Chiusa la campagna elettorale Pd, Lorenzo Guerini: “De Luca candidabile e insediabile”

Hanno partecipato oltre ai candidati, l'On. Luigi Famiglietti, il segretario provinciale Carmine De Blasio, la segretaria regionale Assunta Tartaglione e infine il vice segretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini.

11297859_633552596779912_35429574_n (2)Avellino – “Siamo all’ultimo miglio di una campagna elettorale poco partecipata sia da parte dei cittadini che da parte dei politici –ha esordito così il segretario del Pd provinciale Carmine De Blasio – Noi abbiamo un dovere civile di realizzare la svolta in Campania, che si realizzerà eleggendo Vincenzo De Luca. Questo si può fare portando i cittadini al voto. Grazie ai temi urgenti affrontati in questa campagna elettorale c’è la fiducia di potercela fare.

Il Pd va costruito – ha concluso De Blasio – va mantenuta la promessa di realizzare fino in fondo il progetto per cui il nostro partito è nato, senza nasconderci dietro le convenienze dei rapporti o i calcoli del momento. Nessuno si risenta se ribadisco che chi è del Pd deve votare i candidati del Pd, il voto dei nostri iscritti non può essere segreto. Lasciamo perdere i gufi, in un partito i conti si fanno nei congressi e i conti si fanno con i cittadini”.

Si è tenuta questa sera all’Hotel de la Ville la chiusura della campagna elettorale del Pd per le regionali, a cui hanno partecipato l’On. Tartaglione e il vice segretario del Pd nazionale, Lorenzo Guerini affianco dei 4 candidati irpini con De Luca.

Ha preso per prima parola Roberta Santaniello: “A 33 anni è difficile metterci la faccia, ma c’è chi ci crede e ha voglia di ricostruire il rapporto con i cittadini perché esiste un modo di fare politica diverso – ha affermato la candidata del Vallo Lauro – Una politica che metta al centro voi e dietro noi. Per me il senso della squadre viene prima di tutto, noi abbiamo già vinto coinvolgendo tante persone nei territori. Bisogna ora recuperare tutti i voti utili, allontanando il pericolo del voto di amicizia o conoscenza. Facciamo si che il Pd diventi lo strumento per vivere una nuova passione politica”

E’ stata poi la volta di Rosa D’Amelio che ha sottolineato la forte presenza del Pd sul territorio. “La giunta Caldoro ha messo in ginocchio questa Regione – ha spiegato la consigliera Pd uscente – Sul bilancio della Campania sui servizi sociali c’è stato un azzeramento del 200%, nel centro destra non c’è la cultura di tutela delle fasce più deboli. Abbiamo bisogno che alla guida di queste Regioni ci vadano persone competenti. Se vinciamo anche in Campania tutte le regioni meridionali saranno governate dal Pd. Non è democratico però quel Paese dove lo stipendio medio di un cittadino del Nord ammonta a uno stipendio tedesco e uno stipendio di un cittadino del Sud si piazza sulla media della retribuzione greca. Solo tutti insieme possiamo salvarci. Ci attende una sfida di capacità, una sfida che può vincere solo Vincenzo De Luca, un ottimo amministratore. Se la gente perbene non va a votare vinceranno gli altri, per questo chiedo qui di ricominciare a fare politica porta a porta. Se vince il Pd vince il Paese”.

A seguire Enzo De Luca che ha innanzitutto ha ringraziato Lorenzo Guerini e Assunta Tartaglione. “Abbiamo lavorato tanto. E’ stata una campagna elettorale intrisa di veleni. C’è una disponibilità dei cittadini, ma bisogna dialogare. L’astensionismo è un dato di grande rilievo, dobbiamo recuperare la grande partecipazione e riunirla nella figura di Vincenzo De Luca, perché si rimedi ai grandi ritardi di questa Regione. Sto affiancando alla mia campagna elettorale anche il recupero dell’assetto democratico di questo Paese, mi auguro che dopo il 31 maggio il Pd recuperi l’idea che non si può essere un partito di liberi pensatori”.

La Campania dovrà essere al centro del piano di sviluppo di questo Paese – ha continuato il candidato avellinese- I cittadini che ci danno il consenso sono molto più avanti dei gruppi dirigenti. Si deve ricostituire una radice e una matrice nel Pd. L’impegno di questa Provincia e di questo Partito è rispetto a questo disegno. La crisi vera della non partecipazione è l’affermazione di personalismi. Questo voto è il futuro del nostro territorio. Abbandoniamo la logica di opportunismo e trasformismo, la Campania e il Paese si governano recuperando il concetto di rappresentanza. Questo non è il partito in cui molti avevano creduto e chi fa parte del partito resta sia quando ha potuto scegliere che quando non ha potuto”.

