Sorece (Fdi-An): “Sono il candidato della gente”
Molti i punti toccati durante la conferenza: dall'economia alle trivellazioni petrolifere
Avellino - Domenica 10 maggio ha segnato l’inizio ufficiale della campagna elettorale in Irpinia per Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti durante la conferenza, a partire da quello dell’Onorevole Mario Baccini, che da subito afferma chiaramente che lo scopo di Fdi-An è «conservare idee e valori ora lasciati al qualunquismo generale che nel nostro Paese tenta di avere la meglio». È proprio Baccini il primo a parlare dell’Economia Sociale di Mercato come «vera alternativa ai problemi che gli automatismi del mercato generano» nonché l’unico modello che permetta di «fare i conti con la precarietà».
Per Baccini non esiste momento più adatto della campagna elettorale per fare una sintesi delle vedute politiche perché «è il momento più alto della democrazia» e sottolinea come oggi sia necessario operare un «recupero della democrazia che è venuta meno. Oggi viviamo una democrazia a bassa intensità: abbiamo un Presidente del Consiglio non eletto da nessuno e un Presidente della Repubblica eletto da un Parlamento composto da partiti che sono s.p.a. e vivono di finanziamento pubblico senza offrire spazio per il confronto politico». Baccini sottolinea anche che «si sono ridotti i diritti, alimentati i desideri e non risolti i problemi, motivo per cui siamo a rischio», al punto che, oltre ad affermare che «la Campania è una regione strategica», l’onorevole Baccini sostiene anche che «se perdiamo non avrà perso un candidato, avrà perso il futuro dei nostri figli». Subito dopo è il turno di Antonio Iannone, Presidente Regionale di Fdi-An, che apre subito asserendo che «chi rinuncia al proprio voto, rinuncia ad aver detto la propria sul futuro del Paese» e definendo il candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca «un prodotto avariato», riprendendo una metafora sul mercato delle elezioni e le scelta di “acquisto” degli elettori-compratori proferita prima da Baccini. «Il voto a De Luca – aggiunge Iannone – è inutile perché è ineleggibile».
Subito dopo è il turno dell’onorevole Luciano Passariello, il quale sostiene che il governo Caldoro «ha fatto molto e pubblicizzato poco» perché «dal 2010 ha eliminato le montagne di spazzatura e risanato il debito infinito della sanità portandolo in attivo per la prima volta in 30 anni, così come ha fatto col bilancio della Regione […]. Prima di Caldoro le aziende incassavano i pagamenti dovuti dalla Regione dopo oltre un anno, ora vengono pagate a 90 giorni e le farmacie in 60». Infine, Passariello conclude il suo intervento puntando i riflettori sui «mille cantieri aperti da Caldoro per recuperare i fondi europei non spesi» e ricordando ai presenti che il Presidente uscente «in 5 anni ha risanato un deficit di 20 anni», prima di passare il microfono al candidato Orazio Sorece, che da uomo di destra dedica i primi minuti del suo intervento a riconoscere i meriti di chi ha parlato prima di lui e soprattutto quelli del suo padrino politico, l’Onorevole Edmondo Cirielli.
Sorece esordisce senza risparmiare colpi agli avversari politici: «Sto facendo una campagna elettorale diversa. Non uso WhatsApp, io giro per i territori e sono il candidato della gente. Affronto i problemi e ce ne sono tanti». E quali sono nello specifico i problemi di cui parla Sorece? Ecco l’elenco: «I Paesi dell’Alta Irpinia sono abbandonati a se stessi dalle istituzioni. A Calitri stanno piazzando delle pale eoliche a 300 metri dalle case di chi si è sudato la propria abitazione col lavoro. A Monteverde stanno chiudendo le scuole e i bambini dovranno recarsi in istituti distanti 40 minuti di macchina, sempre a Monteverde c’è una riserva abbandonata dalla quale i cinghiali fuoriescono e distruggono i campi. Il Parco degli Ulivi è abbandonato. Abbiamo speso milioni per il Centro di Protezione Civile e poi a Lauro non c’è una scuola idonea».
A Sorece appare quindi naturale chiedersi: «dov’erano gli amministratori di centrodestra e di centrosinistra di fronte a questi problemi?»; quesito cui Sorece risponde con tono apodittico: «Basta con queste persone. Dobbiamo prima dare alla politica, poi chiedere». A conclusione del suo intervento, dopo aver messo in dubbio la scelta di aprire 10 cantieri contemporaneamente in città, presa dal sindaco Foti, Sorece ha lanciato 3 proposte secche: «bisogna rilanciare l’agricoltura in Irpinia, specie quella a km 0 e sfruttare le tante opportunità offerte dall’Unione Europea. Bisgona rilanciare il turismo ma badare allo spopolamento dei comuni in un’Irpinia verde, bella ma senza giovani. Ultimo punto -continua Sorece-: no alle trivellazioni. Non si può pensare di estrarre petrolio perché in Basilicata ciò ha impoverito il territorio e la benzina costa quanto altrove. Si sono arricchite solo quelle lobby che ci hanno guadagnato dal progetto. Allo stesso modo, diciamo no all’Imu agricola».
Infine, riprendendo il discorso delle pale eoliche di Calitri, Sorece si è detto, in linea di principio, non contrario a simili progetti ma ha anche ribadito che essi «vanno inseriti nei piani regolatori a livello regionale […]. Tutti vogliamo un’energia a basso costo». Sorece conclude il suo intervento affermando in tono sentenzioso: «Non sono un uomo che cambia partito. Io abbraccio i progetti che difendono il mio territorio».