Avellino – Al “Rossi Doria” va in scena il primo concorso per giovani chef
Otto allievi campani si sono sfidati ai fornelli giudicati da Heinz Beck
Avellino – S’accende la passione per la cucina al “Manlio Rossi Doria” dove si è svolta una gara con 8 futuri chef promossa dall’Assoapi. Nei laboratori della scuola si sono sfidati i rappresentanti di diversi istituti della Campania selezionati tra gli allievi dell’ultimo anno.
La lunga mattinata all’alberghiero ha previsto anche il dibattito ”La creatività è la risposta che apre le porte del futuro” moderato da Pietro Montone, vice presidente della Federazione Italiana Cuochi con delega per il Sud Italia con gli interventi di docenti AssoApi ed esperti di enogastronomia e cucina.
Il primo ad aprire la discussione è stato Marco Maietta, maestro birraio: “ Quando si organizza un concorso è sempre bello e lo spirito con cui va affrontato non è la sfida ma la condivisione. La gara non puo’ esistere senza una una sano confronto e uno scambio reciproco di idee e proposte. Il senso di questa iniziativa è anche capire dove si sbaglia per perfezionarsi e arricchirsi”.
Visibilmente molto emozionato, per il ritorno nella sua vecchia scuola, lo chef e docente di cucina Mirko Balzano: ” Fa uno strano effetto rimettere piede dove tutto è iniziato” - e sottolinea – “ La formazione ha un ruolo fondamentale per chi vuole intraprendere questo mestiere. La scuola fornisce solo la base di tutto quello che c’è da sapere e negli ultimi tempi prepara meno di quanto accadeva fino a qualche anno fa. AssoApi rappresenta la scelta giusta per colmare alcune lacune e prepararsi adeguatamente al mondo del lavoro. Prima di entrare in cucina o in una struttura ricettiva è importante il modo di comportarsi e solo attraverso umilta’ e impegno si imparano ogni giorno cose nuove e non si smette mai di maturare. Sono molto felice che in questa mattinata, diversi soggetti come l’Istituto alberghiero, l’AssoApi e l’associazione cuochi avellinesi abbiamo deciso di parlare di formazione e considerarlo un obiettivo da portare avanti ”.
Racconta invece i suoi inizi lo chef Giovanni Mariconda, dal 98 nel settore della ristorazione come dichiara egli stesso ” per avere un posto fisso” . “Oggi i tempi sono cambiati e per realizzarsi occorre il sapere e solo con esso si possono superare i concorsi. Non bisogna mai smettere di conoscere e apprendere. Questo un lavoro dove ci si deve sporcare le mani, immergersi completamente e viverlo intensamente. Lo si deve amare tanto, mai trascurarlo e dove esistono tanti sacrifici da fare, soprattutto al sud”.
Sull’esperienza della pasticceria e della gavetta è intervenuta Carmen Vecchione convinta, come i suoi colleghi che ” l’istruzione e la preparazione sono il punto di partenza per crescere”. E ha aggiunto : “ La cucina e la pasticceria sono ormai di moda, i media aiutano tantissimo alla loro diffusione, tuttavia, lasciano sembrare tutto troppo semplice e scontato. In cucina i tempi sono diversi e non si lavora di fretta e con leggerezza. Questo lavoro si puo’ fare solo quando c’è passione vera e determinazione. L’unico posto in cui mi sento tranquilla è proprio il mio laboratorio. Mi tranquillizza, mi rilassa, mi fa sentire a mio agio”.
Torna invece sulle finalita’ del concorso lo chef Paolo Barriale: “ Fare un concorso di cucina vuol dire mettere alla prova i ragazzi. Prepararli a quello che c’è dopo, un mondo dove la competizione c’è sempre e dove i ristoranti si aprono e si chiudono in continuazione. Cucinare vuol dire andare alla ricerca del sapore e di qualcosa di diverso. Il piatto deve essere bello, buono e dare emozione. Ai fornelli occorre lavorare facendo ciò che ci riesce meglio e per diventare professionisti occorre conoscere bene i prodotti che usiamo e come sono fatti. Ben venga la competizione quando chi partecipa sa di poter dare il meglio e dimostrare di voler crescere”.
Per Giovanni Arvonio invece, diventare chef è stato il suo sogno da bambino che da grande ha realizzato con la gestione di un ristorante a Sirignano: “Ho avuto tanto coraggio ad aprire un locale in un paesino dal bacino d’utenza molto ristretta tuttavia l’amore per questo mestiere mi fa superare le difficoltà e mi spinge a continuare. La cucina è il mio regno ed è l’unico posto in cui mi trovo bene. Sono d’accordo anch’io che la formazione sia importante e può contribuire a ottimizzare il proprio percorso e stimolare a nuovi traguardi e risultati ”.
Attesissimo a meta’ mattinata lo chef internazionale Heinz Beck che conosce bene la provincia di Avellino e ha dichiarato di aver lavorato per il lancio di un ristorante a Sorbo Serpico con cui ha collaborato anche recentemente: “L’Irpinia è molto bella. In passato ha avuto qualche difficoltà ma ha saputo riprendersi e risollevarsi. Ho conosciuto molti ragazzi motivati in questa terra e sono felice di vederne altri con la voglia di fare qualcosa di bello e di affermarsi con la consapevolezza che un bravo professionista fa esperienza e impara giorno per giorno” – e prima della premiazione del vincitore aggiunge “ Sono stato molto bene. Questo istituto è ben organizzato e anche i ragazzi sembrano aver dato il massimo per questo concorso che premia l’autore del miglior piatto senza pero’ dimenticarsi che è importante il gusto ma anche la pulizia, l’ordine e come viene trasportata una pietanza”. Ed è affidato proprio al maestro Beck, presidente di giuria, il compito di proclamare i migliori allievi della prima edizione del concorso : al terzo posto Andrea Rullo del “Manlio Rossi Doria” di Avellino con il Dolce Irpinia, al secondo Carmine Di Maio del ” G. Ronca” di Solofra ( sede staccata di Montoro) con Le alici delle meraviglie e al primo posto Assunta Cibelli dell’ “Enzo Ferrari ” di Battipaglia con il piatto considerato piu’ difficile dalla commissione, ovvero spaghetto cotto in centrifugato di peperoncino con vongole. Alla vincitrice si è aggiudicata un premio di 500 euro piu’ una borsa di studio per seguire gratuitamente un corso di cucina dell’AssoApi.
Tra gli interventi conclusivi quello dell’assessore regionale alla formazione e alla pari opportunità Chiara Marciani che ha colto nell’incontro di oggi all’alberghiero di Avellino un “ momento d’ascolto delle esigenze della scuola e della formazione. Vogliamo incrementare il numero di enti che si occupano di formazione e dell’inserimento immediato nel mondo del lavoro soprattutto nel settore agro-alimentare. Dobbiamo puntare a creare giovani che possono diventare ambasciatori della Campania, della nostra cucina, della nostra economia. E’ un obiettivo su cui vogliamo lavorare per il raggiungimento di risultati che gratificano i nostri ragazzi che devono diventare il fiore all’occhiello della regione”.
Generoso Vella