Sinistra a lavoro,Vendola ad Avellino: “Non vincerà l’idea di mondo della Contessa”

“Noi abbiamo messo in campo una giunta, un programma, la sinistra unita – ha ribadito Vozza- Noi queste elezioni le vogliamo vincere".

image1 (11)Avellino – Comizio di piazza, in pieno stile, quello di Sinistra a lavoro questa sera in Via Verdi. Il candidato Presidente alla regione Campania, Salvatore Vozza e l’ormai ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, sono venuti in Città a sostenere i candidati irpini e a discutere con i loro sostenitori, raccoltisi in numero abbastanza significativo (considerando l’orientamento politico degli avellinesi).

Ad aprire i lavori è stato l’on. Giancarlo Giordano che ha espresso la sua convinzione circa la composizione delle liste di Sinistra a lavoro, ossia ‘liste pulite e alternative a un centro sinistra che si comporta come un centro destra’. Come da diversi mesi a questa parte il deputato avellinese si è espresso in merito alla questione scuola dove ci sarebbe una ‘gerarchizzazione che lede la libertà di insegnamento, quando la materia scolastica sarebbe dovuta essere la bandiera del centro sinistra’. Giordano ha affermato con veemenza: “Cambiano loro, dobbiamo cambiare anche noi. Non c’è più spazio per le ambiguità e c’è anche una parte del Pd che non si riconosce più nel Pd di Renzi. Dobbiamo incrociare questo vento nuovo”.

Su De Luca, il deputato Sel ha speso poche parole: “E’ un ineleggibile che ha già avuto la sua occasione, ma è fuggito a Salerno e ha lasciato l’opposizione senza voce”.

A intervenire poi la candidata Anna De Luca che così si è espressa:“Sono un’operaia della Ferrero e la mia partecipazione alla competizione elettorale non è opportunismo politico, ma senso di responsabilità. Da noi alcuna lista improponibile, nessun impresentabile o stantio, come nelle liste di De Luca, composte senza rinnovamento e moralità, solo con delirio di onnipotenza. La nostra è una lista che unisce la sinistra, la sinistra che vuole cambiare, ora possiamo scegliere”.

E’ stata poi la volta di Raffaele Aurisicchio, capolista irpino di sinistra a lavoro che si è soffermato sul concetto di diversità, ‘quella che ha sempre caratterizzato la sinistra e che sta dalla parte dei deboli e degli esclusi. La sinistra della verità, senza distinzione tra ciò che si dice e ciò che si fa’.

Aurisicchio ha poi ringraziato: “Grazie a tutti noi perché con tenacia stiamo cercando di far vivere l’idea di una sinistra fuori dal coro. C’è un’altra possibilità per chi vuole star fuori dalla falsa contrapposizione De Luca – Caldoro. Noi siamo diversi perché abbiamo presentato liste pulite, senza trasformismi e impresentabili. Da una parte loro hanno De Mita, con De Luca in cambio di qualche riconoscimento di ruolo, dall’altra parte, con Caldoro, l’ex Sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, candidato ora con Forza Italia. Da noi solo orgoglio, specialmente per il nome fatto da Salvatore Vozza di Anna Farina, proposta in giunta nel caso toccasse a noi governare la Campania”.

Il capolista irpino ha poi concluso: “L’idea del voto disgiunto è solo grasso che cola, a noi serve chiedere un’assunzione completa di responsabilità perché solo in questo modo si restituisce dignità alla politica”.

Prima di scappare a Salerno, voce a Salvatore Vozza, che con emozione si è rivolto ai presenti. “Noi abbiamo messo in campo una giunta, un programma, la sinistra unita – ha asserito il candidato governatore di Sinistra a lavoro – Noi queste elezioni le vogliamo vincere. Dovete recarvi alle urne chiedendovi cosa state votando, se state votando per continuare con Caldoro o se appoggiare De Luca, uno uguale a lui. Se invece state votando per voi stessi e per i vostri figli, allora questa possibilità è votare sinistra a lavoro. Al mondo del non voto, agli arrabbiati mi sento di dire che la rabbia volta a sortire un effetto è quella che decide, che vota e manda a casa questa gente. Noi con voi possiamo cambiare la Campania”.

