Aufiero (NoiSud): “Ecco perché votare Caldoro”
Il sindaco di Pratola Serra spiega il programma di Noi Sud
Avellino - In vista dell’appuntamento alle urne del 31 maggio, Irpinia24 ha incontrato Tonino Aufiero, attualmente sindaco del comune di Pratola Serra nonché candidato della lista Noi Sud, che ha scelto di sostenere il Presidente uscente della Regione Campania, Stefano Caldoro, alle prossime elezioni regionali. Indaffarato ma disponibile, Aufiero ha risposto volentieri alle nostre domande sul suo programma elettorale.
Parliamo di politiche sociali. Il suo programma si incentra su «borse di lavoro, assistenza ai cittadini e integrazione». Di che cosa si tratta, in concreto?
Il mio programma elettorale rispecchia quello della mia attività amministrativa. Posso dire di aver già messo in atto queste misure da 6 anni con risultati lusinghieri ed eccellenti. Difatti, a Pratola Serra siamo riusciti a garantire circa 30 borse lavoro, che hanno avuto effetti positivi sull’inclusione sociale di soggetti svantaggiati e sulla reinclusione di chi ha perso il posto di lavoro e si trova in età troppo avanzata per il mercato del lavoro ma, al contempo, è anche troppo giovane per la pensione. Inoltre, io mi impegnerò affinché la Regione possa ridisegnare gli ambiti sociali di zona, specie l’A4, perché i risultati dell’assetto attuale sono stati insoddisfacenti finora e hanno sottratto una serie di servizi che venivano già erogati precedentemente.
Restando in tema di occupazione, il suo programma include dei «contratti di rete»: che cosa sono?
I contratti di rete sono opportunità che l’Irpinia deve intercettare a tutti i costi nel nuovo periodo comunitario 2014-2020 e riguardano anche le Zone Franche Urbane poiché determineranno sviluppo e implementazione delle aziende stesse, che saranno così in grado di garantire nuova occupazione. Siamo in una discreta ripresa, c’e ottimismo e speriamo di esserci lasciati la crisi alle spalle, per cui dobbiamo cercare di far decollare la ripresa stimolando le aziende in direzione dei contratti di rete. Contratti che, ovviamente, non saranno improvvisati. Io stesso mi pongo come soggetto capace di seguire le aziende per aiutarle ad intercettare tali finanziamenti. In sostanza, si tratta di un’applicazione di alcuni studi recenti sulle forme di sviluppo economico territoriale che sembrano promettere bene.
Passiamo alle scuole e alla messa in sicurezza. Quali sono gli obiettivi principali?
Gli obiettivi sono quelli di stimolare ulteriormente quanto già di eccellente sta realizzando il governo Caldoro, che ha messo in campo tante iniziative per il miglioramento e la sicurezza degli edifici scolastici, specie per l’adeguamento sismico. Questo è un punto che mi è molto caro, in quanto amministratore, e immagino di riuscire ad avere una maggiore dotazione economica in Irpinia per lavorare al giusto adeguamento degli edifici e consentire così alla popolazione di vivere serenamente.
In tema di risorse economiche, come crede che si possa implementare la raccolta dei rifiuti? Negli scorsi anni i fondi per supportare tali provvedimenti sono spesso mancati.
I fondi sono mancati non per incapacità dell’amministrazione uscente ma semplicemente perché Caldoro ha dovuto sopperire a dei provvedimenti insoddisfacenti e incapaci della gestione precedente sotto il profilo della sanità. Molti fondi sono stati usati per risanare la sanità campana e, a tal proposito, faccio i miei complimenti al Presidente Caldoro, che nonostante l’impopolarità ha raggiunto questo traguardo insperato grazie alla sua tenacia. Ora che la sanità è stata risanata, questi fondi possono essere utilizzati per la differenziata, il che, poi, renderebbe superflua la costruzione di qualsiasi inceneritore.
Ancora in tema di sanità e fondi a disposizione: su quali fondi dovrebbe poggiare il servizio di assistenza domiciliare che si intende attivare?
Più che attivare si intende ottimizzarlo perché già esiste e si basa sulla dotazione finanziare destinata alle politiche sociali. Tuttavia, andrebbe meglio gestita e, soprattutto, meglio definita dai vertici dirigenziali, perché è inimmaginabile che pazienti che hanno bisogno di essere seguiti e curati a domicilio si trovino senza tali servizi, che sono fondamentali per l’esistenza dell’individuo. Mi riferisco non solo ai disabili, ma anche a chi ha patologie di una certa gravità, che vanno dalle patologie neoplastiche a quelle neurovegetative e altro ancora.
Cambiando argomento, come si intende realizzare l’interconnessione tra beni culturali, turismo e università di cui si parla nel programma?
Si punta a realizzare un sistema di servizi che possa integrare queste strutture in modo da attivare provvedimenti che possano ridare una capacità attrattiva all’Irpinia, affinché possano risalire sia gli indicatori del turismo che quelli dell’economia sociale. Già il governo Caldoro, attraverso fondi comunitari, ha messo in campo fondi per recuperare siti archeologici e anche altre strutture storiche di prestigio di cui la provincia irpina gode. Ma ritengo che si possa aumentare ulteriormente la capacità di intercettazione dei fondi, specie quelli provenienti dall’Unione Europea. Molto spesso c’è un’incapacità nel realizzare progetti adeguati a ricevere i finanziamenti europei. Il coinvolgimento dell’università serve proprio per affinare la necessaria competenza e sviluppare progetti idonei.
In base a quanto detto, quanto pensa che contino le infrastrutture per lo sviluppo del territorio?
Lo sviluppo si realizza attraverso il potenziamento, il recupero e la riattivazione di infrastrutture. Non mi riferisco solo ai progetti di viabilità stradale ma anche alle strade ferrate. Ad esempio, si potrebbe riprendere la questione del collegamento ferroviario tra Avellino e il campus di Fisciano dell’Università degli Studi di Salerno: basterebbe riattivare la linea ferroviaria Avellino-Salerno con deviazione a Fisciano. Ciò consentirebbe di ridurre il sovraccarico dei mezzi di trasporto su gomma ma anche di diminuire i costi per gli utilizzatori del servizio, rendendoli più sostenibili per le famiglia.
Vincenzo De Luca ha definito «disastrosa» la gestione attuata da Caldoro negli ultimi 5 anni. Come commenta quanto detto dall’ex sindaco di Salerno?
Non ritengo che la gestione sia stata disastrosa. Credo che sia stata una gestione inizialmente impopolare, forse, ma che ha dato buoni frutti, in quanto con il risanamento della sanità e tramite una serie di provvedimenti opportuni è stata in grado di recuperare il terreno perso per la gestione sconsiderata dell’amministrazione precedente. Sono stati raggiunti dei risultati importanti e, pertanto, Caldoro merita di essere votato proprio perché dopo aver recuperato i fondi necessari, è possibile far ripartire i programmi di sviluppo e rilanciare l’economia della regione intera.