Rimpasto giunta – Foti: “Non accetto le bugie”

Il Primo Cittadino ribadisce: "la nuova giunta è solo un rafforzamento"

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Avellino - È un Foti a tratti adirato e a tratti amareggiato quello che ha parlato oggi durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo di Città in merito al rimpasto della giunta comunale.

Quanto detto sopra, trova fondamento in alcune affermazioni del Sindaco, che ha sentito sì l’esigenza di spiegare ai cittadini la ragione di questo sconvolgimento improvviso nella macchina amministrativa del capoluogo irpino ma che è stato anche volutamente criptico su alcuni aspetti chiave da cui scaturiscono interrogativi che continueranno a rincorrersi nella testa dei cittadini avellinesi meno impegnati a godersi i pigri pomeriggi agostani.

Il Primo Cittadino apre la conferenza asserendo di aver sentito «la necessità di parlare ai cittadini riguardo gli eventi che hanno visto protagonista l’amministrazione comunale e la mia persona» e afferma che la ratio di questo ambaradan estivo riposa su un unico motivo: «la necessità di imprimere un cambiamento di passo decisivo all’azione amministrativa». In virtù di ciò, «non vi sono ragioni di ordine politico […], non vi sono rese dei conti» ma solo «l’esigenza di un rafforzamento».

Attraverso una metafora alquanto elaborata, difatti, il sindaco afferma che, sin dal giorno successivo alla vittoria alle elezioni, «io e gli altri colleghi della giunta ci siamo ritrovati come nell’immediatezza del dopo-sisma», ossia «a scavare tra le macerie per portare aiuto ai feriti», attività che «è stata svolta con grande impegno da tutti gli assessori», sostiene Foti.

Proprio per questo, però, permane un qualcosa che non torna nella somma che si ottiene addizionando le dichiarazioni del Sindaco, che replica senza rispondere alle domande poste dai giornalisti presenti in sala, interessati a sapere in che cosa lo avessero deluso gli assessori precedenti: «non ho avuto delusioni – afferma Foti – […] e li ringrazio a uno a uno per il lavoro svolto», affermazione evasiva che porta qualcun altro a chiedere se si sia trattato di un ultimo tentativo per la sua amministrazione e Foti a rispondere con tono apodittico e un po’ sibillino: «se le risposte che mi aspetto non ci saranno, ne sarò l’unico responsabile».

In compenso, i numerosi dubbi lasciati dal Primo Cittadino sono accompagnati dalle risposte certe e cariche di disgusto che il sindaco riserva alle voci di corridoio circolate negli ultimi giorni tra le pagine cartacee dei quotidiani locali e quelle virtuali delle testate online, che Foti stesso definisce «difficili da digerire». Risposte che sono indirizzate in maniera velata eppure esplicita soprattutto all’ex Vice Sindaco Stefano La Verde e a chi gli ha fatto eco.

«Sono inorridito dalla barbarie di giudizi politici e non politici espressi sulla mia persona e sulle mie decisioni», scandisce Foti, sillaba dopo sillaba, per poi arrivare all’insinuazione più grave: «si è parlato di Mafia Capitale! Qui ci sono solo persone che hanno per obiettivo l’interesse della comunità avellinese». Senza perdersi in chiacchiere, Foti sostiene che di tali affermazioni «se ne dovrà occupare la magistratura» ma, nel mentre, le declassa a «teorie complottistiche e nient’altro» proferite da chi «mente sapendo di mentire».

Il Primo Cittadino trova «inaccettabile ascoltare opinioni da esponenti politici che sui problemi del territorio sono splendidamente latitanti e si sentono solo quando devono dare editti a mezzo stampa». Foti sostiene, inoltre, che le risposte a quelle che ritiene evidentemente delle illazioni, «stanno nei fatti», in quanto «la città si avvia a liberarsi dai cantieri entro fine anno», oltre che a cambiare sguardo sui finanziamenti europei e si appresta «ad un nuovo approccio alle emergenze sociali e ai conti del comune» ma anche a «guardare le periferie con occhio diverso» poiché qui risiedono «questioni irrisolte da troppo tempo». Secondo il Sindaco, «questa amministrazione seminerà e la prossima si occuperà di raccogliere».

Tuttavia, nonostante la visibile volontà di mantenere la fermezza propria degli uomini delle Istituzioni, Foti stesso non può fare a meno di ammettere che i «giudizi molto severi» degli scorsi giorni, unitamente alle accuse di essere parte di un sistema di potere familistico che domina l’amministrazione comunale e la città, lo hanno toccato profondamente. «La cosa che più mi dispiace […] – dice Foti con voce interrotta da un lieve singulto emotivo – è che ieri ho trovato mia madre in lacrime ed è una cosa che non perdonerò a nessuno», perché «la lotta politica ci sta ma le bugie non le accetterò mai». 

G.L.

Source: www.irpinia24.it