L’ Orrore di Francesco Costa

Il celebre scrittore napoletano ritorna tra gli scaffali delle librerie con “Orrore Vesuviano”, il suo ultimo romanzo edito da Bompiani

orroreGli uomini nati sul Vesuvio fanno mille facce, ora estasiate e ora furiose, e inventano smorfie che non si vedono in altri paesi del mondo. Sulle labbra raccolgono i baci strappati alle loro amanti o le colorite bestemmie con cui li maledicono le vittime che mandano a dissanguarsi sull’asfalto”.

“Orrore vesuviano”, edito da Bompiani, è l’ultimo romanzo di Francesco Costa, scrittore e sceneggiatore napoletano, ormai celebre per le sue opere precedenti, accolte da un notevole consenso di pubblico, tanto che alcune sono state oggetto di traduzione cinematografica, come “L’imbroglio nel lenzuolo” e “La volpe a tre zampe”.

Il romanzo, ambientato in una cittadina del sud, è intriso di paura, che accompagna i personaggi che lo popolano, seguendoli come le loro stesse ombre. Gli abitanti di questa città, anche se spaventati dalla costante minaccia di una prematura morte, per il considerevole numero di delitti che si consumano quotidianamente per le strade, ostentano ogni giorno una felicità, che sembra non notare che la vita si spegne con una facilità e una ferocia inaudita.

Il titolo del romanzo deriva proprio dalla cittadina, che viene identificata da tutti, anche sulle cartine, “Orrore Vesuviano” e la memoria del nome originario è andata perduta. Posto sulle pendici del Vesuvio, il paese ribolle di un caldo infernale che infuoca anche le vene della popolazione maschile, che si strugge di desiderio per la bella e avvenente Aurelia Scala, che gestisce un negozio di fiori. Ma il fascino di questa donna è molto pericoloso, perché chi lo subisce cedendo alla speranza di conquistarla, dopo due giorni viene trovato morto. A questo punto il mistero è fitto e coinvolgente, inducendo il lettore a interrogarsi su chi sia l’autore di una simile mattanza, portata avanti con meticolosa efferatezza. Tra tutti, Luca, il figlio di dieci anni della fascinosa Aurelia, ha un sospetto, credendo di sapere i motivi che si nascondono dieto le uccisioni. In questo territorio dominato dalla violenza e dal terrore, il giovane Luca si rifugia nella sua fervida immaginazione, che lo porta a dialogare con i morti. 

La talentuosa penna di Francesco Costa riesce con mirabile sapienza a fondere una forma di umorismo pungente e, a volte, crudele con un forte senso di amarezza in uno stile arricchito da note grottesche e allo stesso tempo sordide, che rendono il romanzo un capolavoro del noir. Dramma e ironia si alternano nel racconto di una storia che non risulta mai banale e che rapisce il lettore, sedotto dai toni fiabeschi che assume la narrazione.

Davide MARENA 

Source: www.irpinia24.it