La “belle epoque”…quando Atripalda era “La piccola Venezia”
Atripalda – “La belle epoque” per la cittadina alla sponde del fiume Sabato fu quella tra gli anni ’60 e la fine degli anni ’70, gli anni d’oro che le regalarono l’appellativo di “Piccola Venezia” e non solo per le caratteristiche geografiche. Camillo Marino, fondatore del “Laceno D’Oro”, scelse proprio l’ex Cinema Ideal come location per ospitare film di noti registi, interpretati da attori che hanno poi fatto la storia del cinema italiano e non solo, anche internazionale.
Nel 1976 attraversò il tappeto rosso dell’Ideal, sotto gli sguardi sornioni e sorpresi degli atripaldesi, la bellissima Claudia Cardinale. La passerella, però, era presa d’assalto anche al passaggio di Camillo Marino, perché lui diede a tutti, indistintamente, la possibilità concreta di vivere un sogno. La popolazione atripaldese si sentì all’ “altezza” delle altre lontane realtà. Quasi per gioco sia donne che uomini aspettavano ogni anno con ansia il “Laceno D’Oro”, per sfoggiare l’abito elegante scelto accuratamente per mimetizzarsi, almeno per qualche giorno, con l’ alta società.
L’Irpinia divenne ben presto la patria del cinema e non aveva niente da invidiare a Venezia o Cannes. Marino strinse una sincera amicizia con il maestro del Neorealismo, Pier Paolo Pasolini, che collaborò per la riuscita del “Laceno D’Oro”. Scelse lui la location iniziale: il Laceno, tra i monti dell’Alta Irpinia. Quei paesaggi incontaminati e la cultura contadina ricordavano a Pasolini i suoi luoghi d’infanzia, nel friulano.
Nella prima edizione del Festival Internazionale del Cinema made in Irpinia, fu proprio lui a ritirare il premio vinto da Michelangelo Antonioni con “Il grido”. Nel 2003 fu istituito un Premio per onorare la sua memoria.
Quest’anno, invece, il “Laceno D’Oro” è segnato da un avvenimento importante, il 40° anniversario della sua morte, avvenuta appunta nel 1975. L’intera manifestazione è stata, infatti, interamente dedicata all’ indimenticabile maestro che con le sue pellicole fece conoscere scorci di vita vissuta, riuscendo a cogliere particolari sfumature molte volte ignorate.
Ciò è chiaramente visibile nelle foto esposte presso la Dogana dei Grani di Atripalda. La mostra dal titolo “Pasolini, un’eredità viva” sarà visitabile fino al 30 settembre. Stasera invece, si potrà ritornare ai tempi d’oro e rivivere la magia della rassegna cinematografica. Sarò proiettato alle ore 21 presso la Chiesa di San Nicola Tolentino di via Roma, “Irpinia mon amour” di Federico Di Cecilia. Il 24 settembre, alle ore 20 e 30, sarà la volta del regista Giovanni Cioni con “Nous Autres/ In Purgatorio”.
Cataldo Daniela