L’Irpinia non dimentica Antonella Russo: La donna coraggio uccisa nel 2007

A mettere fine alla vita della giovane studentessa solofrana la ferocia inaudita del compagno della madre. Sarà intitolata la "casa rifugio" de "La Casa sulla Roccia" e il 30 novembre le verrà conferita la laurea post mortem. Il sindaco Vignola: "Dobbiamo lavorare sul terreno culturale. Istituiremo uno sportello anti - violenza"

news30780Avellino – La violenza sulle donne è un fenomeno che dilaga e non si arresta.  La Casa sulla Roccia di Avellino ha deciso di svestire i panni di spettatore e mettere quelli di soggetto attivo, istituendo una “casa rifugio”, in collaborazione con l’associazione “Più A.R.I.”. La struttu

ra residenziale sarà intitolata ad Antonella Russo, ragazza solofrana barbaramente uccisa il 20 febbraio 2007 dal compagno della mamma. Una morte che sconvolse l’Italia intera. Un nome che in Irpinia è diventato simbolo della lotta alla violenza sulle donne. La casa rifugio sarà ubicata in provincia di Avellino, immersa nel verde e potrà ospitare fino a sei donne sole o con figli minorenni.

L’apertura è prevista per dicembre, ma il progetto è stato presentato questa mattina dinnanzi la Chiesa del Rosario con un originale flash mob: sono stati appesi con un filo rosso tantissimi cuori di carta, testimonianza della vicinanza alla donne che hanno perso la vita o che subiscono violenza. Un’iniziativa molto sentita visto che il 25 novembre sarà celebrata la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.

 

Antonella Russo, era una studentessa bella e giovane. Era iscritta alla Facoltà di Lingue e Letterature straniere presso l’università di Fisciano. Aveva perso il padre, a cui era molto legata, a 14 anni. La madre si innamorò di un uomo di Nusco dal temperamento pacato e introverso. Ben presto, però quest’ultimo spinto da un folle gelosia iniziò a diventare aggressivo nei confronti della donna. Antonella per tutelarla la accompagnava tutti i giorno al lavoro, una conceria nella frazione di Sant’Agata. In una fredda mattina, nell’inverno del 2007, l’uomo si avvicinò alla sua macchina e la trucidò a colpi di pistola.

Laura Pausini era la sua cantante preferita. Quando sentì la storia non poté non commuoversi e le dedicò un concerto. La trasmissione di Rai Tre “Amore Criminale” raccontò passo per passo la tragica vicenda. Mentre l’Università di Fisciano le ha intitolato alcuni spazi.

Il 30 novembre sarà nuovamente onorata la sua memoria, con un avvenimento importante e da tempo tanto atteso come ci spiega il sindaco di Solofra, Michele Vignola:11872_731x0_w_10226a49415a2d6f7f139ebfb063d044

Ci siamo battuti molto al fianco della famiglia di Antonella Russo. Finalmente il 30 di questo mese si terrà la cerimonia per il conferimento della laurea post mortem presso L’Università di Fisciano. Nel pomeriggio organizzeremo un convegno a cui parteciperà anche l’assessore regionale alle Pari Opportunità”.

Non bisogna sottovalutare alcun segnale, sottolinea Vignola. La violenza è alla porta accanto. Bisogna aver il coraggio di denunciare e non continuare a subire. A Solofra, grazie al finanziamento che abbiamo ricevuto, istituiremo uno sportello anti – violenza insieme alla Commissione Pari Opportunità. Solofra fu molto scossa da questo episodio e ancora oggi è vivo il ricordo di Antonella”.

Dobbiamo lavorare molto sul terreno culturale e moltiplicare le iniziative, continua il primo cittadino. Ci sono stati miglioramenti rispetto agli scorsi decenni, ma non bisogna mai abbassare la guardia. C’è ancora tanto da fare. Anche la legislazione deve fare la sua parte e tutelare maggiormente le donne, andando incontro alle loro esigenze”.

 “La cerimonia – conclude Vignola – non deve essere solo un fatto formale, ma sostanziale. Un’occasione per fare una riflessione e spingere le donne ad aprirsi, a parlare e non subire nel silenzio. Anche certe attenzioni, piccole violenze anche se non fisiche, non devono essere sottovalutate. Altrimenti queste si consolidano nel tempo e possono sfociare in tragedie, come quelle che sentiamo ogni giorno in televisione. Noi andiamo avanti in questa battaglia con assoluta determinazione, nella ricordo della cara Antonella”. 

E proprio questo è il messaggio che bisogna lanciare, cioè non avere paura di denunciare. La “casa rifugio” darà un aiuto concreto alle donne in difficoltà, donando loro qualcosa di essenziale: la protezione. Un progetto lodevole che merita un grande plauso.

Cataldo Daniela

Source: www.irpinia24.it