Candida – Al via la I° Edizione della ” Filangeria-Assalto al Castello”
L'evento è una rievocazione storica e si terrà il 10 Agosto alle ore 17.00
“La Filangeria” rappresenta il racconto scenografico di una drammatica vicenda storica strettamente connessa alla promulgazione di una legge, nota come “Prammatica Filangeria”, che segnò le sorti del Feudum Candidae e della Casata dei Filangieri. La legge in questione fu promulgata nel 1418 dalla regina di Napoli Giovanna II D’Angiò, detta la Pazza, al fine di favorire il suo amante, Sergianni Caracciolo, e consentirgli di ereditare i beni e i titoli della moglie Caterina, appartenente alla Casata dei Filangieri. Caterina, infatti, era la sorella di Giacomo Nicola II Filangieri, Signore di Candida, morto nel 1409 senza lasciare discendenti diretti.
La “Prammatica Filangeria”, in sostanza, permise di stravolgere il noto principio feudale secondo cui, in mancanza di figli/eredi diretti, i possedimenti dovessero comunque rimanere nella disponibilità degli uomini della stessa Casata d’origine. In conseguenza di tale legge si scatenò una vera e propria querelle dinastica tra consanguinei che vide in prima linea, a battersi per l’eredità, Filippo Filangieri, detto lo’ prevete (zio di Giacomo Nicola II e della stessa Caterina), disposto a tutto pur di non lasciare il Feudum Candidae all’astuto e spregiudicato Sergianni.
La disputa ereditaria durò ben otto anni, durante i quali Filippo lo’ prevete e Sergianni Caracciolo si sfidarono senza spargimenti di sangue.
Nel 1426 gli eventi precipitarono improvvisamente. Sergianni, grazie al supporto militare inviato dalla sua amante, la Regina Giovanna, pose sotto assedio la Terra Candidae sul cui Castrum il ribelle Filippo Filangieri si era arroccato da tempo con tutti i suoi armigeri. Dopo giorni di assedio e trattative estenuanti tra le ambascerie dei due contendenti, Filippo lo’ prevete commise un errore fatale. Al fine di creare scompiglio nella fila avversarie, diede l’ordine di appiccare il fuoco alle prime case di fianco all’accampamento di Sergianni, preventivamente sgomberate. Tuttavia, la sua tattica venne vanificata da un ulteriore e imprevisto nemico, il vento, il cui cambio di direzione improvviso alimentò il fuoco e spinse le fiamme verso il centro abitato e il castello, provocando un incendio che causò tantissimi morti e la distruzione della stessa Civitas.
La rievocazione di questo episodio, conclusosi con la resa di Filippo Filangieri a Sergianni Caracciolo, è sì il racconto di un momento drammatico della storia del Comune di Candida, ma è anche un modo per celebrarne il ricco e importante passato, soprattutto attraverso il corteo in costume d’epoca delle sue principali Casate, nonché la valorizzazione della storica e antica arte della lavorazione dei chiodi, che garantì per molti secoli un significativo sviluppo economico del borgo.
Il tragico epilogo della vicenda messa in scena, peraltro, ha rappresentato l’inizio di una grande ripresa della Civitas Candidae. Non a caso, sullo stendardo del Comune campeggia l’immagine di un’araba fenice pronta per involarsi verso il sole, a simboleggiare la rinascita di quella stessa Civitas dalle proprie ceneri. Programma: Ore 17:00 – O’ Banno: Avviso pubblico dell’evento, gridato ad alta voce per le vie del paese dal banditore. Ore 19:00 – La Lustratio: Sfilata in costume d’epoca medievale per le vie del paese con esibizione del gruppo di sbandieratori. Ore 19:30 – La Filangeria: Racconto delle vicende storiche accadute nella Civitas Candidae nel 1426, con la simulazione dell’incendio del castello.
Nel corso della giornata: Mostra permanente dell’antica arte dei Masti Chiovaruli: Presso le sale della sede della Pro Loco di Candida sarà possibile ammirare gli antichi strumenti adoperati per la forgia dei chiodi. Al termine della rievocazione: Spettacolo Komikamente condotto da Michele Caputo e Elisabetta Valanzano Gruppo musicale “Il Quartetto”.