Riordino del servizio idrico, le precisazioni dell’arch. Rossano

Il già commisario Ato Calore Irpino torna a parlare sulla legge regionale del 2 dicembre 2015

rossanoAvellino - In riferimento alle tantissime dichiarazioni fatte in questi giorni da esponenti politici sull’affidamento del servizio idrico integrato e sul ruolo che potrebbe avere l’Alto Calore Servizi spa in relazione a tale affidamento devo purtroppo rilevare che quasi nessuno si è preso la briga di leggere a fondo la Legge regionale 2 dicembre 2015, n. 15. “Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano”, che allego per opportuna conoscenza. Credo che tale lettura sia stata sommaria anche per il Commissario Colucci che ha testualmente dichiarato “Se entro il 3 giugno non sarà costituito questo organismo ( e non dice quale ) i poteri di Commissario diventano ordinari e potrò bandire la gara. Questo discorso non fa piacere a qualcuno, ma ci sono delle direttive e delle responsabilità che sono pronto ad assumermi”.

In verità l’Art. 8 della nuova L.R. 15 (Competenze dell’EIC) prevede che l’Ente Idrico Campano: a) predispone, adotta, approva ed aggiorna il Piano d’Ambito su scala regionale b) affida, per ogni Ambito distrettuale, la gestione del Servizio idrico integrato al soggetto gestore sulla base delle indicazioni di ciascun Consiglio di Distretto in coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria in materia. L’art. 12 (Funzioni del direttore generale dell’EIC) al comma 2 a) dice che “Il direttore generale espleta le procedure di affidamento del servizio idrico integrato per ogni Ambito distrettuale, approvate dal Comitato esecutivo sulla base delle proposte dei Consigli di distretto”. 

Non è quindi il Commissario dell’ATO ad avere i poteri di bandire la gara ma il Direttore Generale dell’EIC. Nè invero si comprende quale gara potrebbe il Commissario bandire se non è stato ancora approvato dalla Regione il Piano d’Ambito dell’ATO Calore Irpino, adottato dall’Assemblea nel lontano dicembre 2012. Nell’enorme confusione esistente tra gli atti regionali del Ciclo integrato delle Acque non ho infatti trovato tale approvazione. Vorrà dire il Commissario Colucci se tale approvazione esiste? Ricordo inoltre a me stesso quanto previsto dall’art. 172 del Testo Unico sull’Ambiente: http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2006_0152.htm#172

 “Qualora l’Ente di governo dell’Ambito non provveda nei termini stabiliti agli adempimenti di cui ai commi 1, 2 e 3 ( ovvero la redazione del Piano d’Ambito, la scelta della forma di gestione e l’avvio della procedura di affidamento ) il Presidente della Regione esercita i poteri sostitutivi, ponendo le relative spese a carico dell’ente inadempiente, determinando le scadenze dei singoli adempimenti procedimentali e avviando entro trenta giorni le procedure di affidamento… omissis … Qualora il Presidente della Regione non provveda nei termini così stabiliti, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, entro i successivi trenta giorni, segnala l’inadempienza al Presidente del Consiglio dei Ministri che nomina un commissario ad acta, le cui spese sono a carico dell’ente inadempiente.

La violazione della presente disposizione comporta responsabilità erariale.” Come si può vedere tantissime inadempienze ( dell’ATO , della Regione Campania e della stessa Autorità di Controllo ) , ma a pagare i costi di tutto ciò sono soltanto i cittadini oberati da tariffe idriche altissime. Spero davvero ci sia qualche autorevole Organismo di Controllo ( Corte dei Conti o Procura ) che vada a controllare quanto avvenuto negli ultimi 15 anni nel ciclo delle acque della Regione Campania.    

Cosi si esprime in una nota l’Arch. Claudio Rossano, gia’ Commissario Ato Calore Irpino.

 
 
 
 
Source: www.irpinia24.it