“Acqua bene comune”, in campo i cittadini per la tutela della risorsa idrica

Un'iniziativa senza colori politici e rappresentanze partitiche al "Samantha Della Porta" per costituire un fronte unitario in difesa non solo dell'acqua ma di tutto il territorio irpino

Arace-Motefusco-AurisicchioAvellino – L’acqua come bene comune al centro del dibattito che si è tenuto oggi a centro sociale Samantha Della Porta. L’incontro, organizzato da coloro che si firmano come “Cittadini sensibili al tema dell’Acqua pubblica”, non ha colori politici e non è legato ai partiti come sottolinea subito Nadia Arace, aprendo i lavori: “Questa è un’iniziativa di singoli cittadini che hanno a cuore il tema dai tempi della campagna referendaria del 2011; la volontà è quella di intraprendere un percorso unitario e congiunto per la tutela non solo dei beni comuni ma del territorio tutto”.

Le persone che vedete sedute a questo tavolo oggi – spiega –  rappresentano una presidenza solo informale che serve ad iniziare insieme il percorso perché ognuno di noi sta combattendo e ha combattuto tante battaglie singolarmente ma con un principio unitario: la difesa del bene comune. E la nostra battaglia non ha carattere territoriale o regionale ma europeo e, per tale ragione, è importante che la discussione non si cristallizzi nella retorica secondo cui la gestione pubblica sia fallimentare perché ci sono esempi virtuosi di gestione pubblica non lontni da noi, come Parigi”.

L’opportunità di riunirci – conclude la Arace – deve essere sfruttata per far sì che questa diventi un’assemblea permanente per avviare un percorso congiunto e solidale che ci consenta, da un lato, di affrontare i problemi dell’Irpinia e, dall’altro, di dare prova che si possono impegnare tempo e professionalità per una causa comune”.

Segue l’intervento di Raffaele Aurisicchio il quale, parte con una serie di premesse atte a chiarire la natura dell’incontro: “Ci tengo a sottolineare che questa iniziativa va oltre le appartenenze, l’acqua pubblica non è un tema dei partiti; non devono esserci polemiche di carattere politico, se non altro perché  il Pd non ha ancora preso posizione in merito; tuttavia, esistono responsabilità personali e politiche e pertanto è necessaria la critica ma che sia civile e basata su una dialettica utile”.

Credo si importante inquadrare la vicenda dal punto di vista del contesto perché – spiega Aurisicchio – il servizio idrico integrato esiste almeno da 15 anni. Va precisato che per l’affidamento unico della gestione non si parla più solo di acqua ma bisogna avere competenze nei tre settori che compongo il servizio: acqua, impianto fognario e di depurazione. Nel corso degli anni si è tentato un risanamento dell’ente che però non è mai avvenuto e, anzi, se possibile, lo stato finanziario è peggiorato così come sono peggiorate le condizioni in cui l’ente lavora. Tutto ciò non ha mai reso possibile l’indizione di una pubblica procedura per l’assegnazione del servizio idrico integrato perché i gruppi privati avrebbero fagocitato il concorrente pubblico ma ha impedito anche l’affidamento in house perché l’Alto Calore non è il solo gestore sul territorio, e, tra gli altri, figurano dei privati. Visto il quadro emerso non è stato possibile prendere alcuna decisione nonostane il Referendum del 2011 abbia sancito non solo l’acqua bene comune ma ha decretato anche che il servizio idrico integrato non può essere gestito in maniera privatistica con fini utilitaristici”.

Le conclusioni di Aurisicchio danno il via agli interventi dal pubblico che vedono anche un dipendente dell’Alto Calore, nonché segretario territoriale UGL, Franco Saccardo che ha ribadito la posizione delle sigle sindacali sulla risorsa idrica come bene comune dando il proprio appoggio al comitato.

È poi la volta dell’Avvocato Leonida Gabrieli che si sofferma sul concetto di acqua pubblica per avviare il suo intervento: “L’acqua resterà sempre pubblica, il problema sono le infrastrutture, è a quelle che puntano i privati, è su quelle che vogliono mettere le mani così da poter affidarle a ditte compiacenti. I nostri dibattiti non servono a risolvere la questione, serve una proposta politica seria ed è proprio per questo che sento di poter dire che oggi, in quest’assemblea, noto assenze pesanti, non c’è nemmeno un sindaco, manca Foti e manca non per dirci che l’acqua è pubblica ma che si metterà di traverso per ogni azione volta alla speculazione perpetrata, per altro, dai soliti noti”.

Source: www.irpinia24.it