La storia di Mariantonietta e Macchia. “Voi li chiamate invisibili, io esseri speciali”

61 anni, vive per strada da ormai 16, poco dopo la morte della madre. Il suo unico compagno di vita è Macchia, un trovatello, adottato da poco, "perché è come me ...solo", dice commossa. Non ha perso la fiducia e la speranza, tanto meno la dignità. La vecchiaia e l'inverno, però, sono alle porte e lancia un appello accorato alle istituzioni e ai cittadini: "Ho bisogno di una piccola sistemazione Non giratevi ancora una volta dall'altra parte. Abbiate il coraggio di accorgervi di me e darmi una mano. Non sono solo una clochard, ma una persona"

IMG-20150825-WA0001Avellino – La sorte vuole che si chiamino “invisibili”, nascosti tra l’indifferenza generale. Anime sole, in cerca di una  briciola di speranza. Persone fiduciose che gli angeli non sono solo celesti, ma anche terreni, nonostante l’umanità, crudele e ingrata,  ha voltato loro le spalle più volte. Come Mariantonietta, occhi dolci e sornioni, senzatetto da ormai sedici anni. Vaga per le strade di Avellino con il suo unico amico, Macchia che in lei ha trovato un punti di riferimento, la felicità. E’ facile percepirlo attraverso il suo luminoso sguardo, quasi sembra sorridere a ogni carezza di Mariantonietta. Si imbarazza un po’ quando le chiedo di raccontare la sua storia. Poi si fa forza, alza la testa e mi guarda con sicurezza, come per dire : “mi voglio fidare di te”e comincia a parlare. Ha una forte dignità, non vuole “mettersi in piazza” e farsi compatire. Purtroppo l’inverno e la vecchiaia sono alle porte. Non può più rimandare il suo grido d’aiuto.

 

Mi chiamo Mariantonietta Del Gaudio. Non mi aspettavo di ritrovarmi a vivere per strada, perché prima avevo una casa a Mercogliano che condividevo con mia madre. Poi ho fatto la domanda per la casa popolare, me ne hanno data una in affitto a Capocastello. Ci ho vissuto dopo la morte di mia madre, per circa tre anni, fin quando il proprietario mi ha buttato fuori, perché aveva promesso l’appartamento, già da tempo, a un’altra persona. Da allora non ho trovato più una sistemazione e la crisi economica ha fatto la sua parte. Prendevo solo  la reversibilità di mia madre,  300 euro”.

 

Qualche anno fa, per Mariantonietta si accese un faro di speranza che si spense, però, poco dopo. Facendo la donna delle pulizie,  si tolse dalla strada e dormiva in albergo.

Gli albergatori di Mercogliano o Atripalda mi facevano un po’ di sconto, per 15 – 20 euro mi davano la stanza. Poi il lavoro è venuto meno e non ce l’ho fatta a sostenere le spese. Spesso dormivo da amici e parenti, ma non potevo trattenermi molto, non volevamo un’altra persona con loro.. Ora dormo in alcuni angoli nascosti della città, dove posso trovare un po’ di riparo. Molti di questi sono occupati dagli immigrati e non ti fanno sempre entrare. Tra l’altro essendo sola ho anche paura”.

 A questo punto la domanda è stata spontanea: “E il Comune di Mercogliano che cosa ha fatto per aiutarla?”.

 “Mi sono rivolta più volte ai Servizi Sociali del Comune, ma non hanno fatto nulla poiché dicono che non c’è il bando per l’assegnazione delle case popolari. Ad Avellino non sono residente e non posso fare la domanda.  Ho bisogno di un appoggio, un posto dove stare. Sono stata abbandonata da tutti. A 61 anni non è possibile vivere ancora per strada, non è giusto. La vecchiaia si avvicina e anche la stagione fredda. Che ne sarà di me?”.

 Da qualche mesetto Mariantonietta non è più sola, ha adottato Macchia, un trovatello, dall’aria tenera e dolce. Ama l’uomo e cerca in lui l’affetto. Commovente la storia del loro incontro.

Già avevo un cane, poi me l’hanno rubato. Macchia lo vedevo sempre in giro per Piazza Macello, insieme ad altri cani. Un giorno ho incrociato il suo sguardo e lui mi ha iniziato a seguire, forse ha capito che ero sola come lui. Siamo diventati una cosa sola. E’ un cane speciale, sii adatta con me alla vita di strada. Non è più un randagio, ha una padrona che lo accudisce e si prende cura di lui. Sicuramente come me, sogna di avere un tetto sulla testa”.IMG-20150825-WA0002

 

Mariantonietta è invalida, percepisce da due anni un supplemento di duecento euro. Cinquecento euro sono pochi per pagare l’affitto di una casa e le bollette. Quei soldi bastano solo per il sostentamento di un mese. Precedentemente andava alla Caritas “Don Tonino Bello”, ma lì poteva restare a dormire solo una settimana a mese. Poi qualcuno ha segnalato che dispone di un reddito minimo e non può più andare. Non le resta che lanciare un accorato appello, tendere la mano in attesa che qualcuno di buon cuore, in primis le istituzioni, finalmente la afferrino.

 

Non volevo espormi in questo modo, ma l’ho dovuto fare per necessità. Non chiedo molto, solo che la mia richiesta di aiuto non resti inascoltata, soprattutto da parte di chi di dovere. Ho bisogno di una piccola sistemazione per me e Macchia, non giratevi ancora una volta dall’altra parte. Abbiate il coraggio di accorgervi di noi, di guardarci e darci una mano. Non sono solo una clochard, ma una persona”.

 

Nell’Italia dei rifugiati i nostri poveri sono diventati ancora più invisibili. Guardiamo altrove e non chi  cammina al nostro fianco. L’essere umano che non è fonte di lucro, non è da prendere in considerazione. L’immigrato, invece, è pari a circa trenta euro al giorno, un vero e proprio business. E’ arrivata l’ora di dire basta e  dimostrare che non siamo italiani “solidali” solo per interessi. Mi rivolgo non solo al Comune, agli organi preposti, ma a ogni singolo cittadino. Chiunque vuole dare un aiuto utile e  concreto a Mariantonietta e Macchia può rivolgersi al negozio  : Pet Village, ad Avellino, in via Circumvallazione, 112  o  telefonare al numero 0825/460780 o mandare una mail all’indirizzo petvillageav@libero. Siamo certi del vostro buon cuore…

Daniela Cataldo 

Source: www.irpinia24.it