Avellino – Mainolfi: “Basta con la politica sorda. L’Irpinia si sta svuotando”

Il docente e politico di Rotondi ha presentato al circolo della stampa il libro “ Imperialismo culturale e” con all'interno articoli su politica, società ed economia

13063363_10208045610930745_4106493716667335677_oAvellino – Nell’ambito dell’Avellino book fair/Festival degli autori si è presentato al Circolo della stampa l’ultimo libro del prof. Luigi Mainolfi “ Imperialismo culturale e” edito dalla casa editrice Bascetta.

Il volume contiene vari articoli, lettere al direttore e approfondimenti comparsi su diversi giornali e riviste specializzate dal 1979 al 2014 in cui l’autore commenta le complicate vicende politiche, sociali ed economiche della provincia di Avellino, del Mezzogiorno e dell’Italia a cui ha trovato spesso, con grande scaltrezza e buon senso, ponderate risoluzioni che indirizzano alla conoscenza e al pieno raggiungimento di un bene comune.

Gli articoli del libri sono caratterizzati da intelligente e misurata ironia ma soprattutto godono di un’attenzione tecnica sugli argomenti e si rivelano tutti mirati a un’analisi sul mezzogiorno e su una possibilita’ di sviluppo venuta meno a causa della superficialità della classe dirigente che ha gestito negativamente le risorse economiche che il mezzogiorno ha avuto in passato”.Cosi Franco Iandolo introduce il prezioso volume del docente e politico nato a Rotondi.

Il libro prende il titolo da un articolo del 1979, uno dei tanti scritti in oltre 30 anni di collaborazione con vari periodici, e in particolare sul Corriere dell’Irpinia, su cui ha trattato maggiormente temi variegati e mai banali passando dalla logica dello sviluppo alla sanità in Campania, dalla decrescita del Pil e l’aumento della poverta’ alle elezioni Europee del 2014 con grande competenza, come vuole la circostanza ( Mainolfi è laureato in economia e commercio ), e anche grazie a tanta esperienza come consigliere comunale e provinciale e presidente della Comunità Montana Partenio.

Il prodotto editoriale è presentato positivamente dall’ambientalista Costantino Severino che esalta con parole di incoraggiamento e di apprezzamento la lucidita’ e il pensiero critico dell’autore del testo: “Diversi dei temi trattati nel volume sono oggetto di confronto durante i nostri incontri . Molti di questi articoli li ho letti in prima battuta e tutti fanno riflettere su alcuni aspetti del quotidiano e sono accompagnati da soluzioni. In uno dei suoi interventi scrive che nel 1948 la strada che da Rotondi conduceva ad Avellino è oggi la stessa e questo la dice lunga sulle conquiste e i progressi dell’Irpinia e di come alcune cose sono rimaste bloccate a 50 anni fa. Mainolfi va oltre l’apparenza e penetra per davvero in tutto ciò che accade. Non sappiamo mai chi produce le informazioni. Nessuno ce lo dice. Sappiamo pero’ che le informazioni condizionano le scelte e il nostro avvenire e per questo motivo spesso ci vengono imposte e i mezzi di comunicazione sono sapientemente gestiti. A caratterizzare la società è il predominio economico che condiziona tutto, compresa la vita di tutti noi. Gli interessi economici sono diventati prevalenti e prioritari e ben venga chi, come Mainolfi, sa affrontare ogni problema chiaramente e sa fare informazione esprimendosi alla portata di tutti”.

Prende poi la parola l’Avv. Beppe Sarno, amico e stimatore di Mainolfi con cui condivide anche la fede politica socialista liberale, democratica:

Il libro offre una serie di articoli lungimiranti che hanno una lucidità che appartiene solo ai socialisti. Oggi i socialisti e i democristiani sono scomparsi tuttavia in pochi resistiamo perche’ ci sono persone come Luigi con le idee sane e una forza di volontà che spingono a lottare e essere presenti. Mainolfi parla di economia, di stampa e della realta’ irpina mortificata da una classe politica che non trova un rinnovamento. Noi ci siamo e dobbiamo ritrovarci per continuare un cammino iniziato alla fine dell’800 attraverso lotte, riforme e conquiste sociali. Il libro intende presentare e proporre un socialismo democratico che vuole individuare i problemi e risolverli.

In uno degli articoli Mainolfi parla della costituzione, argomento oggi piu’ che mai attuale. L’Italia una riforma istituzionale liberticida che se approvata ridurrebbe gli spazi di libertà e di democrazia in maniera umiliante”.

Altri spunti di riflessione provengono “dalla sanita’ in Campania, praticamente inesistente e diventata un mercato dove il cittadino è abbandonato, ha perso il diritto alla salute, i tempi di attesa, per una visita, sono troppo lunghi e si costringe un paziente a rivolgersi ai privati ”. Mainolfi propone la cultura come strumento di crescita e sviluppo per le aree interne e indirizza conclude Sarno – “verso un socialismo democratico come unica alternativa per un necessario cambiamento e per frenare il malcontento tra la gente”.

Mainolfi segue uomini illustri che con il loro esempio, coraggio e coerenza hanno operato con semplicità e onestà. Li cita spesso e sono Matteotti, Pertini, Rossi-Doria e tanti altri che come lui sono stati capaci di entrare nella mente dei cittadini e immedesimarsi in loro.

La sua storia comincia tanti anni fa e la racconta egli stesso: “ Le prime cose lette erano i notiziari che la Coldiretti dava ai coltivatori diretti e fu da quel momento che notai la differenza tra ciò che avveniva al nord e come si comportavano i contadini del sud e cominciai ad approfondire le tematiche tra nord e sud. Dal 79′ convivevano al nord la nascita di banche indigene e lo sviluppo mentre il sud restava trascurato a causa di una politica inadeguata e la mancanza di strumenti di crescita. Da quel momento capii l’importanza dell’autoproduttività e che lo sviluppo di un territorio migliora anche la popolazione. Quelle zone che non valorizzano le loro risorse , a cominciare da quelle intellettuali, non sono destinate allo sviluppo”.

Cultura, ricerca scientifica e innovazione rappresentano secondo Mainolfi le materie prime fondamentali per l’ottenimento di uno stato di benessere e di rigenerazione per un paese: “ La Cultura aiuta a capire. Se un popolo trasforma la propria esperienza culturale rischia di diventare colonia, sottomettersi a un potere piu’ grande e perdere la propria autonomia”.

E infine un quadro assai allarmante per la provincia di Avellino e per i giovani irpini che indirizza inevitabilmente a correre ai ripari e rimboccarsi le maniche:

Ha avuto piu’ soldi l’Irpinia della Germania orientale. Da noi funziona che si chiedono soldi e non si sa cosa farne. Si dice che la politica sia un’arte e se lo è, il politico deve essere creativo e trarne dalla propria realta’ stimoli per fare proposte. Dalle nostre parti, all’interno del Pd, litigano in continuazione senza sapere il perche’. La politica deve porre al centro degli interessi la popolazione e i suoi bisogni. L’Irpinia sta perdendo abitanti e dobbiamo far capire che bisogna uscire da una condizione di rassegnazione e occorre una ripresa nel segno del comunalismo. E’ necessario mettersi in movimento per il futuro delle nuove generazioni per cui esiste oggi solo la possibilita’ di fare il bracciante. Far diventare un dio il mercato è peggio del capitalismo senza libertà” chiude Mainolfi.

 Generoso Vella

 

 

 

Source: www.irpinia24.it