Aguirre e compagni affondano Marcolin – notte fonda sull’Avellino

Terza sconfitta consecutiva per i Lupi che senza onore abbandonano il Curi sommersi dai fischi. La zona rossa dista solo 4 lunghezze e ad Avellino si comincia a temere il peggio

imagePerugia –  Perugia sempre più lanciato verso i Play Off e Avellino sempre più con lo spettro dei Play Out nel destino. Questo è lo scenario del Curi al triplice fischio del signor Ripa di Nocera Inferiore. Un Perugia sempre in partita batte un Avellino spaesato e senza idee con merito e, forse, il margine di differenza è troppo poco per gli umbri. La zona rossa dista ora solo 4 lunghezze per i Lupi considerando i risultati maturati sugli altri campi e i 400 biancoverdi giunti fino a Perugia sommergono di fischi la banda Marcolin, scenario da film dell’orrore per via dello spettro di una retrocessione che, in casa debba concretizzarsi, rovinerebbe un mosaico fantastico costruito dopo anni di sacrifici.

AGUIRRE SHOW.  Il Perugia parte forte ingabbiando i Lupi con un ottimo palleggio e diversi lanci lunghi. Ardemagni (6’), servito da un traversone di Aguirre, anticipa Rea e Offredi ma non trova la porta. Dopodichè si scatena il trequartista umbro, il quale prima spaventa l’Avellino liberandosi in area ma calciando alto (8’) e dopo la battezza (13’) grazie a un dai e vai con Ardemagni, il quale offre un assist al bacio per il compagno che, libero da ogni marcatura, fredda Offredi in uscita.

L’Avellino, frastornata dal pressing dei Grifoni, tenta una timida reazione con Bastien (31’) che ci prova dalla trequarti ma Rosati devia in corner. Sugli sviluppi dello stesso, Rea cerca la magia con una conclusione al volo ma l’estremo difensore umbro, di piede, dice nuovamente di no.

STESSO COPIONE.  Nella ripresa la musica non cambia. Il Perugia si rende continuamente pericoloso dalle parti di Offredi mentre i Lupi squillano alla porta di Rosati solo su calcio piazzato (49’) ove l’estremo difensore umbro, in volo, devia in corner la conclusione di Insigne.

I Grifoni spingono senza sosta, e al 60’ trovano il raddoppio con Belmonte sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Aguirre, il quale pesca la testa del difensore che, lasciato sul posto Sbaffo, batte facilmente un incolpevole Offredi.

Finisce così. Altra prestazione da dimenticare per l’Avellino che colleziona la terza sconfitta consecutiva e un parziale di 8 reti subite e una sola realizzata (ma inutile ). Così non va proprio, i Lupi sono smarriti … non hanno un idea di gioco, un modulo fisso e una mentalità e, considerando che nei bassi fondi di classifica qualcosa comincia a muoversi, i campanelli d’allarme sono divenuti sirene. Sirene che non si possono più considerare con superficialità.

di Michael Mambri 

Source: www.irpinia24.it