Consiglio Comunale – La diretta del 5 ottobre

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Consiglio comunale 1 settembre 2015 2

Avellino – È con la mozione sulla gestione delle strutture comunali presentata dai consiglieri comunali Festa, Negrone e Genovese che si inaugura (alle 18 e 30) la seduta del 5 ottobre del Consiglio Comunale di Avellino. Una mozione con la quale, a detta del consigliere Festa, incaricato di presentare la mozione all’aula consiliare, “vogliamo far capire da che parte stiamo”. I consiglieri hanno chiesto al Segretario Generale di revisionare le assegnazioni già avvenute nonché la verifica degli atti di assegnazione e la stipula di una convenzione in seguito all’assegnamento delle strutture.

Tutto ciò dovrebbe servire a mettere fine alle annose morosità accumulate da diversi gestori di strutture pubbliche nei confronti di Palazzo di Città: “Chi non paga è fuori”, afferma in tono perentorio Festa. “Noi abbiamo un patrimonio che non riusciamo più a mantenere”, sostiene Festa, motivo per cui “avevo chiesto di metterle a reddito”, ma Festa sostiene anche che le sue richieste sono rimaste lettera morta finora. Parco Palatucci, Flipper e strutture simili andrebbero assegnate tramite bando, così come anche le strutture sportive e quelle revocate, conferendone possibilmente la gestione ad imprenditori che possano creare anche occupazione.

Immediata è la replica di Giordano, che evidenzia come si stia discutendo “su un testo che presenta termini già scaduti [la mozione era stata presentata per il consiglio dello scorso luglio ma non era ancora stata discussa]”. Ma a quella di Giordano, si aggiunge anche quello del consigliere Ambrosone, che afferma la necessità di non ridurre una discussione così delicata ad un semplice dibattito di approvazione ma di approfondire la materia in maniera più dettagliata. Viene quindi convocata una conferenza dei capigruppo per decidere sul da farsi.

Alle 19 e 22 il Consiglio riprende con i 27 presenti originari. Il Presidente del Consiglio Petitto comunica che nella capigruppo è stato deciso che ogni consigliere potrà intervenire per 5 minuti al massimo. Prima di procedere, però, Festa precisa la scadenza prevista per saldare le morosità delle strutture date in affidamento passerà dal 30 settembre al 31 dicembre, che non saranno consentite transazioni per coprire interventi effettuati ma non autorizzati dall’amministrazione comunale e che, sempre entro il 31 dicembre, dovranno essere pubblicati i bandi di affidamento per tutte le strutture, anche quelle revocate.

Alle 19 e 35 il consigliere Miro chiede di sospendere la seduta per convocare una riunione di maggioranza. La seduta riprende alle 19 e 56 con l’aggiunta del capigruppo Pd Grella tra i presenti. Il primo intervento è del consigliere Melillo, che afferma di aver “riscontrato una serie di ombre e di dubbi” nell’esposizione del testo della mozione da parte del consigliere Festa, che è stato effettivamente oggetto di numerosi dubbi da ambo le parti. Ma Melillo si spinge oltre e chiede all’Assessore Tomasone se egli abbia rilevato “l’esistenza di prassi clientelari”, così da avere chiaro su che cosa si stia votando. Similmente, il consigliere Miro chiede “se in passato fino ad oggi siano state fatte transazioni, rateizzazioni o compensazioni per recuperare le morosità accumulate”.

A seguire interviene il consigliere Giacobbe, che constate come “Nell’ultimo mese le casse comunali sembrino essere vuote solo a causa delle associazioni sportive, che a me non sembra gravino poi tanto”. Secondo Giacobbe, “fino al 2013-2014 tutte le associazioni, tranne poche, avevano pagato regolarmente”, in seguito, però, poiché “l’ufficio sport è stato praticamente smantellato, tutte le strutture sono diventate morose perché il comune non ha comunicato quanto dovessero pagare le associazioni [che pagano alla fine dell’anno sportivo, ndr]”. Quindi, “attualmente, al 30 settembre, tutte le associazioni sportive hanno pagato”. Giacobbe precisa anche “non possiamo mettere a bando tutte le strutture sportive, specialmente quelle in cui si praticano diversi sport [ad es.: la tendostruttura del Coni, ndr]”. Il consigliere ricorda che la gestione delle strutture sportive non viene assegnata dall’ufficio sportivo, per cui c’è bisogno di chiarimenti da parte dell’ufficio del patrimonio per sapere se i pagamenti siano arrivati o no”.

