Alto Calore Servizi continuano antichi metodi e vecchie storture

Una riorganizzazione che non mira, quindi, all’efficientamento delle attività e delle risorse in un quadro di contenimento dei costi partendo dalla virtuosità di riallocare le risorse esistenti

Alto-Calore-ServiziAVELLINO - In Alto Calore Servizi, continua la riorganizzazione farsa che non risponde alle reali esigenze di efficientamento, ma rende solo nuove carriere. Dopo le ridondanti illustrazioni, incentrate solo nell’architettura generale e senza mai avviare un confronto nel merito con le OO.SS., si consolida nella sua recondita strategia: lo spacchettamento indeterminato. Una realizzazione che s’incunea libera mediante istintivi “giornalieri” ordini di servizio.

Tale stratagemma, sebbene intravisto e denunciato puntualmente da tutti i sindacati, vedi note del 28 marzo e del 26 giugno c.a., è stato caparbiamente attuato dall’attuale Presidente/Amministratore. Avevamo richiesto, nelle predette missive, di conoscere l’organico delle varie strutture ipotizzate, i profili professionali ivi allocati e, soprattutto, i criteri di confluenza delle professionalità esistenti.

Ostinatamente si è voluto dare solo un quadro generale dei tanti macroperimetri delle nuove unità ipotizzate con numeri complessivamente aggregati senza renderne la specifica e il numero dei livelli previsti nelle stesse, senza riferire dei criteri per le riallocazioni del personale, delle loro confluenze, degli esuberi e/o delle integrazioni, anche queste, solo accennate.

Ebbene, in tale contesto, si consolida una voluta anomalia: il mancato utilizzo delle professionalità esistenti di alto livello, volutamente accantonate, e il contestuale affidamento delle medesime responsabilità a lavoratori di più basso livello.

Basta riscontrare quanto accade al servizio utenza, ove alla presenza di persone settimo e ottavo livello, già attive e impegnante nel medesimo servizio, quest’ultime vengono trasferite immotivatamente, per riaffidare le responsabilità del servizio ad altri lavoratori insufficientemente inquadrati. Nessun riferimento o valutazione dei prediletti di turno che, anche meritevoli, citiamo giacché tasselli evidenti di un disegno dannoso.

Una riorganizzazione che non mira, quindi, all’efficientamento delle attività e delle risorse in un quadro di contenimento dei costi partendo dalla virtuosità di riallocare le risorse esistenti, già disponibili e correttamente inquadrate, ma che crea vacazioni per aggiuntivi percorsi di crescita.

Un fenomeno che produce l’addensamento dei livelli alti e il dimagrimento della base accentuando la mancanza di operatori e agenti tecnici fino a pregiudicarne il servizio per i cittadini.

Per la UILTEC-UIL si reitera, quindi, un’infondata riorganizzazione, senza concreti risultati sul piano dell’efficientamento reale, palesemente approssimata, senza individuare vere strategie, senza obiettivi per la redditività e la produzione magari da associare ai supermini generalizzati.

Non colloca bastevole personale al servizio tecnico, oramai in ginocchio, ma accumula solo altri oneri economici compensati, allegramente, dal pesante aumento delle tariffe.

A questo la UILTEC dice NO; a questo la UIL dice basta e nel riservarsi azioni di contrasto e di opposizione, si dissocia apertamente da tali irresponsabilità che alimentano solo inefficienze, che affossano l’Alto Calore non rispondendo ai bisogni reali dell’azienda, dei lavoratori e dei cittadini/soci.

Source: WWW.IRPINIA24.IT