Smartphone: Italiani tra i più dipendenti

L'indice di persone con problemi depressivi si è innalzato spaventosamente negli ultimi anni, specialmente al Sud

cellulareAvellino – Fra i gloriosi primati di casa nostra, ecco anche annoverata la dipendenza dallo smartphone! A quanto pare, anche secondo le fonti citate da Repubblica, i dolci pensieri prima di chiudere gli occhi e al risveglio nella nostra era sono rivolti al proprio telefono. Che poi dire telefono ormai non si può. Negli anni ’90 erano telefoni, assurgevano al compito di connetterti con gli altri chiamando, digitando qualche sms e poi ovviamente, come apice del gusto di avere un apparecchio portatile, consentivano ai più fortunati (perchè non tutti avevano il cellulare) di giocare a “Snake”, quel serpentello che ci faceva perdere quando si mordeva la coda. Allora nessuno avrebbe pensato, per quanto piacevole o utile fossero i telefonini, che sarebbero stati il futuro della tecnologia, elevandosi al rango di veri e propri mini pc.

E qui la fonte della “malattia”, proprio perché lo smartphone tutto può, gli italiani non lo abbandonano in nessun momento della giornata. Lo usano per sentire gli amici, per lavorare, per scrivere sui social, come navigatore. E lo usano, soprattutto, quando proprio non si dovrebbe, come alla guida o durante appuntamenti di lavoro importanti. Maleducati e pericolosi, gli italiani detengono il primo posto in classifica per incidenti causati dall’uso di smartphone in auto e sono tra i più scorretti nei rapporti formali, oltre che nelle amicizie, perché totalmente assuefatti non rivolgono più l’attenzione alla vita vera, che è incontro con gli altri al di fuori delle dinamiche virtuali.

Un primato che non ci fa bene, ma che anzi molto spiega dell’insofferenza generale e del continuo addurre da parte degli studiosi di disturbi psichici all’uso continuo di tanta tecnologia. L’indice di persone con problemi depressivi si è innalzato spaventosamente negli ultimi anni, specialmente al Sud, dove anche altri fattori socio-economici fanno la loro parte certamente, ma pare che essendo lo smartphone il mezzo di sfogo più in voga, abbia generato ulteriori condizioni di disagio, poiché responsabile di far sviluppare un’incapacità di autonomia sociale e un’ansia compulsiva di essere considerati in spazi dove un post ingoia l’altro dopo pochi secondi. 

Facciamo tornare “di moda” gli spazi aperti, le mani che si stringono e gli occhi che si incontrano. Salviamo la nostra umanità, cominciando dal rispetto della nostra incolumità e di quella degli altri. 

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it