Trivellazioni. Sul web compare #trivellatuasorella, le critiche: “Sessista, trash, una vergogna”

A circa un mese dal Referendum sulle trivellazioni, sui social compare l'hashtag #trivellatuasorella. Pioggia di critiche contro chi ha diffuso il messaggio

trivelleAvellino - Facebook e Twitter stanno raccogliendo una grandissima quantità di messaggi di protesta contro l’hashtag che già da qualche giorno sta circolando in rete.

#trivellatuasorella è stato diffuso su internet, accompagnato da un’immagine alquanto esplicita, per invitare tutti a votare SI al referendum del 17 Aprile sulle trivellazioni. Ma partiamo dal principio. Le polemiche sono iniziate a seguito della condivisione di un’immagine stilizzata, accompagnata dall’hashtag incriminato, sulla pagina Twitter di BeShaped  in cui una ragazza è messa ‘a quattro zampe’ e dai suoi piedi parte un traliccio per l’estrazione del petrolio. A seguire, la frase  «Trivella tua sorella, il 17 aprile vota Sì!». 

Da qui sono iniziati i commenti di numerosissimi utenti che, in tono anche offensivo, hanno criticato il messaggio definendolo sessista, offensivo e un modo per denigrare la campagna di sensibilizzazione nei confronti del Referendum anti-trivelle. Immediato il ritiro dell’immagine e il chiarimento dell’agenzia Be Shaped sulla pagina Facebook con tanto di scuse : “Il banner, successivo a quello del 9 marzo ancora presente su questa pagina (che non è stato pubblicato quindi, come erroneamente è stato detto, per rimediare al secondo) riprendeva una campagna non di nostra invenzione – #trivellatuasorella per l’appunto, con un’immagine che ha infastidito molti utenti perché ritenuta sessista e lesiva dell’immagine delle donne. [...] 

Chiariamo anche che l’immagine è stata rimossa, come richiesto. E che se la stessa ha avuto ampia divulgazione non è certamente grazie ad una pagina che conta appena 150 like, ma proprio grazie all’ampia campagna contraria che tutti coloro che si sono sentiti offesi da tale immagine hanno condotto. Altra buona regola della comunicazione è che un messaggio lesivo non può essere bloccato amplificandone la circolazione [...]“.

La pagina è immediatamente intervenuta per rimediare ma, a discapito di quanto si potesse immaginare, c’è anche chi ha apprezzato l’idea cogliendo il messaggio trasmesso come uno “stupro” verso la nostra terra e il nostro mare. Un messaggio, insomma, forte ma facilmente fraintendibile, che urta la sensibilità delle donne in primis ma che, tutto sommato, aveva uno scopo nobile. Uno “scivolone” (per questo non da condannare a morte) partito da una buona intenzione. 

Detto ciò, l’Irpinia resta, come tanti paradisi naturali dell’Italia, zona a rischio trivellazioni e questi messaggi non devono di certo distrarre dall’obbiettivo più importante. L’appuntamento è domenica 17 Aprile  con il Referendum per votare SI e salvare, dunque, la nostra terra dal petrolio.

Source: www.irpinia24.it