Lupi di cuore e coraggio sbancano il Picchio nella gara infinita di Ascoli
L’Avellino va avanti con Mokulu e poi viene raggiunta e superata da Cacia. Nella ripresa l’orgoglio irpino ha la meglio su Mangia e Tesser torna a sorridere
Ascoli – Avanti di due gol, sotto di uno allo scadere del primo tempo; ripresa di cuore e coraggio … pareggio e infine vittoria. Questa è stato Ascoli-Avellino. Una partita bellissima con diversi capovolgimenti di fronte che alla fine ha visto uscire vincitore semplicemente chi ci ha creduto fino alla fine. Onore all’Avellino che ha dato prova di grande carattere conquistando tre punti pesanti, i quali scacciano via critiche e danno morale.
CONTROPIEDE. L’avvio lampo dell’Ascoli certifica il momento più che positivo della squadra di Mangia ma, proprio nel miglior momento dei marchigiani, l’Avellino viene fuori sfruttando le ripartenze e in 7 minuti si porta avanti di due gol, i quali portano ambedue la firma di Mokulu. Insigne (10’) effettua una verticalizzazione che pesca il belga sul filo del fuorigioco, il quale dribbla Lanni e insacca. Subito dopo (17’), uno scatenato Insigne salta Milanovic sulla destra e scambia in mezzo per il gigante ex-Anderlecht che deve solo toccare per firmare il raddoppio.
SVEGLIA ASCOLI. I due gol di vantaggio fanno calare il buio sull’Avellino e l’Ascoli si getta all’attacco accorciando subito le distanze con Jankto, il quale, servito dalla respinta del palo colpito da Cacia a un metro da Frattali, fredda l’estremo difensore irpino con un bolide dal limite dell’area. E’ l’inizio della fine per l’Avellino. L’Ascoli, trascinata da uno scatenato Cacia, non da respiro ai Lupi che sbandano a centrocampo e coprono in maniera penosa favorendo le occasioni pericolose per i padroni di casa.
Su un lancio di Dimarco (39’), Biraschi anticipa l’uscita di Frattali e la sfera finisce per servire Cacia (che era in pressing sull’azione) il quale a porta vuota fa 2-2. Ma non è di certo finita. L’incubo del primo tempo termina allo scadere dei 45’ ove su un lancio di Bianchi, sempre un indemoniato Cacia, resiste alla marcatura di Jidayi, gabba Biraschi accorso in raddoppio, si gira e piazza un diagonale chirurgico che trafigge per la terza volta Frattali.
FAVOLA. Nella ripresa Tesser inserisce Migliorini per Paghera spostando Jidayi in mediana e l’Avellino cambia volto. Biraschi si lascia andare a diverse scorribande e al 63’ pennella un cross per la testa di Castaldo, il bomber fa torre a Insigne che arriva puntuale nell’inserimento e con un bolide fa 3-3.
Il pareggio da una carica eccezionale ai Lupi di Tesser che cominciano a spingersi in avanti a testa bassa per cercare di ribaltare nuovamente il risultato in una partita pazzesca e allo scadere arriva la svolta su un calcio piazzato battuto da Insigne ove Mitrea tocca la palla con le mani regalando il penalty all’Avellino. Dagli undici metri va Castaldo che esorcizza il suo momento no spiazzando Lanni e regalando la vittoria ai bianco verdi. Cala il sipario sulla gara del Picchio e l’Avellino conquista tre punti fondamentali in quella che è stata la gara più assurda della stagione. L’Ascoli interrompe il rullino di marcia, Tesser lo inverte e caccia via i fantasmi. Ci sarà sicuramente qualcosa da rivedere, ma ciò che conta è che il primo obiettivo stagionale dei Lupi, la salvezza, dista solo sei lunghezze.
di Michael Mambri