Avellino – Bombardamenti ’43, Foti: “Ricordare per allontanare lo spettro dei conflitti”
A settantadue anni da quei tragici momenti l’Amministrazione Comunale ha ricordato, nel tardo pomeriggio di oggi, una triste pagina di storia per la quale alla città di Avellino fu conferita, con Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 luglio 1959, la medaglia d’oro al valore civile
Avellino – Il 14 Settembre del 1943 la città di Avellino fu interessata da un violento bombardamento aereo da parte delle forze americane che provocò 3000 vittime, un imprecisato numero di feriti e la distruzione di gran parte del patrimonio edilizio dell’intera città.
Erano passati appena sei giorni dall’annuncio dell’armistizio, firmato però già il 3 settembre a Cassibile, in Sicilia, dal Generale Castellano, e la gente aveva creduto che la guerra fosse davvero finita. Si cercava di tornare alla normalità, alla vita di tutti i giorni, ma quello non fu un giorno normale.
Alle ore dieci e trenta la Piazza del Mercato, attuale Piazza del Popolo, era gremita di gente intenta alle proprie attività, ma soprattutto alla ricerca del cibo necessario per tirare avanti in un periodo particolarmente duro a causa del conflitto. All’improvviso il rombo dei motori dei cacciabombardieri si fece avvertire. Troppo tardi. I velivoli scaricarono il loro carico di morte e tornarono alla base.
A settantadue anni da quei tragici momenti l’Amministrazione Comunale ha ricordato, nel tardo pomeriggio di oggi, una triste pagina di storia per la quale alla città di Avellino fu conferita, con Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 luglio 1959, la medaglia d’oro al valore civile.
“Questa cerimonia – ha commentato il Sindaco Foti, presente alla commemorazione – è ormai nel ricordo collettivo della città di Avellino. Sicuramente quello del bombardamento è uno degli eventi più tragici che ha visto coinvolta la nostra città, secondo forse solo al terremoto”.
“Ogni anno - spiega il Primo cittadino – il comune di Avellino celebra il sacrificio di quegli avellinesi affinché si possa tramandare un messaggio molto semplice, quello che tutte le generazioni devono tenere lontani le guerre e i conflitti perché sono solo generatori di dolore e sofferenze”.
“Quest’anno – conclude Foti – il programma della commemorazione si è arricchito della celebrazione della Santa Messa e della proiezione nella Chiesetta del Carmine di un documentario che ricorda proprio quei tragici eventi”.
Natascia Tripolino