Chiusano San Domenico – Continuano i lavori per la riqualificazione del territorio
Il sindaco De Angelis: " Non occorre indebitarsi o realizzare faraonici progetti, ma pragmatismo, onestà e amore per la propria terra"
Chiusano San Domenico – A Chiusano stanno prendendo vita i tanti progetti promossi dall’amministrazione comunale per riqualificare un territorio dai tanti disastri ecologici, ambientali, edilizi e anche culturali. “Per farlo – dichiara il primo cittadino Carmine De Angelis – non occorre indebitarsi o realizzare faraonici progetti, ma pragmatismo e onestà“
Circa 30 anni fa via Arco fu interessata da un progetto di circa 4 miliardi. L’obiettivo era bonificare una zona per realizzare una scuola Media. Ci si impegnò in un lavoro enorme di palificazione e bonifica del territorio in gran parte argilloso. A tale sforzo si aggiunse un vero e proprio “gettito” di vaste quantità di cemento armato . Furono spesi quasi 2 miliardi delle vecchie lire, si iniziarono contenziosi ancora aperti .
“Quella zona - afferma De Angelis – nel tempo è’ stata abbandonata. Rimasta un pericolo a cielo aperto tra fango, rifiuti e palificazioni di cemento armato. Il sogno di realizzare una Scuola è’ stato abbandonato lentamente per impossibilità geologica ( si trattava di una zona rossa ) ed economica. Abbiamo pensato di riqualificare quel pezzo di territorio dimenticato, nei limiti delle risorse, con bonifica del territorio e messa in sicurezza. Il Risultato: abbiamo realizzato un parcheggio pubblico, ripulito la zona e messo in sicurezza il tutto. Un progetto meno ambizioso? Certo! Almeno non utopico e senza spese faraoniche“.
I giorni di pioggia, invece, sono un calvario da anni per gli abitanti di via Carducci e della zona limitrofa alla Fontana Vecchia: fango, acqua e rifiuti si riversano sulla strada, allagando il territorio di terreno, rifiuti e scarichi di acque nere.
“La causa di tutto ciò – sottolinea il sindaco – deriva dalla invadente realizzazione di una urbanistica senz’anima, dallo scarso senso del rispetto del territorio e dalla assenza di una progettualità di canalizzazione delle acque. Il nodo di convoglio delle acque giunge da zona Pennino. A monte, terreno, rifiuti e assenza di canalizzazione delle acque costituiscono la causa dei maggiori pericoli“.
“Abbiamo pensato di bonificare il territorio del Pennino – conclude De Angelis – canalizzare i margini e creare gradoni con ingegneria naturalistica. Sono partiti i lavori per rendere un territorio più sicuro, salubre ed evitare incresciosi problemi ai residenti delle zone interessate. Nulla di faraonico ma molta cura e amore per la propria terra“.