ASL – Presentazione libro di Margherita Vinci, D’Amelio: “E’ importante parlare di queste patologie”

E' stato presentato questa mattina il libro "Il racconto della felicità", scritto da una paziente del dipartimento di salute mentale e stampato su iniziativa della Presidente Rosetta D'Amelio

IMG_1213Avellino – “Il racconto della felicità” è il titolo dell’avvincente libro presentato questa mattina all’ASL di Avellino. L’ autrice Margherita Vinci, una paziente del dipartimento di salute mentale, ha deciso di raccontare attraverso i suoi scritti, della sua felicità nonostante il suo difficile periodo. Il libro è stato stampato su iniziativa della Presidente Rosetta D’Amelio nell’ambito della promozione di iniziative finalizzate al benessere della donna.

Ad  introdurre la presentazione del libro Mario Nicola Vittorio Ferrante, commissario straordinario ASL Avellino: “Come ASL  stiamo seguendo e portando avanti un progetto di salute mentale attraverso diverse attività. L’onorevole D’Amelio si è fatta carico di questa attività nel momento in cui ha incontrato la scrittrice, esaudendo il suo desiderio di pubblicazione. È questa un’ azione visibile e concreta e una sinergia tra la politica e sociale. Ad ottobre vorremmo fare un festival della salute mentale dal titolo “festival della mente nascosta” con il patrocinio della regione Campania . Speriamo che queste iniziative possano aiutare le persone affette da queste patologie e farle sentire più integrate.”

Rosetta D’ Amelio, Presidente del Consiglio Regionale racconta il motivo per cui ha deciso di supportare questa pubblicazione: “Sono qui stamattina con un po’ di emozione per raccontare la storia di questo libro, legata alla  sofferenza psicologica che ormai vive in gran parte della popolazione.  Al di là della funzione che svolgo non ho mai scisso il mio impegno nel sociale, spesso faccio visita alle  carceri, agli hospice e in luoghi dove vedo tanta sofferenza psichica. In questi riesco spesso a trovare una particolare forza, perché capisco i veri  valori; sono i pazienti stessi a dare qualcosa a noi, ed è proprio quello che ha fatto con me l’autrice.

Alla Casa Alloggio “Casa Capuani” di Paternopoli  - continua la D’Amelio – ho incontrato Margherita, che ha cantato e suonato una canzone scritta da lei. Parlando con lei mi ha raccontato della sua passione nella scrittura e, nel leggere i suoi scritti, sono rimasta esterrefatta.  Così  mi sono affidata all’unico carcere che ha una tipografia, quello di Sant’Angelo dei Lombardi e ho avuto l’idea di farlo stampare.  Credo che dobbiamo continuare in questa direzione  e promuovere iniziative del genere, perché da questa storia ne stanno nascendo altre e credo che questo sia il messaggio più importante da poter dare. Sempre di più dobbiamo lavorare sul socio sanitario”. 

Il Direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’ASL di Avellino Antonio Acerra, evidenzia l’importanza e la bellezza del libro: “Dal libro sono emersi diversi valori e l’ artista è in grado di ricordarci  il contatto con questo mondo. Credo che l’arte di Margherita sia quella di farci rendere conto delle cose più belle nonostante il suo malessere. È come se lei ci aprisse gli occhi ad una realtà che paradossalmente sia una realtà lontana dai nostri occhi. Il libro ci avvicina alla nostra storia, attraverso la tecnica terapeutica della narrazione, perché ognuno nella propria vita deve riappropriarsi di se stesso in qualsiasi modo, particolarmente con l’arte. Non si può parlare di guarigione clinica se non c’è una guarigione sociale ed è questo che sta avvenendo oggi”. 

Giovanna Castellitti, coordinatrice della Casa Alloggio “Casa Capuani” di Paternopoli aggiunge: “Sono molto orgogliosa e mi ritengo privilegiata di aver assistito alla realizzazione di questo libro e alla storia di Margherita.  Insieme abbiamo deciso di portare avanti questo lavoro, frutto del percorso bellissimo dell’autrice. Il suo percorso terapeutico è stato concreto ed illuminante;  tutto ciò ci insegna che in ognuno, anche nel più disperato,  c’ è sempre una luce”. 

Margherita Vinci, autrice del libro conclude: “Ringrazio tutti per la solidarietà che mi è stata mostrata, aver valorizzato questo mio lavoro è come aver ricevuto un premio. Quando ho iniziato a scrivere questo libro ho deciso di raccontare le esperienze di vita che ho vissuto. Quello che ho voluto offrire ai lettori è la forza di vedere il bello di tutte le esperienze che ci accompagnano nel corso della nostra vita, anche nel buio più totale. Il bello c è in tutto e per me è stato come ritrovare un piccolo angolo di paradiso in una campagna arida e abbandonata. Spero che abbiate piacere di leggere questo testo è viviate con me la gioia di aver scoperto negli altri e in me stessa queste ricchezze”.

 di Carmen Vottariello

Source: www.irpinia24.it