Regionali – Di Cecilia: “La Banda Bassotti si è riunita, fermiamo la politica dello scempio”

Via Verdi ha ospitato questa sera il candidato di FI, in corsa con Caldoro, per un comizio che ha visto la partecipazione di un ampio gruppo di persone.

image1 (13)Avellino –  E’ importante per me stare in piazza, in mezzo a voi – ha cominciato Franco Di Cecilia – in un momento in cui la politica non è più tale e la gente ha deciso, comprensibilmente, di espellerla dalla propria vita. Per quel che mi riguarda sto cercando di recuperare il rapporto candidati – cittadini, eletti -cittadini, perchè non si può stare tra la gente solo in campagna elettorale”.

Via Verdi ha ospitato questa sera il candidato di FI, in corsa con Caldoro, per un comizio che ha visto la partecipazione di un ampio gruppo di persone. 

Ritengo importante evitare di inculcare il senso dell’inadeguatezza verso i problemi della comunità – ha continuato il candidato di FI -perchè i politici onesti e capaci ci sono. Nel mio tour ho trovato piazze timide e piazze molto disponibili all’ascolto. Piazze stupite per il fatto stesso di aver scelto la piazza come location dei miei incontri. E poi vado ai mercati, nelle fiere, alle feste. Ospito ogni giorno gente che mi sottopone le proprie ansie e soluzioni e ne sono felice”.

Riferendosi ad Avellino, Di Cecilia ha commentato: “Questa è una città avvezza alla politica, di cui si è sempre nutrita e io sono qui per dare solidarietà a chi assiste spesso a spettacoli indecorosi, come quello del consiglio comunale avellinese, fatto di invettive personali e giochi di potere. Purtroppo ci sono tanti politicanti di mestiere e persone perbene che però non sanno come muoversi”.

Entrando nel vivo del clima elettorale, il politico di Sturno ha ammonito circa la necessità di recarsi alle urne il 31 Maggio ‘perchè l’astensionismo è la vittoria della dittatura’. E poi così su Caldoro: “Il nostro Presidente ha riparato in parte i guasti di 10 anni di dissesto finanziario e di sfascio. La Regione di Bassolino e della sinistra è quella che ha meritato le pagine di vergogna sul Times, perciò ora non possiamo permettere che ricada nelle mani dei demolitori di professione”

Su De Mita Di Cecilia ha rincarato la dose: “Con il ritorno dell’Udc affianco al centro -sinistra si è ricostituita l’allegra brigata, la Banda Bassotti. Si sono riuniti i compagni di merenda e si affaccia di nuovo il pericolo di un tempo in cui i galantuomini dormono e i malavitosi agiscono. E’ l’ignominia del trasformismo, che ha danneggiato soprattutto il Sud. Questa non è la terra di Guido Dorso e come avrebbe detto Carlo del Balzo i politici sono attaccati alle poltrone come le ostriche al guscio. Ma parlare dell’Udc ormai è sparare sulla croce rossa, non crediamo che le posizioni censurabili assunte possano essere determinanti. La sinistra forse sa vincere le elezioni ma non sa governare e De Mita in questa comitiva porta una storia che meritava di finire meglio. Se questa è la sua ultima pagina, la sua carriera si chiude col funerale della politica. Del resto si trova nelle ridotte secche di un potere difeso, l’arrosto non c’è più e non ci sono più le truppe, solo generali senza esercito”.

Franco Di Cecilia si è poi riferito a De Luca e alla sua ‘improbabilità’. “Se dovesse essere eletto governerebbe a metà, De Luca è un personaggio a metà. A metà tra le istituzioni e i tribunali, a metà tra la politica e il cabaret. Il suo slogan è mai più ultimi quando sta con quelli che hanno messo in ginocchio questa Regione. Caldoro ha normalizzato la Campania del disagio e ora merita di disputare il suo secondo tempo”.

Infine il candidato di FI si è espresso in merito alle ragioni per cui votare per il suo partito: “Abbiamo l’esigenza di una classe dirigente di qualità e di occuparci seriamente di questa provincia. Anche a livello nazionale siamo di fronte al governo della comunicazione, ma poi sotto il vestito non c’è nulla. Renzi è venuto qui a baciare il rospo che fino a poco tempo fa era impresentabile. Io chiedo voti per questa coalizione perchè la lancetta dell’orologio non torni indietro, non ci serve una classe di nominati, lacchè e portaborse, ma una classe che sia lì dove palpita il cuore della gente. Politici non ci si può improvvisare e grazie alle preferenze noi tutti abbiamo la possibilità di selezionare chi dovrà rappresentarci e guidarci. Non perdiamo questa grande occasione”.

Source: www.irpinia24.it