9 Maggio ’78 – 9 Maggio 2015, 37 anni dopo il ricordo del grande statista Aldo Moro
Dal 2007 la commemorazione di Aldo Moro è legge di Stato, infatti il 4 Maggio, qualche giorno prima della sua ricorrenza, il Parlamento istituì la giornata della memoria, in onore di tutte le vittime del terrorismo.
“Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto…La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l’alba dei funerali di uno stato” .
E’ con le parole del testo dei Modena City Ramblers che vogliamo ricordare quando 37 anni fa veniva assassinato Aldo Moro, illustre Presidente del Consiglio per ben 5 volte e riferimento assoluto della DC.
Cattolico di ferro, Aldo Morro ebbe sempre una condotta integra, volta alla conciliazione della società conservatrice e della nuova classe laica. Aldo Moro non ebbe dubbi, la naturale collocazione della Dc per lui era accanto all’esperienza socialista, nella creazione di un vero centro- sinistra. Ma il ‘compromesso storico’ vero e proprio si realizzò quando Moro decise di coinvolgere anche il Pci, nell’ottica di una solidarietà politica, favorita dal manifesto distacco di Enrico Berlinguer dalle cose di Mosca.
All’alba della presentazione del nuovo governo, però, l’auto su cui viaggiava Aldo Moro fu rintracciata dai terroristi delle Brigate Rosse, che dopo aver sterminato gli uomini della scorta, rapirono il segretario della Dc. Era il 16 marzo 1978.
Dopo quasi due mesi di sequestro, il gruppo terrorista uccise Aldo Moro e lo lasciò morto nel bagagliaio di una Renault rossa, in via Caetani a Roma, a pochi metri dalla sede dell Dc, in Piazza del Gesù, e vicino anche al Partito Comunista Italiano. La trattativa dello Stato con le Brigate Rosse era fallita e il Paese aveva perso una delle figure più autorevoli e stimate della politica italiana.
Dal 2007 la commemorazione di Aldo Moro è praticamente legge di Stato, infatti il 4 Maggio, qualche giorno prima della sua ricorrenza, il Parlamento istituì la giornata della memoria, in onore di tutte le vittime del terrorismo.
“Governare significa fare tante singole cose importanti ed attese, ma nel profondo vuol dire promuovere una nuova condizione umana” – affermò Aldo Moro in un Congresso della Dc e oggi in questa epoca di trasformismi e di smarrimento della cosiddetta ‘questione morale’ le sue parole risuonano più vive alla coscienza di tutte quelle persone ed elettori che credono ancora, nonostante tutto, nei valori piuttosto che nelle larghe intese di potere.