Irisbus, stamane l’incontro al Mise. Intervista a Zaolino: “Soddisfatti, chiarite le incomprensioni”

Oggi l'incontro al Mise con l'amministratore delegato della IIA Del Rosso. La situazione della ex Irisbus sembra prendere una piega positiva. Ecco l'intervista al segretario Fismic Zaolino.

Giuseppe-ZaolinoFlumeri - Buone notizie arrivano dal Ministero Sviluppo e Lavoro a seguito dell’incontro con l’amministratore delegato della IIA Stefano Del Rosso. Presente all’incontro anche il segretario generale Fismic Giuseppe Zaolino al quale abbiamo posto alcune domande.

Si conclude l’incontro al Mise. Può ritenersi soddisfatto?

Direi proprio di si. Io e Del Rosso ci siamo chiariti mettendo definitivamente da parte le polemiche nate fra di noi. Al Ministero abbiamo fugato ogni dubbio su chi siano i responsabili dei ritardi e su cosa ci aspetta.

Dunque, al colpa non è imputabile a Del Rosso?

No, anzi. Stefano Del Rosso non ha colpe sul ritardo dell’applicazione del nuovo piano industriale, dimostrandosi coraggioso nel voler continuare ad investire nello stabilimento di Valle Ufita. La responsabilità è da imputare al Governo centrale. Il Governo Renzi aveva programmato un piano di ammodernamento del parco autobus visti i numerosissimi mezzi ormai destinati alla rottamazione. Nonostante questo, i soldi promessi per mettere in atto la nuova produzione non sono stati erogati e questo ha bloccato sia l’ex Irisbus che lo stabilimento di Bologna.

La situazione attuale come si presenta?

L’incontro ha chiarito la volontà rafforzata di Del Rosso di portare avanti questo impegno, chiedendo aiuto anche alle parti sociali. Presso lo stabilimento di Bologna verranno prodotti 300 nuovi autobus, un numero insufficiente a soddisfare i 500 dipendenti fra Bologna e Valle Ufita. Esiste, però, una possibilità. Il prossimo settembre otterremo un nuovo incontro, al fronte del quale il Governo recupererà i ritardi della cassa integrazione e si occuperà di erogare il finanziamento di 30 milioni di euro richiesti da Del Rosso per rilanciare Valle Ufita.

Quindi i dipendenti attendono ancora l’approvazione della cassa integrazione?

La richiesta di cassa integrazione fu fatta il 23 Febbraio ma, come da prassi in Italia, la burocrazia mangia le buoni intenzioni degli imprenditori, come nel nostro caso di Stefano Del Rosso. Se non fosse stato per l’anticipo di 800 euro concessi avremmo avuto da mesi dei dipendenti a reddito zero. 

Gli operai saranno insoddisfatti vista la situazione e i grossi ritardi.

I trecento dipendenti dell’ex Irisbus sono da quattro anni in attesa di poter rientrare appieno nella produttività. Nonostante la situazione, con mille sacrifici tutti loro guardano fiduciosi al futuro e sperano finalmente il Ministero soddisfi la richiesta di cassa integrazione e che il Mise si adoperi ad erogare i finanziamenti utili a far ripartire la produzione. 

La Regione che ruolo gioca in tutto questo?

Con la proclamazione del nuovo Presidente Vincenzo De Luca e a breve del consiglio regionale ci siamo posti l’obbiettivo di incontrare la giunta per far presente quali sono le necessità e gli aiuti che la Regione può darci. Il tutto sarà possibile grazie al sostegno della neo eletta consigliera regionale Rosetta D’Amelio, da tutti noi considerata la maggiore rappresentante dell’Irpinia in Regione. La nostra richiesta sarà un tavolo del consiglio regionale dedicato esclusivamente a questa situazione e discutere di come riattivare la produzione dell’ex Irisbus. La Regione, muovendosi con maggiore celerità, compenserà i rallentamenti del Governo centrale. In questo modo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 la produzione riprenderà per almeno 100 dipendenti rispettando il piano triennale presentato da Del Rosso.

In conclusione, possiamo dire che l’incontro di oggi è stato produttivo.

Si. Il piano industriale di Del Rosso prevede un ammodernamento della struttura di Flumeri e della produzione. E’ prevista la produzione di autobus finalizzati anche al trasporto di trenta persone, dalle dimensioni e dalle caratteristiche adeguate a strade più strette e tortuose. I programmi ci sono e sono buoni, manca solo il via libera del Governo che inizialmente aveva dato la propria disponibilità ma che col tempo si è tirato indietro. 

Rita Mola

Source: www.irpinia24.it