, ma svelare altre possibilità, ossia indagare, per cercare altre ipotesi. Il silenzio nella musica di Nono era l’origine del suono – così argomenta le reliquie di Luigi Nono, Gianvincenzo Cresta, docente di Armonia e analisi del Conservatorio Cimarosa -.

Ma chi meglio di Nuria Schoenberg può ricordare la memoria del padre e del marito.

“ Sono un po’ intimidita da questo pubblico così numeroso. Sono contenta di tale affluenza e la stessa gioia la provo nel rivedere Avellino, sito bellissimo al quale sono molto affezionata. Chi mi ha preceduto ha utilizzato parole straordinarie nei riguardi di mio marito e mio padre e ci tengo a sottolineare il periodo particolare che stiamo vivendo in Italia e in Europa … mi riferisco al problema dei migranti. Mio padre fu migrante, in quanto ebreo, pur entrando a far parte con grande merito nella cerchia di compositori tedeschi di Berlino, l’avvento del Nazismo e delle leggi razziali lo costrinsero ad espatriare perché non poteva esercitare un lavoro pubblico per via della sua discendenza. Il primo porto fu Parigi, ma nessuno voleva studiare insieme a lui, poi fu la volta dell’America ma il suo approdo fu fortuito per via della sua reputazione. Non tutti venivano accettati oltre l’Oceano, per mio padre fu più semplice perché era molto conosciuto come musicista. Ho ricordato ciò perché la tematica dei migranti mi tocca moltissimo, siccome la mia famiglia ha vissuto sulle proprie spalle questo fardello.

Ciò che lega il ricordo di mio padre a quello di Gigi (Luigi Nono) era la capacità di non essere opportunisti. Loro discutevano tra di loro, magari litigavano e restavano con la propria opinione, ma sempre nel rispetto e nella consapevolezza che si può avere un punto di vista diverso ma restare comunque amici. Oggi è questo ciò che manca e ripristinare questo principio sarebbe l’ideale per una nuova migliore era “.

 

 

 

Source: www.irpinia24.it