Il jeans no wash di Caruso approda ad Avellino
Niente lavatrice per questo particolare pantalone. Basterà solo metterlo in frigorifero per uccidere i germi
Avellino – I jeans non andrebbero infilati in lavatrice, se non di rado. A dirlo di recente niente di meno che Chip Bergh, Ceo di Levi’s: icona mondiale del denim. Ma c’è chi Irpinia ne ha già fatto da tempo un ‘must have’ della sua collezione sartoriale, realizzando un pantalone che non ha bisogno del cestello della lavatrice per essere pulito. E’ il ‘No Wash Jeans’ di Salvatore Caruso. Il maker calitrano, padre della griffe “Nelle Grandi Fauci” (brand noto per aver vestito attori famosi di diverse fiction del grande schermo italiano, tra cui di recente Raoul Bova e i principali protagonisti della primaserie di Gomorra), presenterà per la prima volta il suo denim ad Avellino. Dopo la suggestiva passerrella allestita, due anni fa, in una grotta di Calitri, ora il ‘No Wash Jeans’ approda in città. Domenica 20 marzo, alle ore 18.00, presso il Mam Fashion Democracy, negozio di abbigliamento di via Capozzi, si accenderanno i riflettori sul denim d’Irpinia d’Oriente. Un pantalone sartoriale, sempre più internazionale, confezionato così come esce dal telaio. Che non subisce lavaggi né trattamenti. E che ottiene una perfetta e personalizzata vestibilità non lavandolo per 6-8 mesi (basterà solo metterlo in frigorifero in modo da uccidere i germi o stenderlo fuori al balcone). Durante l’evento artistico (dal titolo “From deep blue to paradise e patrocinato dalla Confartigianato di Avellino), che richiamerà l’attenzione di buyer, amanti della jeanseria e fashion blogger, Caruso presenterà i vari esperimenti fatti sulla tela cimosata. Nella mostra, allestita ad hoc per l’occasione, cavalletti recuperati da vecchie attrezzature di carpenteria degli anni ’80 prenderanno di nuovo vita. E saranno utilizzati per creare l’abbinamento visivo tra il jeans grezzo e il no wash. Così da far comprendere la differenza e il contrasto che c’è tra i due capi e i due tessuti: il primo trattato con acqua e detersivo, il secondo invece scolorito nei punti giusti e che si conforma alle pieghe naturali dei movimenti quotidiani delle proprie gambe. Un viaggio nella qualità, nella vestibilità e nel rispetto per l’ambiente che sarà anche accompagnato da un ricercato background di musiche selezionate da Francesco Pergola, sound designer . Oltre alla moda, all’arte e alla musica, ci sarà anche un corner gastronomico dove si potrà degustare, per la prima volta, la birra artigianale da filiera agricola, portata sul set da Vito Pagnotta.