Amministrative 2016 – L’avv. Aquino: “Ci vuole nuovo percorso politico”

L'intervista all'avvocato Aquino sulla politica di Montefredane in vista delle prossime amministrative

ciroAvellino - L’avvocato Ciro Aquino analizza le prospettive politiche in vista della tornata elettorale amministrativa di primavera a cui sarà chiamato il comune di Montefredane. Una riflessione in cui esplicita la volontà di incoraggiare un nuovo percorso politico per la comunità della Valle del Sabato, e proponendo una serie di iniziative programmatiche.

In questi giorni di ferragosto è piuttosto acceso il dibattito politico a Montefredane, come mai?

“E’ fisiologico, considerato che siamo alla vigilia di una campagna elettorale amministrativa molto importante, ma non solo. Ci sono sul tappeto problematiche di stringente attualità come la chiusura dell’Ufficio postale di Arcella e l’annosa questione ambientale con l’avvio del trattamento della parte umida dei rifiuti presso lo Stir di Pianodardine. Certamente, il rinnovo del consiglio comunale, dopo la desolante consiliatura del sindaco Tropeano, costituisce la premessa necessaria per una nuova stagione politica ed amministrativa che dovrà essere organizzata sotto il segno del forte cambiamento e della piena discontinuità. Nuovi uomini e nuovi programmi per dare speranza e partecipazione alle nuove generazioni, che devono avere la possibilità di vivere in un paese che offra servizi efficienti ed una buona qualità della vita”.

Giudizio severo sull’Amministrazione Tropeano. Secondo lei che cosa non ha funzionato?

“Il sindaco Tropeano riuscì nell’impresa di unire tutti contro la compagine Troncone e Trasente, ma senza avere un progetto e contornandosi di interlocutori che hanno dimostrato di non avere alcuna capacità politica ed amministrativa. Un sindaco solo ed inesperto politicamente lo ha portato ad isolare Montefredane dal contesto provinciale, dove oggi viene ricordata solo per la squisitezza delle pietanze preparate nelle sagre, ma non come esempio di paese ben amministrato ed efficiente. Debbo, però, riconoscere un primato al sindaco Tropeano, quello di aver avuto nella sua compagine assessori e consiglieri comunali che sono riusciti a non far ascoltare al consiglio comunale il timbro della loro voce. Silenzio, silenzio, assordante silenzio. Nel libro dei Guinness dei primati ci sarà spazio per il primo consiglio comunale della storia composto da eletti e nominati che sono riusciti a concludere 5 anni di consiliatura senza proferire parola. Il mio giudizio nasce osservando il paese e leggendo dall’albo pretorio le iniziative assunte. Un vuoto enorme che deve essere colmato al più presto con una grande iniziata amministrativa. Cambiare, come vede, è un dovere civico per tutti noi cittadini che da generazioni viviamo in questa comunità”.

Chi interpreterà la necessità del cambiamento?

“Sono convinto che non si debba escludere nessuno. E’ necessario riunire le opposizioni e richiamare alla partecipazione e alla responsabilità tutti coloro che hanno coscienza civica e radicato amore per la propria comunità. E’ evidente che le lancette del tempo non possono essere riportate indietro di cinque anni.

La compagine di “Impegno per Montefredane” è stata messa in liquidazione, pertanto urge costruire una nuova piattaforma programmatica sorretta da volti nuovi e da giovani professionisti. E’ mancata da parte dell’opposizione una presenza compatta e attenta all’interno del consiglio comunale, a cui ha dovuto sopperire la forte iniziativa civica condotta fuori dal palazzo, capitanata da Antonio D’Ambrosio.

Ora più che mai, c’è bisogno di saper leggere i segni dei tempi, guardare negli occhi i mutamenti che sono avvenuti nel tessuto sociale della nostra amata Montefredane, per provare ad immaginare un futuro diverso, nuovo, tutto da scrivere”.

E dunque?

“Chi immagina che tutto possa ripartire dalla riproposizione dello schema Troncone-Trasente accetta di riconsegnare la vittoria nelle mani dell’amministrazione uscente. Ho avuto modo, invece, di apprezzare la generosità e la lucidità dell’analisi politica svolta dalla dottoressa Trasente che consapevole di una domanda di cambiamento radicata tra gli elettori, da alcuni mesi, sta chiedendo di individuare con il gruppo di “Impegno per Montefredane” una possibile alternativa rispetto agli ultimi 5 anni.

E’ auspicabile un ragionamento politico che porti alla scelta di un candidato espressione di una autentica discontinuità. Non sarebbe azzardato immaginare di partire dai consiglieri eletti, e dunque Antonio Grossi, per poi verificare anche altre possibili proposte. Si tratta di individuare persone capaci di guidare la macchina amministrativa con tenacia e innovazione”.

Tramonta l’ipotesi di ricandidare Troncone?

“Per la verità il diretto interessato afferma di voler costruire una lista di giovani nel segno del rinnovamento che non coinciderebbe con una sua ricandidatura a sindaco, forse, si è trattato di un equivoco giornalistico.

Di questa posizione, ne prendiamo atto, rispettando la sua volontà e agendo in sinergia. Del resto, la nuova candidatura di Troncone, ventilata a mezzo stampa, non ha suscitato nè aggregazione né emozione, e questo molto probabilmente, essendo l’ex sindaco un uomo dal fiuto politico ben sviluppato, lo ha ricondotto a miti consigli assumendo il ruolo di “padre nobile” di una lista di giovani. Tuttavia il proprio apporto per esperienza, qualità e conoscenze, resta fondamentale, come altrettanto è fondamentale l’apporto della consigliera Trasente.

Lungimiranza politica suggerirebbe, infatti, che i due storici riferimenti, Trasente e Troncone, aiutassero la costruzione di una lista di assoluto cambiamento partecipandovi da candidati consiglieri. Una possibilità, se non l’unica, di superare rivalità e ambizioni facendo emergere l’esclusivo interesse, ovvero il bene dei cittadini di Montefredane.

 

Oltre i nomi ci sarà un programma amministrativo. Quali sono le priorità?

“C’è un grande lavoro da compiere, bisogna rivoltare l’Ente come un calzino. Innanzitutto, lavoreremo per uscire dall’approssimazione con cui si è gestita la macchina amministrativa negli ultimi anni.

Riorganizzeremo gli uffici valorizzando competenze e qualità dei dipendenti, e distingueremo nettamente il loro ruolo da quello della rappresentanza politica.

Profonderemo impegno nel settore dei tributi locali, dove c’è necessità di verificare l’evasione e di correggere errori su alcuni contribuenti che vengono vessati oltre il dovuto.

Una grande attenzione al quotidiano, dal verde pubblico alla viabilità, fino alla metanizzazione e alle fogne. Il prosieguo del recupero del centro storico, e una rivisitazione del Puc adottato da Tropeano. Le periferie Arcella, Bosco Magliano e Alimata riceveranno l’attenzione che meritano, a differenza dell’attuale amministrazione che le ha completamente abbandonate. Il tutto sarà contornato da una grande attività di trasparenza e partecipazione dei cittadini, attraverso l’istituzione di organismi consultivi che affiancheranno l’Amministrazione nell’assunzione delle scelte strategiche per la crescita e lo sviluppo del territorio. Dunque, sapremo essere l’Amministrazione del fare e del fare bene, senza populismi e demagogia, per una crescita armonica e razionale del territorio, per fare di Montefredane un comune virtuoso ed efficiente.

La nostra sfida è appena iniziata”.

Source: www.irpinia24.it