La parola passa quindi all’opposizione con il consigliere Preziosi, secondo cui sarebbe stato doveroso, da parte dell’Assessore al Patrimonio, “presentare un elenco di tutte le associazioni sportive cittadine”. Inoltre, Preziosi solleva alcuni dubbi anche sulle numerose onlus che operano sul territorio, “che spesso non pagano e poi presentano fatture di lavori eseguiti senza autorizzazione a compensazione del debito, vere o false che siano”. Preziosi è durissimo: “le associazioni che non operano nel sociale non devono ricevere niente” e propone, poi, la creazione di una commissione che si occupi di verificare tutte le strutture consegnate a chi non ne aveva diritto. “Non riusciamo a chiudere un bilancio con somme positive e spendiamo decine di migliaia di euro per associazioni che neanche pagano […] – afferma il consigliere – è necessario capire se questi sono regali che fa l’amministrazione comunale o se veramente fanno qualcosa, queste associazioni”. Ciò che Preziosi chiede, è di “stabilire un criterio per  i pagamenti”, specie perché, nelle condizioni odierne “non possiamo permetterci il lusso di non percepire i canoni da chi ha gestisce queste strutture”.

Il consigliere Ambrosone si alza quindi per parlare e mette subito in chiaro le cose dichiarando che “in quella mozione si stanno ribadendo tante cose ovvie su come si affida una struttura comunale, sull’esigenza che si rispettino i contratti stipulati ed è mortificante dire qualcosa di ovvio e legarlo pure ad una scadenza”. Per il consigliere, “chi non è in regola sta fuori ma le responsabilità se le deve assumere chi è istituzionalmente responsabile di ciò”.

La parola torna quindi alla minoranza con il consigliere Giordano, che si riferisce al dibattito in corso definendola una “discussione di cui si sono persi i contorni e l’oggetto, come dimostrano le parole del consigliere Ambrosone”. Giordano sostiene che “nella Pubblica Amministrazione non esistono le distrazioni, se uno è moroso lo è e basta ed è l’ente a dover proteggere i propri interessi” e, senza peli sulla lingua, dichiara: “io a queste distrazioni non ci credo […] perché c’è un sistema di potere che le sostiene, visto che è anche rappresentato dentro a questa amministrazione”. Il consigliere afferma che “io posso alzare la mano e dire che nessun mio parente gestisce le strutture comunali, ma non tutti i consiglieri possono farlo”. In seguito Giordano si dice contro la mania di assegnare tutto per bando, ragion per cui contesta “questo modo di affrontare l’affidamento dei beni culturali,che tiene assieme utile e soldi”.  In conclusione, Giordano chiede una lista delle associazioni che operano sul territori e quali di queste ricevono fondi.

Arriva, infine, il turno dell’Assessore Iaverone, secondo cui la mozione del consigliere Festa rafforza l’operato messo in campo dal suo assessorato e afferma che l’assessore Lazazzara ha chiesto una ricognizione di tutti gli immobili di proprietà comunale, oltre ad aver chiesto ai dirigenti di attivarsi al fine di recuperare le morosità constatate. È stata quindi redatta una lista dalla quale emergono 3 categorie di associazioni, quelle con contratto scaduto e non rinnovato, quelle con contratto scaduto e in morosità e quelle con le quali non era stato sottoscritto alcun contratto, che poi lo stesso assessore ha analizzato ad uno ad uno. L’Assessore ha anche precisato che ad “una delle associazioni che il consigliere Giordano ha nominato, verrà ritirata la struttura affidata per la morosità contratta [si tratta dell’ex Asilo Patria e Lavoro, ndr]”. In conclusione, Iaverone che “l’indirizzo dalla mozione d Festa è stato già dato” e recrimina all’opposizione di non “creare le condizioni di dialogo e di ascolto”, mentre “la priorità resta la messa a reddito delle strutture”. È chiaro quindi che l’amministrazione è favorevole alla mozione.