Ha concluso la serie di interventi dei candidati irpini il Sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri: “La mia esperienza è positiva e la ricorderò sempre perché se non si prende un auto e non si gira paese per paese, non si capisce quanto è bella l’Irpinia e le sue persone, nonostante i sacrifici costretti a fare. Questo è un luogo che io non voglio lasciare, voglio battermi per la mia terra. La politica non è un mestiere, ho deciso di sporcarmi le mani perché se l’alternativa fosse stata tenersele in tasca e stare a guardare, non poteva essere più giusto che sporcarsele. Io ho proposto cinque punti, in cui la Sanità è la colonna portante, perché i servizi assistenziali sono il baluardo della società. La politica fino a un certo punto ha pensato solo a se stessa. Io penso che si debba fare politica per un tempo limitato, non si può occupare un posto a vita. Voglio lasciare un buon ricordo di me e sarò fiero solo quando mio figlio potrà sentirsi dire tuo padre era un galantuomo. La vita è fatta anche di altro, solo se si guarda alla politica in questo modo non diventa autoreferenziale. Vorrei tanto che il 1 Giugno si possa celebrare un’altra primavera, dobbiamo farcela in questa terra e non mi dite che sono un visionario, perché se non lo fossi non potrei fare politica. Dobbiamo portare la gente a votare, noi nelle aree interne non abbiamo alternative, noi dobbiamo scegliere”.

Un breve saluto anche dall’On Famiglietti che ha rimarcato:“Le regionali sono un appuntamento importantissimo. Caldoro non ha fatto altro che galleggiare in 5 anni e ancora ora in questa campagna elettorale. I cittadini conoscono bene i suoi fallimenti. Bisogna votare Pd e votare Vincenzo De Luca. Il ruolo di Avellino è fondamentale per la Provincia, dovrà fungere da antenna Europa per tutti i suoi comuni. I grillini rifiutano sempre la possibilità di governare, anche qui invece di scegliere Di Maio hanno scelto una candidata che non ha le stesse possibilità che avrebbe avuto il loro vice presidente della Camera. Il voto al loro movimento non è un voto di protesta, è un voto inutile. Io vi chiedo di sostenere il Pd e di cambiare il governo della Campania”.

Qualche battuta anche dall’On. Assunta Tartaglione: “Mancano pochi giorni, abbiamo la possibilità di cambiare – ha asserito la segretaria regionale Pd – Abbiamo un condottiero che è uno degli amministratori più capaci d’Italia, un uomo del fare come ha detto Renzi. Caldoro è stato un governatore incapace, che ha cercato a fine mandato di recuperare qualcosa attraverso operazioni clientelari. La squadra di De Luca gli ricorderà gli impegni presi in campagna elettorale. La lista del Pd è una lista di persone perbene. Questi ultimi giorni dobbiamo lavorare sugli indecisi, perché c’è differenza tra noi e gli altri. C’è finalmente luce in fondo al tunnel”.

A chiudere i lavori Lorenzo Guerini che si è rivolto all’On. Mancino, presente in sala, osservando che non ci sono mai state campagne elettorali facili. “Viviamo questa difficoltà come una nostra responsabilità, spiegando ai cittadini l’importanza dell’esercizio del voto – ha cominciato il vice segretario nazionale – Le cause però non sono cause dell’oggi, dopo la rottura degli inizi degli anni ’90 abbiamo imboccato strade fallaci. Ci siamo innamorati a più riprese di partiti personalistici. C’è certamente la distanza che i cittadini percepiscono rispetto alla risoluzione dei loro problemi, c’è una questione morale”.

“C’è una riflessione che dovremmo fare che va oltre questa campagna elettorale – ha continuato Guerini – e che ha a che fare con la tenuta democratica dei processi. Vedo testimonianze di impegno e lavoro, persone che vogliono mettersi in gioco. La crisi si è fatta sentire e ha chiamato tutti a dare risposte in un quadro sempre più precario. Il Pd è meglio di come viene rappresentato. Non siamo solo quelli che qualche volta litigano, in questi mesi abbiamo conosciuto momenti drammatici del nostro stare insieme, ma il Pd mette insieme culture diverse dentro un impianto riformista. Tutti i giorni dobbiamo costruire la nostra coesistenza e sarà più semplice realizzare questo obiettivo con il risultato delle Regioni. I democratici non possono che votare Pd. E’ importante la costruzione di alleanze, ma dovremmo fare una discussione seria sulle liste civiche. Queste liste in alcuni casi sono state il marchio del trasformismo politico”.

“Anche qui in Campania abbiamo il compito di cambiare – ha concluso il vice segretario – Io non sottovaluto le questioni, c’è stata anche una discussione tra di noi su Vincenzo De Luca, però dobbiamo spingere tutti nella medesima direzione. Vincenzo De Luca è candidabile e insediabile, questo va chiarito. Si sta alzando un polverone inutile, cavalcato dal centro- destra, bisognoso di coprire il suo fallimento. A Caldoro dobbiamo dire che non ha le carte in regola per chiedere il voto agli elettori campani, noi invece abbiamo le capacità e la volontà di assumerci delle responsabilità. Il nostro candidato ha dimostrato quanto vale nel suo Comune e abbiamo candidati fortemente radicati sul territorio, che hanno intelligenze da mettere a servizio”.