Riduzione spese sanità, de Cunzo: “No a strumentalizzazioni e ostruzionismi a danno dei pazienti”
Le dichiarazione del Presidente provinciale ADOC
Avellino – “I due recenti decreti assunti dal Governo nazionale (c.d. decreto Lorenzin) e regionale (decreto n. 56) in tema di riduzione della spesa sanitaria, stanno provocando non pochi disagi agli utenti. Le associazioni di categoria dei medici protestano per le limitazioni imposte e soprattutto per le “complicazioni burocratiche”, ma a pagarne le spese sono sempre e solo i pazienti”. È quanto afferma Gianluca de Cunzo, Presidente provinciale ADOC.
“Nessuno – continua de Cunzo – auspica simili interventi normativi, ma allo stesso tempo non ci si può associare alla consueta litania contro i tagli alla sanità, con la consapevolezza dello scempio perpetrato in questi anni ai danni del diritto alla salute dei cittadini, con condotte delittuose e raggiri, che hanno fatto lievitare in modo sconsiderato la spesa sanitaria”.
“Per cercare di dare un freno alla spesa, ma soprattutto – spiega il Presidente provinciale ADOC – per evitare distorsioni, oggi ai pazienti viene chiesto di giustificare ogni prescrizione con il c.d. “piano terapeutico”, in sostanza un modellino di due paginette, attraverso il quale comprovare l’appropriatezza della prescrizione medica”.
“Ed è qui che il sistema s’inceppa, in quanto – prosegue de Cunzo – il medico curante, onde evitare “lungaggini di tempo” , ma soprattutto, onde evitare responsabilità di tipo economico, invita il paziente a recarsi presso altri specialisti, per una prescrizione effettuata liberamente fino al giorno prima”.
“Ciò che i medici definiscono col termine “burocrazia”, non è altro che un documento di responsabilità professionale verso il paziente e verso il sistema sanitario. Non si deve fare ostruzionismo utilizzando i pazienti, costringendoli ad interminabili pellegrinaggi presso specialisti e strutture sanitarie” spiega.
“L’ADOC pertanto – conclude de Cunzo – invita i medici ad essere più disponibili verso i loro assistiti, mediante la predisposizione del c.d. piano terapeutico, dando loro ogni tipo d’informazione ed assistenza per limitare i disagi. Invita inoltre l’utenza a denunciare abusi e omissioni all’ASL, all’ordine professionale e alle associazioni dei consumatori”.