Ambito A04 – Parla il Sindaco di Prata P.U., Gaetano Tenneriello

Un Ambito che non eroga servizi non può non attirare l’attenzione del Prefetto e degli Uffici regionali anche in attuazione dell’art. 47 (Vigilanza e poteri sostitutivi):“la Regione esercita il potere sostitutivo nei confronti degli enti locali … in presenza di accertata e persistente inattività”

tennerielloPrata di P.U. – La storia dell’Ambito Territoriale Sociale A04, disegnato dalla Regione Campania, con Delibera di Giunta n. 320/2012, ha toccato il fondo e così il Sindaco di Prata di P.U., Gaetano Tenneriello, prende la parola e a raffica senza fermarsi snocciola tutta la “questione Piano di Zona Sociale”, partendo dagli albori fino a evidenziarne pesanti ombre causa di uno smembramento deciso a tavolino nelle stanze della Regione e che, ancora oggi, nonostante il fallimento di una decisione tanto scellerata continuino a persistere.

“Accorpando due realtà totalmente diverse, da un lato, il Comune di Avellino, che non è mai riuscito negli anni a gestire efficacemente il proprio Piano Sociale di Zona, perdendo addirittura intere annualità di finanziamento regionale, dall’altro, i 15 Comuni soci del Consorzio di Servizi Sociali A4, un’eccellenza regionale, è stato creato un disservizio grande quanto un grattacielo che l’ex Assessore regionale alle politiche sociali, Ermano Russo, dovrà portarsi sulla coscienza  per i tanti danni causati alle comunità locali.

Da subito la DGRC 320/2012 è stata fortemente contestata da ben 12 Comuni su 16. Le tante contestazioni, fatte pervenire agli Uffici regionali e al Prefetto, motivate dal fatto che l’accorpamento metteva insieme realtà sociali ed economiche molto diverse e geograficamente distanti tra loro (oltre 50km), non hanno prodotto alcun risultato. Nonostante l’inoperosità dell’Ambito A04, la Regione Campania, sorda alle esigenze del territorio, ha nominato dapprima un Commissario ad acta (prof. Armando Masucci), immediatamente revocato non si sa bene per quali motivi, e successivamente un secondo Commissario ad acta (dott. Giuseppe Scognamiglio). Quest’ultimo, nonostante fosse incompatibile a ricoprire tale nomina in quanto già Amministratore Unico di una società regionale, ha finito per complicare la situazione approvando, quale forma di gestione associata dell’Ambito, una Convenzione ex art. 30 – D. Lgs 267/00 che ha dell’inverosimile. Tale Convenzione ha, di fatto, assegnato ad Avellino tutti i poteri e snaturato il ruolo del Coordinamento Istituzionale. Qualcuno ha voluto perpetrare un vero e proprio colpo di mano in danno ai piccoli Comuni ed a favore del Comune di Avellino. Il risultato è stato quello di aver ingessato l’Ambito A04 completamente inattivo. I Comuni ed i cittadini non si sono ancora resi conto che esiste un Ufficio di Piano ad Avellino. Il sistema sociale territoriale è allo sbando. Oltre al voto pesato, la Convenzione ha assegnato al Comune di Avellino la Presidenza dell’Ambito ed ha nominato Coordinatore dell’Ufficio di Piano un funzionario del Comune di Avellino, non un Dirigente. E pensare che la legge regionale n. 11/2007 assegna al Coordinamento Istituzionale il potere di nominare il Coordinatore !!!

In tale contesto, i piccoli Comuni dell’Ambito sono completamente penalizzati. Ove mai tutti i 15 Comuni dell’Ambito fossero d’accordo a deliberare un ordine del giorno, gli stessi non potrebbero procedere senza l’accordo del Comune di Avellino. L’unica possibilità, quindi, rimasta loro, per evitare di essere interamente fagocitati, è quella di bloccare lo strapotere del Comune di Avellino in seno al Coordinamento Istituzionale.

Intanto, nonostante i danni causati dalla Convenzione targata Scognamiglio, gli Uffici regionali hanno continuato a non ascoltare il territorio. A nulla sono valse le tante proteste fatte in ogni forma. I Sindaci dei piccoli Comuni per favorire l’avvio dell’erogazione dei servizi sociali ai cittadini, hanno più volte approvato a scatola chiusa ogni documento proposto dal Comune di Avellino. Purtroppo a distanza di due anni non è stato prodotto alcun risultato.

Ricordiamo che:

-       Il primo Piano Sociale di Zona – annualità 2013 – è stato approvato direttamente dal Commissario Scognamiglio senza che i Sindaci fossero messi in condizione di condividerne i contenuti.

-       Il secondo Piano Sociale di Zona – annualità 2014 – è stato elaborato dal Comune di Avellino senza alcuna condivisione degli altri Sindaci e/o del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito, quest’ultimo chiamato solo qualche giorno prima ad approvarlo.

-       La prima annualità dei fondi PAC (importo di circa 1.300.000€) – anno 2013 – è stata elaborata in solitudine dal Comune di Avellino ed approvata dal Coordinamento Istituzionale qualche giorno prima di presentarla al Ministero dell’Interno. Anche in questo caso il Comune di Avellino ha giocato sulla sensibilità dei piccoli Comuni minacciati di essere responsabili di far perdere i finanziamenti all’Ambito.

