Consiglio Provinciale – Gambacorta: “Situazione insostenibile”

Il Consiglio si è riunito in seduta straordinaria per discutere soprattutto dei tagli alle province

Provincia di AvellinoAvellino -Si è tenuto stamane alle 9 il Consiglio Provinciale convocato in seduta straordinaria dal Presidente Domenico Gambacorta. Ben 36 le questioni all’ordine del giorno, tra le quali ha ricoperto un ruolo fondamentale il dibattito intorno alla riforma delle province e delle città metropolitane, argomento principe della conferenza stampa tenuta dal Consiglio alle 12 e 30. L’ampio numero di punti da discutere ha reso la seduta decisamente lunga, tanto da imporre, difatti, una pausa per la conferenza stampa, dopo la quale i lavori sono ripresi. Il primo ad intervenire è proprio il Presidente Gambacorta, che motiva la conferenza asserendo di voler informare la cittadinanza sull’«evoluzione dello scenario delle province».

In realtà, è proprio questa evoluzione ad aver motivato l’assise, in quanto, come dichiara lo stesso Presidente della Provincia di Avellino: «il taglio imposto dalla legge di stabilità del 2015 è insostenibile per le provincie italiane». Nel dettaglio, «per la Provincia di Avellino sono stato tagliati 12,5 milioni di euro, il che non ci consente più di assolvere alla gestione delle scuole superiori, di varie politiche sociali, come quelle per i disabili sensoriali, che necessitano dell’assistenza in aula, ma anche i trasporti». Una questione particolarmente delicata è poi quelal della forestale, «specie quest’anno, per via delle temperature anomale e della siccità», afferma Gambacorta, che prosegue: «molti forestali sono assunti a tempo determinato ma la legge di stabilità vieta qualsiasi assunzione».

Gambacorta, ricorda che «come Provincia, abbiamo dipendenti, operatori dei trasporti pubblici e aziende che si occupano della manutenzione che lavorano per noi», motivo per cui, diventa prioritario risolvere «una situazione insostenibile». La speranza del Consiglio è che il Parlamento presti orecchio a quanto hanno da dire le Provincie, che, precisa Gambacorta, «sono ancora organi costituzionali e lo saranno finché non saranno abolite», ma soprattutto alla richiesta di approvazione degli emendanti richiesti (già approvati dalle province il 15 luglio scorso), «che permetterebbero di evitare di evitare il dissesto finanziario». Infine, precisa Gambacorta, «speriamo pure che il Consiglio Regionale approvi una legge che trasferisca le competenze non delegate alla Provincia o alla Regione».

Dopo Gambacorta, alcuni consiglieri hanno proferito qualche battuta di assenso rispetto a quanto affermato dal Presidente, a partire dal consigliere Stefano che, pur cosciente del fatto che «noi abbiamo il dovere di tagliare le spese e ridurre gli sprechi», invoca «il coraggio e la sensibilità umana per scongiurare disagi per i dipendenti». Segue, quindi, il consigliere Girolamo Giaquinto, il quale afferma che si è giunti al «capolinea della schizofrenia istituzionale» perché «si chiede agli amministratori provinciali di governare questo caos senza gli strumenti» e gli fa eco il consigliere Luigi D’Angelis, che parla di una «preoccupante regressione rispetto ad una politica che annunciava federalismo e sussidiarietà e che ora va in senso contrario». D’Angelis ha il merito di riuscire a sintetizzare in poche parole la richiesta delle province: «vogliamo un dialogo proficuo affinché si ridefiniscano alcuni parametri completamente sballati su cui si è costituita la cosiddetta spesa standard».

Il penultimo intervento spetta al consigliere Domenico Palumbo, che parla di «scelte scellerate» e che sostiene che «sopprimere le province sarebbe uno sgarbo alla democrazia». Chiude la conferenza il consigliere Caterina Lengua, secondo la quale «qui si sta mettendo a rischio la sopravvivenza dell’ente Provincia […].Vogliamo richiamare l’attenzione di tutte le forze politiche perché si possono apportare dei correttivi per garantire un livello dignitoso di vita alla comunità – afferma Lengua, che prosegue speranzosa – Confidiamo che si possa porre un argine ad una vicenda che se non aggiustata in tempo peserà enormemente sulle famiglie».

Source: www.irpinia24.it