Avellino – Marcia a piedi scalzi per la solidarietà

Si è svolta oggi la manifestazione promossa dal direttore del Quotidiano del Sud Gianni Festa

Scarpe uomini scalzi 1Avellino – È stata una manifestazione decisamente diversa dalle solite, quella che oggi pomeriggio ha visto radunarsi centinaia di persone davanti alla Prefettura di Avellino per prendere parte alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi. Come da tittolo, la promenade solidale è stata caratterizzata dal fatto che i partecipanti avessero i piedi scalzi in segno di solidarietà con i numerosi immigrati, rifugiati politici e non, che tentano in ogni modo di raggiungere le nostre coste, spesso per poi raggiungere la Germania o la Svezia. Ad inaugurare l’evento, che ha raccolto il supporto di buona parte del mondo politico irpino, è stato il direttore del Quotidiano del Sud, Gianni Festa, che ha organizzato la manifestazione «affinché possa levarsi una voce da questa città dell’Italia più interna» ma anche per «amplificare le ragioni della necessità di fornire accoglienza a popolazioni in fuga dalle guerre».

Festa si è posto nel solco della linea di pensiero inaugurata del Santo Padre affermando «ci uniamo a Papa Francesco affinché l’immigrazione non sia una condanna, ma un gesto di solidarietà […]. Il giornale che ho l’onore di dirigere ribadisce con questa iniziativa l’impegno di solidarietà e di indignazione per ciò che accade». In conclusione, Festa, anche facendo riferimento alla busta con proiettile ricevuta poche settimane fa dalla redazione, ci ha tenuto a dire «a chi ha tentato di intimorirci che non tradiremo la nostra missione: onorare la verità, qualunque sia il prezzo». In seguito, ha preso la parola anche un portavoce dei molti immigrati presenti alla manifestazione, Dimitri, proveniente dalla Repubblica Centrafricana, il quale ha ringraziato gli organizzatori e i partecipanti e ha ribadito che «l’immigrazione non è un problema di religione o di colore».Infine, il giovane Dimitri ha affermato che «l’Unione Europea sta andando nella giusta direzione ma permane una discriminazione: non ce l’ho coi fratelli siriano, ma anche in Africa ci sono

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 le guerre. La solidarietà deve essere per tutti». Presente alla manifestazione anche il sindaco Paolo Foti, gli Assessori Iaverone e Cillo e il Consigliere Giordano. Il Primo Cittadino in particolare ha invitato ad «un’accoglienza ragionata, non un’accoglienza caritatevole verso persone che fuggono da situazioni incredibili, spaventate per il loro futuro», per questo «L’Unione Europea deve varare un piano di accoglienza e di inclusione», specialmente se si tiene conto che «nei prossimi anni è previsto l’arrivo di altre 250mila persone» e che «la Provincia di Avellino è già andata oltre le quote stabilite».D’altronde, il Sindaco ha evidenziato come nella città capoluogo ci sia «un’evidente carenza di strutture», motivo per cui si parlato anche di sfruttare strutture in disuso come gli ex ospedali, per quanto il Sindaco sia interessato a «creare dei veri percorsi di inclusione». In merito al rifiuto di alcuni sindaci della provincia di accogliere una parte dei migranti, il Sindaco ha affermato che «l’Assessore Mele sta lavorando ad una riunione plenaria dei sindaci irpini per ipotizzare percorsi di accoglienza per queste persone».

Non sono mancate però dei piccoli momenti di tensione, come quello emerso quando due ciclisti a bordo di bici professionali e con abbigliamento decisamente non da ciclista della domenica si sono lamentati con il Sindaco, affermando che gli esodati avellinesi «sono più emarginati di loro», per poi indicare con un cenno del mento un capannello di ragazzi di colore a pochi metri dal Sindaco, che ha comunque affermato che si tratta di «un problema nazionale su cui i Comuni possono fare quasi zero», per poi denotare, non senza un pizzico di sarcasmo, l’ottimo stato fisico del ciclista presunto emarginato. In seguito, la marcia si è messa in moto e a piccoli passi e sotto lo sguardo curioso e talvolta sbalordito dei passanti ha raggiunto la Villa Comunale, davanti la quale è avvenuta la lettura di alcune poesie che hanno suggellato una bella manifestazione di solidarietà. Non è stato grandissimo l’afflusso di partecipanti ma, come lo stesso Festa ha sostenuto, «è stata una prova di solidarietà da parte di questa città solitamente dormiente». D’altronde, di fronte a gesti simbolici di tale portata, i numeri non possono far altro che passare in secondo piano.

Source: www.irpinia24.it