Ex Irisbus, Zaolino: “Del Rosso ci deve fugare un po’ di dubbi”

Il 18 giugno il numero uno dell'Industria Italiana Autobus, Stefano Del Rosso, incontrerà sindacato e istituzioni. La Fismic vuole chiarimenti su diversi punti e capire se si è dinanzi ad una svolta o la situazione resta preoccupante

arton34053-0f7ccAvellino – La parola d’ordine per l’ex Irisbus è: innovazione tecnologica, punto cardine del piano per il rilancio delle attività in Valle Ufita. Domani tappa a  Napoli in Invitalia per la presentazione di tale progetto che ammonta a 31milioni di euro.

Dopo l’appuntamento di domani, azienda, sindacato ed istituzioni si incontreranno il prossimo 18 giugno al Ministero. Parteciperà anche la Fismic, capitanata da Giuseppe Zaolino. L’ obiettivo del sindacato è quello di fare una verifica che servirà per capire se effettivamente si può imboccare la strada del rilancio dell’Irisbus, sopratutto perché nonostante si è parlato a lungo della  Valle Ufita, la situazione è ancora congelata, c’è un netto ritardo nell’applicazione del piano. 

Porremmo a Del Rosso interrogativi precisi, afferma Zaolino. Come prima cosa vorremmo capire qual è l’ attuale composizione societaria dell’Industria Italiana Autobus e chiederemo anche perché il socio Minella ha lasciato la società, visto che la sua uscita di scena ha comportato non pochi problemi. Con Minella, infatti, si poteva organizzare il revamping che avrebbe occupato quasi cinquanta persone. Il revamping sarebbe la ristrutturazione dei vecchi autobus. La seconda domanda è: la Valle Ufita occuperà le 300 persone nella stessa società oppure come sembrerebbe, ovviamente su questo abbiamo chiesto la verifica,diventerà un polo della logistica e questa sarebbe una cosa diversa nel far rientrare gli operai per costruire autobus. Con logistica si intende l’arrivo di altre società che andrebbero ad alloggiare all’interno di quella fabbrica.  Verrebbe fuori quel famoso spezzatino di cui si parlava come scenario possibile prima dell’accordo con Del Rosso“. 

Insomma – continua il capo della Fismic – Del Rosso ci deve fugare un po’ di dubbi. Valle Ufita si presta a fare uno spezzatino societario? Si potranno costruire altri autobus in aggiunta di quelli che si producono a Bologna? C’è la possibilità della piena occupazione dei 300 i dipendenti? In quanto tempo saranno assortiti tutti gli operai? Con queste domande noi andremo a fare la verifica con Del Rosso e nel momento in cui dovesse darci riscontri positivi, allora potremmo dire che abbiamo svoltato pagina“. 

La Fismic – conclude Zaolino – non vuole essere additata come un’ organizzazione che si mette di traversa, ma come un’organizzazione che più di altre si sta ponendo degli obiettivi che sono il vero rilancio della fabbrica, fatta con un percorso che abbiamo già concordato lo scorso 16 dicembre. Dopo la verifica del 18 giugno vogliamo capire qual è il percorso successivo a questa data. Se facciamo una fotografia a quella che è la situazione oggi, ci rendiamo conto che abbiamo 300 persone fuori da Valle Ufita, lo stabilimento continua ad essere fermo, in attesa di essere rilanciato. Speriamo un Del Rosso meno polemico e più costruttivo. In questo periodo ha incontrato tutti, tranne il sindacato irpino. Gli abbiamo fatto una richiesta unitaria un mese fa per incontrarci all’Unione Industriale. Lui ha preferito tentare il confronto ed eventualmente ci dirà le sue verità il 18 a Roma. Vorremo capire se siamo in presenza di una vera svolta o eventualmente dovremmo continuare a preoccuparci“. 

Source: www.irpinia24.it

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