Disabile violentata nel centro città: interrogato il falegname

L'uomo continua a sostenere che la 37enne era del tutto consenziente e non c'è stato un rapporto completo. A sostegno di questa tesi una perizia medico-legale che esclude qualsiasi segno di violenza

La bottega del falegname

La bottega del falegname

Avellino – Si è svolto ieri mattina il primo interrogatorio di garanzia del  falegname avellinese, reo di aver abusato, di una donna disabile di  37 anni, nel retro della sua bottega, situata nel centro città.

La violenza sarebbe avvenuta lo scorso maggio e sarebbe stata compiuta dal falegname e da un ragazzo rumeno, di cui da un po’ di tempo non si hanno più notizie.

L’uomo, difeso dall’avvocato Nando Taccone, ha fornito una versione del tutto contrastante a quella della 37enne. 

L’artigiano ha risposto alle domande del Gip di Avellino, Antonio Sicuranza, descrivendo nei dettagli il momento in cui ha conosciuto  la ragazza, nei pressi della falegnameria. Un gioco di sguardi, di parole che è sfociato poi in un incontro più ravvicinato nel retro del suo locale, senza però ad arrivare ad un vero e proprio rapporto sessuale. Il tutto sarebbe stato interrotto dalla madre della 37enne che chiamandola al cellulare  si chiedeva, abbastanza indispettita, dove fosse finita, visto che non si era presentata all’appuntamento. La donna si è quindi rivestita  e preoccupata è andata via di fretta.

E proprio per giustificare il suo insolito ritardo, secondo l’avvocato e il suo assistito, avrebbe raccontato di aver subito abusi sessuali. Inoltre,  il falegname ha dichiarato che l’altro uomo coinvolto, è del tutto estranio alla vicenda. Avrebbe solo assistito qualche secondo, nel momento in cui la ragazza parlava con il genitore al telefono. 

Il difensore alla fine dell’udienza ha chiesto ha chiesto la revoca della detenzione in carcere per il falegname avellinesi, sostituendola con i domiciliari. Nei prossimi giorni sarà comunicata la decisione del giudice. 

La 37enne, invece, continua a sostenere la sua versione: si trovava nei pressi della Chiesa di San Ciro, quando è stata avvicinata e trascinata a forza nella bottega, dove avrebbe subito gli abusi dai due uomini. 

Discordanti anche gli orari: lei afferma che erano le 16, mentre l’uomo dichiara che tutto sarebbe avvenuto all’incirca verso le 13 e 30.

Agli atti delle indagini c’è, però, una perizia medico-legale che esclude qualsiasi segno di violenza.

Source: www.irpinia24.it