-       In data 21 aprile 2015, viene convocato, dal Comune di Avellino, il Coordinamento Istituzionale per approvare la seconda annualità – 2014 – dei fondi PAC (circa 2.000.000€). I Sindaci dei piccoli Comuni, per l’ennesima volta, si sono trovati sulla loro posta elettronica, qualche giorno prima, una convocazione del Coordinamento Istituzionale finalizzata, in particolare, ad approvare, ancora una volta a scatola chiusa, un’ennesima progettazione. Orbene, chi mastica minimamente di gestione associata di servizi ha ben chiaro che il Comune capofila non può chiamare gli altri Comuni solo per alzare la mano ed approvare quanto viene deciso su altri tavoli. La legge regionale 11/2007 assegna al Coordinamento Istituzionale, organo politico-decisorio dell’Ambito, composto dai Sindaci e/o loro delegati, “la funzione d’indirizzo programmatico, di coordinamento e di controllo della realizzazione della rete integrata d’interventi e servizi sociali e socio-sanitari d’ambito”. Indirizzare vuol dire decidere a monte le azioni, le attività ed i progetti da programmare non essere chiamati solo per approvare documentazioni che non si conoscono.

Tra le altre cose, ben 12 Comuni avevano richiesto la convocazione urgente del Coordinamento Istituzionale in data 17 febbraio 2015 e dopo svariati solleciti e diffide ad adempiere, il Comune di Avellino ha convocato il Coordinamento Istituzionale solo dopo due mesi e senza rispettare l’ordine del giorno richiesto. Ciò in dispregio all’art. 8 del Regolamento che prevede l’obbligatorietà di convocazione del Coordinamento Istituzionale, entro 10 giorni dalla richiesta da parte di solo 6 Comuni. 

Quindi, il Comune di Avellino non convoca, per ben due mesi, il Coordinamento Istituzionale nonostante i ¾ dei rappresentanti comunali lo richiedevano. Decide, alla fine, di convocarlo con un ordine del giorno diverso da quello richiesto. Probabilmente, si tratta di una mancanza di sensibilità istituzionale, d’incapacità nel condividere la gestione associata dell’Ambito, di arroganza nel voler imporre le proprie decisioni in dispregio alle più semplici regole democratiche.

Il Comune di Avellino, quindi, non può continuare ad ignorare gli altri Comuni che rappresentano intere comunità di cittadini in attesa da anni di ricevere servizi sociali degni di questo nome. Non può fare leva solo sul senso di responsabilità dei componenti il Coordinamento Istituzionale per evitare di perdere i finanziamenti. Il Comune capofila deve sedersi in seno al Coordinamento Istituzionale con l’umiltà di ascoltare le esigenze di tutti i Comuni, anche del più piccolo, ciascuno portatore dell’interesse generale della comunità che rappresenta. Ogni Sindaco conosce i bisogni dei propri cittadini. Il Sindaco di Avellino non può pensare di sostituirsi agli altri Sindaci e decidere ogni cosa. L’ha fatto per tanto tempo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ad oggi, Avellino è riuscito solo a distruggere quanto di buono era stato fatto per anni sul territorio dell’ex Ambito A4. Se i Sindaci dei 12 Comuni sono arrabbiati è solo perché hanno a cuore i bisogni dei cittadini che rappresentano che, senza nessuna colpa, aspettano da anni di ricevere i servizi sociali che l’Ufficio di Piano dell’Ambito A04 avrebbe dovuto erogare.

Infine, la posizione del Comune di Avellino che i servizi non possono partire perché ci sono alcuni comuni che non versano la quota relativa ai 7,00€/abitante dovuta al Fondo Unico di Ambito è decisamente una scusa. Se tra 16 Comuni è stato scelto il Comune di Avellino quale capofila dell’Ambito è probabilmente perché si pensava che lo stesso avesse una capacità finanziaria tale da poter anticipare il budget necessario per poter avviare i servizi. In caso contrario avrebbe potuto fare il capofila anche il Comune più piccolo !!!  Tra l’altro, dove sono i trasferimenti regionali fatti all’Ambito A04 a valere sul FNPS annualità 2013 e 2014 ?

Davanti a tale scempio, dove i servizi sono sospesi oramai da anni ed i cittadini lasciati in balia dei propri bisogni, i Sindaci dei piccoli Comuni hanno, invano, richiesto a più riprese, agli uffici regionali, di essere separati da Avellino per ritornare a gestire il sociale come hanno fatto per anni e con grandi risultati.

La Regione che, a mente della Legge regionale 11/2007, dovrebbe “assicurare in ogni Ambito Territoriale l’attivazione dei servizi sociali” è completamente assente e sorda alle richieste ricevute dal territorio. Un Ambito che non funziona, che non eroga servizi – nessuna gara ad oggi è stata aggiudicata – non può non attirare l’attenzione severa degli Uffici regionali anche in attuazione dell’art. 47 (Vigilanza e poteri sostitutivi) della medesima legge che prevede come: “la Regione esercita il potere sostitutivo nei confronti degli enti locali … in presenza di accertata e persistente inattività nell’esercizio delle funzioni conferite, con grave pregiudizio per la garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali”.

Anche la Prefettura, nonostante sia stata più volte sollecitata ad intervenire è, ad oggi, anch’essa completamente assente. Probabilmente, prima di agire tutti aspettano che succeda qualcosa di grave!!!

Cosa devono ancora fare i 12 Sindaci dei Comuni dell’Ambito A04 per far valere le loro ragioni ?

Possibile che in questo paese per risolvere qualcosa, seppure, è necessario rivolgersi all’autorità giudiziaria ?

L’auspicio è che queste elezioni regionali permettano l’elezione di un Assessore regionale alle Politiche Sociali più attento alle esigenze del territorio e capace di intervenire nel rispetto di ciascuna comunità locale”.

  

Source: www.irpinia24.it