Suicidi in città: Per fermarli basta la messa in sicurezza del Ponte?
Ora si susseguiranno promesse, parole di dolore, dette il più delle volte per prassi. E poi cosa resterà? Un'altra foto e un altro mazzo di fiori adagiati sul muro del Viadotto maledetto. Nel 2014 in irpinia 40 persone di sono suicidate. Nel giugno del 2015 si era già a quota 16
Avellino – Sono passati tre mesi ed è balzata alla cronaca la stessa tragica notizia: ennesimo suicidio al Ponte della Ferriera. Dopo Gerardo Campiello ha voluto dire addio alla vita, nello stesso posto, un 47enne di San Tommaso.
I motivi dell’insano gesto ancora non sono noti. L’uomo è stato descritto come una persona tranquilla e pacata.
Nonostante ciò, ha preso una ricorsa per saltare il muro e si è lasciato cadere nel vuoto. I Vigili del Fuoco hanno dovuto eseguire un duro lavoro per recuperare il corpo. Drammatiche scene di un film visto e rivisto troppe volte.
C’è chi punta il dito sull’amministrazione comunale perché non avrebbe ancora provveduto a mettere in sicurezza il Ponte, innalzando delle barriere. Ma davvero basta questo per fermare i suicidi in città? Il Viadotto della Ferriera non è macabra tentazione. E’ diventato solo un raccoglitore di anime perse, che sono morte molto prima di precipitare sul letto del fiume. E chi non ha più le forze di vivere lo fa in qualunque posto e in qualunque modo e momento. Proprio le statistiche lo confermano: la maggior parte delle volte è premeditato, non è quasi mai un gesto d’impeto.
Quindi non bisogna considerare l’attimo in sé, bensì tutto ciò che ruota intorno al gesto. C’è da porsi alcune semplici domande. Perché i giovani non sono appagati in questa città o in questa provincia? Cosa possiamo fare per loro?
Gli amministratori locali, però, sono alle prese con le loro intricate questioni interne, per analizzare e capire a fondo cosa accade nel mondo fuori. Ora si susseguiranno promesse, parole di dolore, dette il più delle volte per prassi. E poi cosa resterà? Un’altra foto e un altro mazzo di fiori adagiati sul muro del Ponte maledetto. E di nuovo calerà l’assordante silenzio. Per poi riprendere l’argomento e rientrare nella parte dei “tristi spettatori”, quando si verificherà la prossima tragedia. Forse già annunciata, come quella di stamane.
Dopo i 40 suicidi avvenuti in Irpinia nel 2014, nel giugno del 2015 se ne sono contati già 16. Un primato nero tra le province del Sud.