“Questa Europa così non va bene”

Il commento di Giuseppina Buscaino sullo stallo tra UE e Grecia

buscainoAvellino -  Questa Europa nata da un un pezzo di carta filigrana è sbagliata. Non è l’Europa di Altiero Spinelli e di Ernesto Rossi. Questa Europa con le sue burocrazie mai elette democraticamente da nessuno, le sue rappresentanze e  gruppi di pressione legati  alla finanza produce vittime: una guerra economica contro popoli che non si adeguano alle ferree regole imposte. Bisogna adeguarsi o morire e in Grecia si muore in tutti casi. Questa Europa è inospitale perché rigetta i migranti. Questa Europa è un fallimento!!!!

Si volevano e si vogliono imporre alla Grecia delle misure draconiane. Si vuole togliere l’assegno di solidarietà per le pensioni più basse, si vuole raddoppiare l’IVA sul cibo, si vuole una legge sui licenziamenti di massa, si vogliono salvare i profitti delle grandi imprese impedendo di tassare gli extra-profitti sopra i 500mila euro, si vogliono far pagare la crisi ancora una volta ai cittadini e ai lavoratori. Per Tsipras «un accordo socialmente equo non deve pesare ancora una volta su pensionati e lavoratori, ma sulle spalle di chi lo può sostenere. Mentono quelli che sostengono che con il no vogliono portare la Grecia fuori dall’euro.  

Si vorrebbe in definitiva, ancora una volta, cancellare la sovranità del popolo greco, disconoscere la volontà popolare scaturita  dalle elezioni democratiche, mettere in difficoltà e fare cadere il governo Tsipras. Renzi mostrando di non avere capito niente o fingendo di non avere capito niente ha detto che il referendum del 5 luglio non è un derby tra Tsipras e Commissione Europa, ma tra l’Euro e la Dracma. Non c’è cosa più falsa. Tsipras non vuole affatto uscire dall’euro ma vuole che la democrazia non venga travolta da questa nuova forma di dittatura finanziaria e ha detto: «Votare no al referendum è un passo decisivo per raggiungere un accordo migliore»  e ha indicato che «dire no non significa rompere con l’Europa, ma un ritorno all’Europa dei valori».

In Grecia non c’è altra possibilità che un compromesso fondato sulla rinegoziazione del debito e sulla possibilità per il paese di riprendere a crescere e a combattere la povertà. Schauble ha detto no anche alle ultime controproposte presentate da Tsipras, si continua a dire di no a ogni mediazione. Vogliono solo che un governo democraticamente eletto dal popolo se ne vada. Non vogliono fare uscire la Grecia dall’euro ma vogliono solo cacciare il governo Tsipras. Umiliando la Grecia, vogliono dare una lezione esemplare a Podemos che si pensa possa vincere le elezioni in Spagna. Mostrare che non è proprio possibile mettere in campo ricette di sinistra.

Nel frattempo non hanno messo in campo politiche fiscali ed economiche comuni, non hanno fatto un piano di investimenti pubblici, non hanno mutualizzato il debito, non hanno fatto gli eurobond per finanziare la ripresa, non hanno fatto una vera tobin tax per colpire la speculazione. Non hanno costruito l’Europa. I conservatori volevano imporre i valori cristiani, ma  quanto pare non li conoscono. Papa Francesco chiede che «la dignità della persona» rimanga al centro di ogni «dibattito politico e tecnico» e della «assunzione di scelte responsabili».

Il referendum da fastidio alla Lagarde e alla Merkel ed anche al loro bambino Renzi, perché con questo, Tsipras lancia un messaggio chiaro a tutta l’eurozona: dalla sua crisi si esce solo con il voto dei cittadini. Possono sbraitare, definirlo irresponsabile, ma il punto resta questo: chi ha diritto a decidere per il futuro di un paese? Perché trattare il referendum come un golpe bianco e non come un’occasione rifondativa per l’Europa, per restituirle una legittimità democratica che si è persa nei meandri di trattati disumani?

 

Ad affermarlo in una nota è Giuseppina Buscaino, del coordinamento provinciale di SEL.

Source: www.irpinia24.it