Bindi: “Quanto sta accadendo si chiama MAFIA!”

La Commissione Parlamentare Antimafia si è riunita questa mattina presso la Prefettura di Avellino. Presenti anche alcuni componenti parlamentari tra cui Mara Carfagna, Rosaria Capacchione, Marcello Taglialatela

IMG_20151106_161044AVELLINO – Questa mattina presso la Prefettura di Avellino si è riunita la Commissione Parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi. Presenti anche alcuni componenti parlamentari tra cui Mara Carfagna, Rosaria Capacchione, Marcello Taglialatela, il Prefetto Sessa e esponenti delle forze dell’ordine.

Si è discusso della criminalità che in questi giorni imperversa sempre più nella provincia irpina e più in particolare dell’attentato intimidatorio registrato nei giorni scorsi presso il maglificio di Quindici. (Da appena un giorno inaugurato, il maglificio nasce all’interno di una villa bunker che fu confiscata al Clan Graziano. Ndr.)

«La nostra presenza qui è stata sollecitata da alcuni degli onorevoli presenti – dichiara il Presidente Bindi – che conoscono molto bene il territorio ed in particolare la Valle di Lauro. Lo scopo principale della riunione di oggi, è stato quello di dare uno sguardo più approfondito alla provincia di Avellino, la quale, pur presentando una situazione meno critica rispetto alle altre, non può celare quanto accade nei paesi limitrofi. 

Questa mattina abbiamo incontrato il comitato di sicurezza e dalla discussione  è emerso l’emergenza nella Valle di Lauro e nelle zone confinante con Foggia, dove a tener banco è la situazione pale eoliche. Ma non possiamo esimerci dal dire che la riunione di oggi si  è avuta soprattutto per  quanto di increscioso è accaduto a Quindici, dove nei giorni scorsi si è verificato un atto intimidatorio al maglificio.

La valle di Lauro si conferma una zona critica della provincia – prosegue la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia – con conseguenze che si diramano anche su altre realtà come quella del napoletano e del salernitano perché le due famiglie insediate sono tutt’altro che isolate, per quanto, siano state assicurate alla giustizia i capi di talune famiglie. La loro presenza è forte e sconfinante, hanno capacità di relazionarsi con altre realtà criminali».

La riunione di questa mattina, protrattasi sino al pomeriggio, è stata poi, anche l’occasione per confrontarsi con gli organi della Prefettura, della Magistratura nonché con gli esponenti di Libera che da sempre si propongono come osservatorio civile e sociale della provincia. Ciò che ne è derivato è sicuramente la richiesta da parte dei cittadini di un maggior controllo sul territorio, visti i molteplici fatti di cronaca che si stanno susseguendo nel nostro paese. Ad avvalorare ciò Rosy Bindi ha così dichiarato: «Se noi ci muoviamo è perché sono arrivati segnali importanti. Non dobbiamo usare altri termini che chiamare quanto sta accadendo con il suo nome, vale a dire “mafia”.

La mafia c’è ed è radicata nelle famiglie. Si tramanda di padre in figlio ed è per questo che per estirparla non basta dare alla giustizia i singoli uomini, ma c’è bisogno della collaborazioni di tutti. La loro è una realtà sempre aggiornata».

A sostegno di quanto dichiarato dalla Presidente Rosy Bindi si sono aggiunte anche le parole dell’Onorevole Taglialatela che ha sottolineato, così come confermato dal primo cittadino di Quindici, le Forze dell’Ordine hanno ormai imposto la loro presenza in paese cercando di dare quanta più tranquillità possibile a tutti i cittadini.

 

Roberta Della Cerra

 

 

Source: www.irpinia24.it