Expo2015 – “Topologia di una terra”: la bellezza irpina in un ritratto

L’installazione dell’artista Nello Antonio Valentino, voluta da Gal Partenio e CNA Avellino, e gli eventi di ieri al Fuori Expo di via Savona 52 chiudono un percorso esclusivo durato 5 giorni

IRPINIA Topologia di una terra Savona 52 UNICI 10Otto cubi: quelli dell’installazione dedicata all’Irpinia collocata all’Esposizione Universale di Milano. Al loro interno, in sezione, le montagne e i fiumi del territorio, insieme ai gioielli dell’artigianato e della produzione enogastronomica locale. L’emblema di un luogo segnato da paesaggi incontaminati, acque sorgive purissime, sapori senza uguali e una tradizione artigianale strettamente imparentata con l’arte. Per scoprire la bellezza spesso nascosta della “terra di Mezzo” italiana, ponte sospeso tra Tirreno e Adriatico, l’ appuntamento lunedì 29 giugno ore 11.30 al Fuori Expo di via Savona 52, presso la sede della CNA Milano, per l’incontro “Topologia di una terra”.

Che cos’è la “Topologia di una terra”? L’insieme della conformazione del suolo e della varietà dei suoi paesaggi. Un ritratto sorprendentemente ricco di colori, sapori, profumi e tradizioni nel caso dell’Irpinia che ha voluto far arrivare a EXPO una sintesi della sua bellezza. Lo ha fatto attraverso un’installazione firmata dall’artista Nello Antonio Valentino, voluta dal Gal Partenio (Gruppo di Azione Locale Partenio Consorzio) e da CNA Avellino. Otto cubi in metacrilato al cui interno sono racchiusi, in sezione, le rappresentazioni dei fiumi e delle montagne irpine. Intorno e nel resto dell’ambiente di Via Savona 52, una selezione dei prodotti della terra e dell’artigianato locale, e un’esposizione di alcuni pezzi di design di eccellente livello nella mostra “Di Luce Propria: i gioielli dalla CNA di Avellino”.

La conferenza stampa, tenutasi alle 11:30, è stata condotta dalla direttrice della CNA di Milano, Daniela Cavagna, che ha parlato dell’Irpinia come di una terra dalla grande identità territoriale ma anche di fucina di innovazione e creatività. Presenti a rispondere alle domande e a guidare nella scoperta dell’opera e della terra dei lupi, il presidente del Gal Partenio, Luca Beatrice; Ciriaco Coscia, presidente CNA Avellino; Nello Antonio Valentino, presidente CNA Artistico e Tradizionale di Avellino. I designer e i produttori presenti con le loro opere invece sono Roberto Monte, Sergio Catalano, Mondo Cubo, Egidio Iovanna, Nello Valentino e Aniello Rega per Bhumi ceramica, Antonio Abete, Giuseppe Rubicco, Dedicato a Marianna, DolciArte e Torronificio del Casale, Fina e La Rustichella.

E per non dimenticare uno dei temi forti dell’EXPO, negli spazi di via Savona 52 è allestita la mostra fotografica “Eating project” a cura di Angelo Iannaccone, una riflessione artistica sull’idea dell’avanzo e dello scarto alimentare per capire che la vera rivoluzione comincia dal nostro frigorifero e dalla nostra dispensa.

Il presidente del Gal Partenio ha raccontato come l’esperienza milanese dell’ Expo debba servire non solo a percepire le proprie dimensioni, ma anche a farne punto di forza per l’incentivazione di turismo diverso, legato al territorio, un turismo sostenibile che abbia come elemento fondante la centralità dell’Irpinia e la sua posizione di terra di mezzo. Nello Antonio Valentino ha poi presentato l’opera come una commistione estrema tra tradizione e innovazione, unica ricetta possibile per preservare l’artigianato: partire dalla base della tradizione e poi costruire, grazie anche alla forza della tecnologia, in nome di un artigianato che sia prima di tutto legato non solo all’espressione e all’interpretazione dei designer, ma anche alla funzionalità e alle necessità dei tempi, senza incappare nel rischio di perdersi nella commemorazione nostalgica.

E’ poi intervenuto il presidente della CNA di Avellino, Ciriaco Coscia, che ha sottolineato come quella che si stava presentato non è altro che l’espressione emblematica del Made in Italy, il lavoro di tante piccole realtà artigiane e territoriali che insieme formano il mito dello stile italiano. Il compito delle associazioni è delle organizzazioni è quello di aiutare queste realtà ad andare avanti affermandosi e presentandosi insieme, superando gli scogli della burocrazia e degli individualismi e mostrandosi come un unico meraviglioso mosaico di espressioni territoriali.

La partecipazione della stampa di settore è stata attiva e il dibattito fruttuoso, si è detto come sia difficile sentir parlare di Irpinia fuori, al di là del circuito enologico, e di come questo rappresenti un enorme punto di partenza e di promozione territoriale, data la presenza di ulteriori e molteplici attrattive, come la valorizzazione della produzione artigiana e la cura nell’investimento promozionale da fare in maniera mirata e attenta. La ricetta per fare squadra, ha affermato Beatrice, è solo la volontà di farlo, con coinvolgimento e sensibilità, perché non può esistere sviluppo che non sia sostenibile. Dopo la conversazione, lo chef Federico Grieco dell’Osteria I Santi ha condotto gli ospiti alla scoperta gastronomica delle bontà locali, pietanze tradizionali da lui rielaborate in funzione di una ricerca nuova e attuale.

Durante il pomeriggio, alle 18.30 c’è stato poi un momento di incontro dedicato ai tour operator per scoprire l’ospitalità dell’Irpinia, garantita da moderni alberghi, dagli agriturismo, dai bed-and-breakfast e dalle altre strutture ricettive disseminate in ogni angolo dei 119 comuni che formano la provincia. A presentare la propria proposta sono stati Daniela Percesepe e Roberto Grassi, della Tenuta Percesepe, luogo di accoglienza di grande fascino sito in Montemiletto, in una posizione nevralgica che abbraccia in sé tutte le possibilità di spostamento verso la provincia e la potenzialità di una vacanza di grande relax, immersi nel verde e affidati all’ospitalità senza fine del luogo. Si è parlato della necessità, rispetto alla riscoperta turistica, di fare branding e creare l’immagine irpina, valorizzando i punti di forza essenziali: la posizione rispetto alle maggiori attrattive turistiche della massa in Campania, la ricchezza enogastronomica, la bellezza paesaggistica incontaminata, che concede la possibilità di un soggiorno diverso e lontano dai soliti circuiti, e infine la possibilità di scoperta delle realtà artigiane, vero e proprio polo d’attrazione per peculiarità, ingegno e innovazione. Infine, alle 20.00, la serata si è conclusa con un momento conviviale, una cena a buffet che ha accompagnato i presenti all’ assaggio dei sapori e degli odori delle Terre d’Irpinia attraverso un percorso di degustazione dei suoi prodotti tipici.

 

Source: www.irpinia24.it