Infine a concludere la campagna elettorale che ha visto Avellino tappa protagonista, Nichi Vendola, che ha esordito: “C’è una notevole differenza tra ciò che si ascolta in tv, la pubblicità che sostanzialmente fa Renzi della sua azione di governo, e ciò che trovi quando spegni la tv. Incontri studenti, insegnanti, operai, precari e hai tutto un altro racconto. Credo che vincerà il non voto perché tanta gente che si confronta con i morsi del disagio sociale è oltraggiata dai talk show e dall’immagine della politica”.

Sulla scuola, cavallo di battaglia dell’opposizione di Sel, l’ex governatore della Puglia ha commentato: “Noi consideravamo la Gelmini come l’ottava piaga biblica, ma ora la situazione è anche peggiore. La scuola è il luogo dove si produce la coscienza di una nazione, è la fabbrica del futuro. La scuola pubblica aveva vinto la sua battaglia più grande, ossia la spaccatura in due mondi, gli studenti d’elite figli dell’elite e i lavoratori subordinati figli dello stesso destino dei padri. Non a caso Paolo Pietrangeli nella sua ‘Contessa’ cantava che l’orgoglio e la gloria hanno mandato di traverso alla contessa la sua idea del mondo. E poi la collegialità, non si può togliere agli insegnanti il diritto di confrontarsi con i colleghi, dalla loro azione comune può venire un periscopio che guardi nel profondo della società. Oggi ogni bambino che fallisce il suo percorso formativo è un bambino che fallisce nel futuro, la collegialità serve ad aiutare chi resta indietro.

E poi cosa diventerà il dirigente scolastico? Un manager/podestà. Immaginate un preside leghista che selezionerà solo in base al suo orientamento, o un preside omofobo. La guerra non finisce qui, se necessario apriremo la partita alla Corte Costituzionale”.

Riguardo alle politiche industriali Vendola ha accusato Renzi di ‘comportarsi come un’editorialista più che come un Presidente del Consiglio’, criticando il Job’s Act e definendolo ‘una colossale presa in giro’ perché l’Inps dispenserebbe dati amministrativi e molti dei contratti sarebbero non nuovi ma ‘sostitutivi’.

Il danno più grande però per l’esponente di Sel è ‘un diritto incostituzionale, quale il licenziamento senza giusta causa’. Vendola si è detto indignato anche per l’Italicum, ‘un’altra legge elettorale che dà solo più potere a chi già ce l’ha’, e disgustato anche dai rapporti con la mafia, riferendosi alla Liguria dove in lista col Pd ci sono ‘quelli del clan Scajola’ e dichiarandosi felice del distacco preso da Cofferati. L’ex governatore pugliese ha poi riferito: “In Campania non mi sarei mai potuto trovare al fianco di uno che ha come soprannome ‘calibro12’, in questa Regione davvero si è raggiunto il punto più basso. Il silenzio di Renzi dopo l’avvertimento di Saviano è imbarazzante. Evidentemente al Premier non piace la lotta tra destra e sinistra,se ha archiviato la sinistra della giustizia sociale. La sua è una battaglia tra vecchio e nuovo, ma non è detto che il vecchio sia solo marcio e che il nuovo brilli tutto. Io credo che non valiamo nulla se non ci carichiamo dei nostri anziani, come fece Enea col padre Anchise. Non a caso la canzone che celebrava il ventennio nero si chiamava Giovinezza”.

Bocciata da Vendola anche la retorica della velocità: “La lentezza vuol dire guardare ai piccoli e ai disabili, a loro non si può chiedere di correre. Per me sinistra vuol dire Welfare e sono contento di essere qui per Salvatore Vozza. A Renzi che ci accusa di giocare a perdere io rispondo che non c’è niente di peggio che perdere l’anima, anche perché vincere vuol dire far vincere anche quelli che hanno perso o che normalmente nella storia perdono”.

 

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it