Napoli – Al consiglio regionale della Campania la presentazione del libro di Paolo Saggese

“Rocco e i suoi Fratelli” è un’antologia poetica che ha lo scopo di ricordare alcuni delle maggiori voci della tradizione lirica italiana, purtroppo escluse dall’insegnamento scolastico

libriNapoli – Giovedi 25 Febbraio, alle ore 11.30, si terrà presso la sala “Caduti di Nassirya”, al Centro Direzionale Isola F713, 21mo piano sede del Consiglio Regionale Campania, la presentazione del libro di Paolo Saggese “Rocco e i suoi Fratelli”. Si tratta di un’antologia poetica che ha lo scopo di ricordare alcuni delle maggiori voci della tradizione lirica italiana, purtroppo escluse dall’insegnamento scolastico, dai premi Nobel Quasimodo e Deledda, a Sciascia, a Vittorini, passando per Elsa Morante e Sibilla Aleramo.

Oltre all’autore, docente nelle scuole superiori e critico letterario, saranno presenti in qualita’ di relatori Mario Salzarulo, coordinatore GAL CILSI, Peppino Iuliano e Alfonso Nannariello, componenti del Centro di Documentazione del Sud.
Interverranno inoltre anche Lucia Fortini, Assessore all’Istruzione Regione Campania, e Massimiliano Manfredi, Deputato Pd.
I lavori saranno conclusi dalla Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio.

Il libro, edito dal Parco Letterario Francesco De Sanctis, è stato distribuito gratuitamente in alcuni istituti superiori della Campania e della Lucania, al fine di diffondere, tra le nuove generazioni, la poesia meridionalista dell’Appennino meridionale. In particolare, l’opera affronta la produzione poetica di Rocco Scotellaro, Mario Trufelli, Michele Parrella, Pasquale Stiso, Antonio La Penna, Ugo Piscopo, Giuseppe Iuliano, Giuseppe Liuccio.

Nel libro, che si pregia della prefazione di Francesco D’Episcopo, l’autore si propone di ricercare le cause profonde, che hanno portato alla “damnatio memoriae” di buona parte della poesia meridionale del Secondo Novecento, e che sono dovute a molteplici ragioni. Infatti, una serie di cause politiche, ideologiche, estetiche, editoriali, hanno creato una frattura, una distanza, tra la produzione in versi del Sud e quella del Centro-Nord d’Italia, del resto analizzate in numerosi volumi dal Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, di cui Paolo Saggese è Direttore scientifico.

Il volume è strutturato in quattro parti. Una prima analizza la poesia neorealista, realista, meridionalista e meridiana del Sud d’Italia secondo la fortunata matrice interpretativa di Carlo Dionisotti, Walter Binni, Natalino Sapegno e Alberto Asor Rosa, relativa alla necessità di ricostruire una geografia della letteratura italiana, propria di una Nazione policentrica come la nostra. Al contempo, si sviluppa l’idea della “geopoetica”, teorizzata dallo studioso scozzese Kenneth White, secondo il quale ogni “terra” ha la propria poesia, perché ogni “terra” condiziona, con i suoi colori, con i suoi odori, con i suoi paesaggi, con la sua storia culturale, sociale, politica, la poetica di ogni autore. Si sottolinea, peraltro, la centralità di Rocco Scotellaro, poeta – politico simbolo di un Sud scomparso, e a cui molti autori del Sud si ispirano direttamente o indirettamente. Da ciò anche il titolo del libro, omaggio ad un celebre film di Visconti.

Inoltre, nel corso della prima parte è analizzato lo stretto rapporto tra il pensiero meridionalista (Gramsci, Dorso, Rossi-Doria, Carlo Levi) e questa poesia “rivoluzionaria”. Nelle altre sezioni del volume sono esaminate alcune figure rappresentative del Secondo Novecento in Lucania (Rocco Scotellaro, Michele Parrella, Mario Trufelli), Irpinia (Pasquale Stiso, Antonio La Penna, Ugo Piscopo, Giuseppe Iuliano) e Cilento (Giuseppe Liuccio), così da illustrare la poesia dell’Appennino meridionale, che unisce il Mar Jonio al Tirreno, da Metaponto e Tricarico a Trentinara e Paestum. In tal modo, attraverso i canoni interpretativi della “geografia della letteratura” e della “geopoetica” si dà dignità a tutte le produzioni poetiche dell’intera Nazione, che partecipano allo stesso modo alla realizzazione della nostra identità culturale.

 

 

 

Source: www.irpinia24.it