Finanziere suicida: dolore e commozione alle esequie
A dare l'ultimo saluto a Carmine Savino anche i vertici regionali della Guardia di Finanza. La famiglia e l'intera comunità cerca il perché di questa tragedia. Gli organi non sono stati potuti donare, come sua ultima volontà...
Atripalda – Dolore e commozione al funerale del finanziere 52 enne, Carmine Savino, che si è ucciso con un colpo di pistola davanti al Pronto Soccorso del Moscati di Avellino. Parenti, amici, conoscenti hanno affollato la Chiesa Madre in cui si sono svolte le esequie di Savino. Presenti anche i vertici regionali della Guardia di Finanza.
Alla moglie e alla figlia resta solo un biglietto di scuse e tanti perché. Nessuno si spiega il motivo dell’insano gesto. Il 52enne aveva finito il corso per diventare vicebrigatiere e si apprestava, quindi, ad avanzare di carriera. Ormai erano trent’anni che era in servizio. Non soffriva di crisi depressive, né aveva alcun tipo di problema che potesse far temere il peggio.
Come però ha detto il parroco, rivolgendosi alla famiglia,”è inutile farsi tante domande, bisogna avere forza e speranza“.
Sicuramente non ha scelto un luogo a caso per togliersi la vita. Sul cruscotto della sua macchina aveva infatti esposto il tesserino “Donatore di organi“. La sua volontà non è stata però esaudita. Infatti, gli organi possono essere espiantati solo quando si tratta di morte celebrale. Tra l’altro il corpo è dovuto rimanere per più di tre ore nell’auto, per i rilievi del caso affidati alla Polizia.
Ad Atripalda la famiglia era molto conosciuta e stimata. Per anni la moglie di Savino ha condotto un’attività commerciale nel pieno centro della cittadina del Sabato. La comunità è affranta e sotto choc per aver perso, senza una logica apparente, un altro “fratello”.