Prima di passare alla votazione, il consigliere Poppa dichiara che uscirà dall’aula in quanto “non c’è l’accordo di maggioranza”. In seguito, interviene il consigliere Percopo a parlare, i cui toni duri sono chiariti dalla prima affermazione: “di politica ne ho vista veramente poca […]. Non c’è condivisione nel merito e nel metodo”. Il consigliere Grella, capogruppo Pd, afferma però che il suo gruppo si appresta a votare a favore, nonostante la contrarietà di Percopo. Tramite le parole del consigliere Galluccio, il gruppo di Autonomia Sud annuncia il suo voto favorevole alla mozione. Similmente, Giordano annuncia il voto contrario del suo “perché pensa che dietro ciò ci sia una visione politica: quella di privatizzare tutto”. Dal canto suo, il consigliere Miro dichiara la sua astensione, mentre Preziosi si dichiara contrario alla mozione.  L’ultimo intervento è quello del consigliere Di Ioriro, che ravvisa nella mozione presentata da Festa “una mossa demagogica perché non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quello che è già ovvio” e dichiara, così, il suo voto contrario. La mozione viene quindi approvata con 17 voti favorevoli, 7 voti contrari e nessun astenuto.

Si passa quindi ad esaminare la seconda mozione presentata dal trio consiliare Festa-Negrone-Genovese, avente per oggetto la revoca dell’affidamento della gestione del progetto “Home Care Premium 2014”. Durante la presentazione, Festa lascia intendere che la mozione mira proprio a cogliere in fallo “eventuali distrazioni” – e nel farlo guarda dritto verso Giordano. Finita l’esposizione, prende la parola poi l’Assessore Cillo, che ha “chiesto di conoscere tutti gli atti inerenti la vicenda”. Cillo afferma che sono 119 le persone assistite da questo progetto, che “ha affidato 107mila euro alla cooperativa che lo gestisce  e scadrà il prossimo 30 novembre[…]. Se revochiamo questo atto, le persone interessate smetteranno di ricevere assistenza”, motivo per cui “questa volta, la parola legalità, questa sera, non coincide con giustizia sociale”.

Si passa quindi alle dichiarazioni di voto. Parla per primo Poppa , che annuncia il suo voto favorevole alla mozione, e per secondo Giordano, che definisce “l’orientamento dell’amministrazione chiaro e scioccante”, perché “l’approccio che impone di scegliere tra legalità e giustizia sociale vale per i cittadini, non per l’amministrazione, che deve perseguire entrambe le scelte”. Senza indugi, Giordano afferma che “i servizi sociali rappresentano il potere”, per cui, apparentemente senza dubbio per il consigliere “a qualcuno è stato promesso Home Care in cambio di una presa di posizione”. Giordano conclude il suo intervento guardando direttamente negli occhi Cillo per affermare “ogni volta che c’è un’illegalità, qualcuno ci guadagna”.

Sulla stessa linea appare il consigliere Preziosi, che senza indugi chiede all’Assessore di dimettersi  “perché quello che lei ha detto è sconcertante: sì è illegale ma ne va della giustizia sociale. La invito a dimettersi!” ed annuncia  la sua uscita dall’aula al momento del voto. Interviene il capogruppo Pd Grella, che rileva “molte perplessità su due interessi che vanno comunque coniugati. Un atto palesemente illegittimo non può diventare legittimo solo perché la sua finalità sociale è giusta”. Grella continua dicendo che “è una china molto scivolosa e pericolosa perché ci porta a pensare di poter fare tutto”. Grella precisa anche che la mozione conferisce praticamente una revoca in autotutela, per cui sarà l’Inps a dover accertare di aver versato fondi nonostante l’illegalità e verificarne l’irregolarità.

L’aula approva all’unanimità con l’eccezione di Cucciniello, Matetich e Miro e si passa alla terza mozione, inerente la proroga dei termini di presentazione per le istanze di riduzione della Tari, che mira a riaprire i termini entro i quali i cittadini avrebbero dovuto comunicare lo sgravio, scaduti ad aprile 2015, poiché molti di essi hanno ricevuto le cartelle esattoriali a giugno 2015. Per questa ragione era impossibile che le richieste pervenissero per tempo nonostante ci siano cittadini che hanno comunque diritto agli sgravi. La nuova scadenza proposta dalla mozione a firma Festa, Negrone e Genovese propone di istituire una nuova scadenza al 30 ottobre 2015. Preziosi si alza per manifestare l’illegalità della proposta, dato che è stato già approvato il bilancio del 2014 e quello previsionale del 2015. Il presidente Petitto precisa che, comunque, si tratta di un invito e che qualora non vi fossero i presupposti legali, non sarà messo in pratica.

La mozione viene approvata con 10 voti favorevoli, 4 voti contrari e 4 astenuti ed è l’ultima discussa nella seduta odierna, in quanto l’aula ha deciso che le altre quattro mozioni presentate saranno discusse durante il prossimo consiglio del 26 ottobre. Alle 23 e .04 la seduta è sciolta

 

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