Referendum, anche ad Atripalda ha vinto l’astensionismo

L'assessore Prezioso: "E' l’ennesima occasione che ha perso la politica di dare un segnale di maturità. Si pagheranno non poche conseguenze"

antonio-preziosoAtripalda – Deludente anche l’affluenza al Referendum sulle trivelle nella cittadina del Sabato, che ha superato di poco il dato nazionale, precisamente ha raggiunto il 32, 58%. Il boom dei votanti si è registrato in tarda serata, dopo le 19. In effetti nei giorni precedenti non si sono organizzate campagne informative sul quesito e ciò ha causato non poca confusione. Ma ciò che si nasconde dietro diffuso astensionismo è uno scetticismo generale su quello che tempo fa era considerato in Italia. Il più grande mezzo messo a disposizione del popolo per esercitare la propria sovranità. Dello stesso parere è l’assessore all’Ambiente Antonio Prezioso:

Ciò che emerge è la sfiducia del cittadino nel referendum. Nel passato in diverse occasioni il risultato spesso è stato sovvertito e superato da successive modifiche di legge. Quindi non do una lettura politica, è un’amara constatazione“.

Dall’altra parte invece il popolo si è informato poco e soprattutto è stato poco informato sia sulla questione sia sugli effetti del risultato…

L’informazione è stata poca e nulla anche perché l’effetto che avrebbe sortito la vittoria del “SI”  pochi l’hanno approfondito, in quanto non avrebbe rappresentato una chiusura automatica delle piattaforme offshore di gas e petrolio, ma annullato quella modifica apportata con lo “Sblocco Italia”. Un istituto importante come quello del referendum popolare è stato svuotato negli anni e viene ulteriormente danneggiato quando si vuole farne un utilizzo strumentale e politico. Qualcuno, infatti,lo voleva usare in chiave “anti – renziana” . Renzi, intanto, esulta come ci fosse qualcosa per cui essere felici nel momento in cui il cittadino non si reca alle urne. Credo non sia una vittoria innanzitutto della politica perché questo dato, poi, va a confermare un trend che già è stato segnalato con le ultime regionali. Difatti ricordo a me stesso che alle regionali che si è recato alle urne poco più del 50% degli aventi diritto.  Un trend in diminuzione, quindi, che lancia un allarme sul livello di partecipazione democratica nel nostro Paese”.

La problematica non era solo ambientale, ma soprattutto economica. Le Regione sotto questo punto di vista saranno penalizzate…

Si, tutti aspetti particolari che sono stati ignorati da più, oltre anche a quello ambientale che non era quello principe. Il messaggio è stato fin troppo silenziato in questo senso perché una vittoria del “Si” avrebbe rappresentato un maggiore controllo nel rinnovo delle concessioni già esistenti. Purtroppo, ripeto, l’aspetto che è passato e che se vinceva il “Si” era una clava da usare contro il Governo Renzi. Mi dissocio da questo tentativo di voler strumentalizzare il referendum in generale. Ed è l’ennesima occasione che ha perso la politica di dare un segnale di maturità. Si pagheranno non poche conseguenze nel momento in cui il cittadino a un diritto fondamentale come quelle del voto”.

Tornando su Atripalda ieri è sorta una polemica sulla mancata comunicazione della chiusura del seggio nel plesso di via Nicola Adamo. I votanti non sapevano di doversi presso la  scuola di via Roma…

Sinceramente la polemica lascia il tempo che trova. Ho visto che il dato di affluenza nelle cinque sezioni del plesso di via Roma è lo stesso di quello che c’è stato in quelle del plesso di via Manfredi. Non ha condizionato nella maniera più assoluta questo cambiamento. Ci rifacciamo al brutto vizio detto prima, di voler strumentalizzare ogni piccola cosa contro chi governa e amministra. Sicuramente la chiusura del plesso di via Adamo ha causato qualche disagio per il cambio del seggio. Ma chi era interessato ad andare a votare ci ha messo due minuti per informarsi e apprendere che bisognava recarsi alla scuola elementare di via Roma. Chi non è andato a votare ad Atripalda è per altri motivi”.

 

 

Source: www.irpinia24.it