Pagamenti tracciabili: il limite all’utilizzo del contante salirà da 1.000 a 3.000 euro

La disposizione è contenuta nella Legge di Stabilità 2016 approvata lo scorso giovedì dal Consiglio dei Ministri

pagamento-contanti-Economia – Dal prossimo anno, il divieto all’uso del contante scatterà non più dopo la soglia dei mille euro, bensì dopo 3.000: ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di un’intervista a radio RTL 102.5. Il provvedimento rientra nella Legge di Stabilità, approvata lo scorso giovedì dal Consiglio dei Ministri, così che la nuova soglia dovrebbe essere operativa già dal 2016.

Sull’innalzamento del tetto all’uso del contante si era peraltro già discusso negli scorsi mesi, tanto che era stato anche presentato un disegno di legge in Senato. Da più parti incriminato come un freno ai consumi, l’uso del contante costituirebbe un impulso per spingere la spesa e mettere fine all’era del terrore fiscale con la consapevolezza che quei soldi saranno comunque tracciati.

Dunque, spostare la soglia dell’uso del contante servirebbe a dare nuovi stimoli al commercio, favorendo in questo modo i consumi e la ripresa economica del paese.  I pagamenti in contante sono infatti molto diffusi in Italia, e costituiscono l’82% delle transazioni, contro una media europea del 60%.

Quanto alla tracciabilità, il presidente del Consiglio si era già espresso a favore di una revisione per il rialzo del tetto di 1000 euro una volta che fosse stata avviata la fatturazione elettronica, grazie alla quale appunto tutte le transazioni posso essere tracciate . La fatturazione è entrata in vigore lo scorso marzo, ma solo per la pubblica amministrazione. Questo limite potrebbe,  pertanto, comportare il rischio di incentivare l’evasione fiscale permettendo a chi desideri effettuare pagamenti in nero di far circolare liberamente denaro contante senza lasciarne traccia.

Il limite oggi in vigore è stato introdotto dal governo di Mario Monti con il decreto Salva Italia, nel 2011, con il quale appunto è stato ridotto a 999,99 euro il tetto per l’utilizzo di denaro contante, l’emissione di assegni privi della clausola di non trasferibilità e il saldo dei libretti di deposito al portatore. In parole povere, per importi pari o superiori a mille euro è vietato il trasferimento, anche frazionato, di contante, di libretti di deposito bancari e postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, a meno che il trasferimento non avvenga per il tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste italiane spa. A partire dal 2016 questi divieti scatteranno per trasferimenti sopra i tremila euro.

Per quanto riguarda il resto d’Europa, 11 Paesi tra cui Germania e Olanda non hanno alcuna limitazione all’uso del contante. Grecia, Spagna e Belgio prevedono invece tetti che variano dai 1.500 ai 3mila euro. Il Portogallo ha da tempo un limite di 1000 euro come l’Italia mentre la Francia l’ha abbassato a quel livello dall’1 settembre di quest’anno.

La speranza, allora, è che un eventuale slancio dell’economia attraverso questo intervento non si accompagni a un aumento dell’evasione fiscale, ma che ripresa e legalità fiscale possano andare di pari passo.

Source: www.irpinia24.it