Scsd, Paternostro: “Vittima dell’acido, chi se ne interessa davvero?”
"Troppe attenzioni per la donna dell’acido, troppi si mettono in mostra, ma della vittima, c’e’ qualcuno che se ne interessa?"
Roma – “E’ nata una diva. Tutti ne parlano, tanti vogliono aiutarla, dibattiti televisivi, articoli su tutti i più importanti quotidiani, interventi di esperti, è il caso del momento. Si tratta di Martina Levato, la ragazza che è stata condannata a 14 anni di carcere, per aver sfigurato, assieme al suo compagno, con l’acido, un giovane. Certo un bambino fa tenerezza e per cui tutti vorrebbero il meglio ed anche una mamma, pur condannata, ispira umana pietà, ma crearne un caso nazionale , di fronte a quello che hanno fatto questa signora ed il suo compagno, ce ne passa. Se questa ragazza – ha dichiarato la Segretario Nazionale del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD), Anna Paternostro – possa essere o meno una buona madre e possa rappresentare un buon esempio di genitore e consentirgli di avere il bambino con se, in una comunità o altro luogo, lo decideranno i Giudici, ma appare di tutta evidenza che è veramente un po’ troppo pretendere che una persona, da poco condannata, sia pure in primo grado, ad una lunga pena detentiva, possa scontare la condanna in una comunità.
A giudizio del SCSD – ha continuato Paternostro – la signora in questione dovrebbe scontare quella che potrebbe essere la pena definitiva, in carcere. In questa “fiera dei sentimenti” – ha concluso Paternostro – quasi tutti si sono dimenticati della vittima della coppia dell’acido, Pietro Barbini, che porterà per sempre sul suo volto e sul suo corpo, i segni dell’azione criminale della signora Martina e del suo compagno. Veramente uno strano Paese, il nostro”.